Un primo passo,
in attesa di… Domani

Olbia-Como 1-1
Olbia (3-5-2): Ricci; Pisano, Dametto, Iotti; Pinna, Feola, Geroni (78’ Benedicic), Piredda, Cotali; Kouko (68’ Ogunseye), Ragatzu (98’ Capello). A disp.: Deiana, Van der Want, Murgia, Senesi, Muroni, Tetteh. All. Tiribocchi.
Como (3-5-2): Zanotti; Briganti, Nossa, Fissore; Marconi, Pessina, Fietta (81’ Le Noci), Damian (76’ Cavalli), Sperotto; Chinellato (54’ Cortesi), Bertani. A disp.: Crispino, Anteza, Di Quinzio, Cristiani, Peverelli. All. Gallo
Arbitro: Di Gioia di Nola.
Reti: 30’ Pessina; 34’ Paolo Dametto
Note: corner 8-6; amm.: Zanotti; rec.: 0’e 4’; spettatori circa 1000.

Certo ch’è mejo un tozzo de panedametto
Quanno ciai preso er vizio
D’abbraccicà gnì vorta la fame
Ma nun è manco bon giudizio
Pensà che sto punto, a vorte
ha svernato arfine la tu’ sorte…

Ciancicando, scimmiottando (e male) Trilussa, provo anche io a raccapezzarmi su un pari annacquato da una mezza prestazione (secondo tempo inguardabile) della nostra amata.
In sardo si usa dire “d’onzi mossu est nemigu ‘e su famine”. E quindi è saggio e opportuno sapersi accontentare.
Ma più di questo davvero, il confronto del Nespoli non ha detto. Ogni volta che ci capita di vedere (al presente) quel che siamo in grado di essere dentro il rettangolo di gioco, non possiamo che pensare a quel che eravamo (al passato) con (quasi) gli stessi protagonisti appena qualche mesetto fa. Adesso tutto appare più sfocato, meno chiaro e sicuramente meno bello.
Magari non è giusto ricordare ad libitum, tutti gli errori fatti durante il mercato invernale, ma se poi il campo ci “assale” con i soliti dubbi, come difenderci?
Mi stanco di dirlo e, prometto che qualsiasi cosa accada, tenterò di non ripetermi più. Ma anche stavolta nonostante il bel tiro al volo di Pessina, a me Ricci è sembrato palesemente fuori posizione, rendendo molto ma molto più semplice la prodezza dell’avversario. Ed anche di Ogunseye, mi sono stancato di raccontar le… gesta.
E quindi se vi piace, non ne parlerò più e potete raddoppiare o triplicare il suo minutaggio anche a discapito di Capello che, tanto, per me non farà più differenza (per amor di… noia). Ma, cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. La verità è però che questa rottura con la sequela delle “sette piaghe”, precedenti è, comunque la si veda, la sorpresa più bella di questa vigilia di primavera. E quindi, accontentiamoci e pensiamo alla… prossima. Guardiamo avanti.
Per esempio provando a rimettere in sesto (da prima di subito) Muroni, la cui presenza a centrocampo è decisiva per gli equilibri di questa “rosa” bianca. Per esempio, provando a consentire qualche nuova occasione anche a quei giovani (Murgia e Tetteh) che proprio male non sono andati quando li abbiamo responsabilizzati con compiti più che gravosi. Sarà l’età, ma nella mia testa c’è ancora il ricordo vivido di quel 3-0 (incassato con gli interessi) in quel di Viterbo con l’Alessio di San Gavino che, davvero con apprezzabilissima dignità, sostituì l’Andrea di Fonsarda nella formazione titolare e lo fece dall’inizio e per ben 61’, per la gioia dei nostri occhi e della nostra classifica. Anche Tetteh avrebbe diritto a qualche chance in più, perché se il “progetto” non è fatto anche e soprattutto di e con ragazzi come loro, non so davvero cos’altro pensare.
Tutti, e ribadisco Tutti abbiamo voglia di passare il guado di queste giornate tristi e tenerci questa categoria che meritiamo e sulla quale dobbiamo costruire il nostro domani. Tiribocchi ha capacità e carattere per restituirci la serenità, ma probabilmente, anche lui deve osare qualcosa di più. Perché se è pur vero che anche il nuovo (per)corso non può che cominciare con il primo passo; è altrettanto giusto ricordare che a noi per la certezza della salvezza, di passi e di punti ne mancano ancora tanti. E le giornate di calendario, contrariamente alla stagione, si accorciano troppo velocemente.
Alfine, ringraziando di cuore l’inossidabile bravura di Paolo l’Arborense, rinnovo il mio “Ad Majora” a tutti voi ragazzi dal cuore e dall’anima bianca: ora e sempre olèOlbiaolè!
Simprie.