Vi abbiamo raccontato che ieri a Budoni per ben 5 volte i nostri avversari hanno reclamato un rigore. Una volta con Aimone che è crollato a terra dopo che Farina gli ha preso il pallone in Tackle, un’altra con Caggiu su un’incursione da destra battuto in velocità da Loddo; poi nella ripresa Giustarini e un compagno che entrano in sfondamento che si infrange sul muro insuperabile eretto da Di Gennaro, Farina e Peana; infine su un presunto fallo di mano di Malesa che aveva invece colpito con la testa. Alla fine questa vera e propria arma “tattica” dei ragazzi di Cerbone ha sortito il suo effetto. Ce lo testimonia, più di qualsiasi parola questa foto:

 L'IMBROGLIO

A pagina 25 La Nuova Sardegna di oggi 28 ottobre, pubblica l’eloquente fotogramma del Rigore fasullo concesso al Budoni contro l’Olbia che, grazie all’ennesimo errore arbitrale subito, ha perso immeritatamente due punti utilissimi per la sua classifica. Quello assegnato ieri è il 5° rigore recuperato dai “cascatori” biancoazzurri ed il 7° decretato contro l’Olbia. Sarà meglio darsi una regolata. E non parlo solo degli arbitri che abboccano quasi sempre alle sceneggiate di giocatori che, ovviamente, del fair play fanno scempio ogni volta che sono in difficoltà e vogliono sopravanzare comunque l’avversario, anche con metodi non ortodossi. L’Imbroglio di Steri che ha punito un ragazzo di 18 anni solo per aver effettuato un “anticipo” magari azzardato, ma correttissimo è quanto di più brutto ed antisportivo il calcio sappia dare. Chiedo perdono, personalmente ed umilmente scusa ad Antonio Loddo per averlo addirittura etichettato, agonisticamente parlando, alla stregua di un pollo. Perdonami Antonio, perché anche io mi sono lasciato trasportare dalla rabbia per il furto subito. Ed invece tra Tutti Noi, hai ragione soltanto tu, Antonio, chè non hai fatto niente di male e ti sei comportato da sportivo pulito e agonista come sei. Hai tutta una carriera davanti ed è meglio che la indirizzi sempre così: senza sotterfugi e senza imbrogli. Quelli lasciali a chi li pratica per “esperienza”. Magari succede anche che, la troppa furbizia e le sceneggiate, vengano premiate da arbitri miopi ed disattenti, ma alla lunga l’imbroglio e la truffa sportiva finiscono per segnare un’intera vita degli atleti e di uomini che la praticano. Pazienza per i due punti, li recupereremo probabilmente nelle domeniche in cui incontreremo degli avversari che pensano solo di superarci lealmente e non con il rovesciato, raggruppato o carpiato o come caspita si chiama. Un solo auspicio.

Basta, finiamola una volta per tutte con i tuffi truffaldini e con i rigori inventati.

Simprie