Olbia-Siena 1-0
Olbia: Van der Want, Pinna, Iotti, Dametto, Cotali, Feola, Muroni, Piredda (87′ Benedicic), Cossu, Ragatzu (62′ Ogunseye), Kouko. A disp.: Deiana, Idrissi, Capello, Geroni, Murgia, Pisano, Senesi, Quaranta. All.:Bernardo Mereu
Robur Siena: Moschin, Panariello, Guerri, Marotta, D’Ambrosio, Iapichino, Saric (72′ Gentile), Jawo, Vassallo (77′ Grillo), Ciurria (59′ Steffè), Terigi. A disp.: Di Stasio, Rondanini, Ghinassi, Bunino, Bordi, Stankevicius, Freddi, Ivanov, Secondo. All.: Cristiano Scazzola
Rete: 82′ Roberto Ibukun Ogunseye
Arbitro: Pietropaolo di Modena coadiuvato
Note: corner 1-7 per Siena; amm.: Guerri, Piredda, Dametto, Vassallo, Iotti; 1400 spettatori circa. Recupero: 1′; 5′.
Non è il cammino che è difficile, è la difficoltà che è il cammino.
Tre settimane fa, quando finalmente si decise di trovare il direttore d’orchestra giusto, sapevamo di dover scalare il Supramonte, risalendo dagli abissi de Su Gorruppu in cui eravamo precipitati. Quel che sta accadendo, da allora ad oggi, è la opportuna catarsi di un gruppo di ragazzi che non poteva essere così stramaledettamene scarso e senza nerbo, come gli orrori di questo 2017 continuavano a dimostrare.
Nelle sapienti mani di Mastro Bernardo, splendido artigiano del pallone made in 4mori, il rospo è ridiventato un principino, di indubbia classe, ma anche dai indubbi attributi morali e caratteriali. Sapevamo di avere dei buoni calciatori, adesso sappiamo con certezza che i nostri ragazzi, hanno anche le palle per giocarsela, al meglio, contro chiunque.
Questa col Siena era la gara più complicata che potessimo attenderci. E lo si è capito da subito. Loro (che ancora non hanno raggiunto nessuna certezza di “sopravvivenza” e se dovessero perdere domenica potrebbero persino retrocedere) volevano almeno un punto. E non ci hanno fatto respirare. Ci hanno impedito qualsiasi impostazione logica di fraseggio o gioco verticale. Ci aggredivano su ogni pallone, anche con falli snobbati, da un mediocre direttore di gara. E lì davanti avevano pur sempre quell’Alessandro Marotta che, dotato di classe e carisma fuori dal comune, proprio con la nostra maglia aveva cominciato (nella stagione del centenario) a mostrare di che pasta fosse fatto. A mio avviso, la gara l’abbiamo gestita al meglio, proprio cancellando dal campo qualsiasi guizzo del pericolosissimo attaccante campano (oddio in una di queste sue intuizioni, al 6’, ha sorvolato di poco la traversa anche perché disturbato da Dametto).
Merito dei centrali Dametto e Iotti che, davvero, in queste ultime ore di gioco, stanno dimostrando di poter essere un muro invalicabile.
Sembra una banalità, un luogo comune del calcio, ma quando costruisci le prestazioni con il comandamento del “Primo: Non prendere Gol”, il resto vien da sé. Tanto più se non tiene in panchina uno come VdW e, al momento opportuno, fai entrare un certo Robert-ONE che, appena chiamato all’appello, risponde con testa, cuore e tempismo da implacabile matchwinner, per costruire le sue e le nostre fortune, in una favola che racconta delle tre vittorie (le uniche: Pontedera, Pistoiese e Siena) di questo 2017 ottenute sempre grazie alla sua Testa…rdaggine di Ebano colorata e preziosa come l’oro.
Non sembra vero, eppur lo è.
Siamo rinati, ricostruiti dai fondamentali che tengono insieme un gruppo e ne fanno una squadra vera. Comunque vada (ma, state tranquilli, andrà bene) ce la stiamo giocando al meglio.
Non so se avete notato che il Siena ad un certo punto non ne aveva più, mentre i nostri furetti non hanno mai smesso un minuto di correre. Anche se alla storia del campionato, e ancor di più per il cronista senese di Sportube, loro passavano per essere una squadra con i più giovani virgulti del girone, in campo contro di noi hanno schierato una batteria di 25,42 anni di età media, mentre noi, seppur guidati dal sempiterno trentasettenne Principe di Fonsarda, con 24 anni di media pagavano anche con loro (come con tutti in questo campionato) dazio in… “esperienza”.
Insomma belli, giovani e per una seconda volta consecutiva, persino vincenti.
Et chie no cheret, crebede!
A proposito di SportubeTV continuo a non capire perché mai quando giochiamo in casa,, sempre più spesso e più che volentieri, al microfono del Nespoli si avvicendino i cronisti delle nostre avversarie; cronisti che detto fra noi, di noi non ne capiscono una mazza, ieri per esempio ha confuso Feola tante volte con Muroni e persino con Mereu, Pinna due volte con Muroni e per ben 8 volte con Piredda (lo vedeva dappertutto) e così via dicendo.
Comunque, ora tutti ad Arezzo per quest’ultima erta della stagione che abbiamo il complicatissimo compito di superarla accaparrandoci gli ultimi 3 punti a disposizione. La vetta ci attende. Il resto, non dipenderà da noi. La verità è che se anche dovessimo, malauguratamente, andare alla doppia sfida per i playout, siamo in grado di giocarcela al meglio e con lo spessore necessario per chiudere alla grande una stagione che, neppure Caravaggio, avrebbe potuto rappresentare con così impenetrabili, insondabili e drammatici… chiaroscuri.
Ad Majora Ragazzi, ora e sempre OlèOlbiaOlè,
Simprie.