Budoni-Olbia 1-1
Budoni: Perozzi; Farris, Pinna, Palazzo, Raimo; Giustarini (70’ Piras), Gavioli, Steri, Caggiu, Mastinu, Aimone; All. Cerbone; a disp.: Cossu, Corsini, Mannoni, Vardeau, Doddo D., Sandu, Meloni, Sanna A.
Olbia: Saraò; Malesa, Peana, Farina, Loddo; Di Gennaro, Molino; Kozely (90’ Capuano); Gallon (82’ Pintus), Pozzebon, Doddo R. (70’ Taras). All. Giorico; a disp.: Ruggiu, Abachisti, Mellino, Pala, Aloia, Simeoni.
Arbitro: Robilotta di Sala Consilina
Reti: 61’ Pozzebon; 73’ Mastinu (rig.)
Note: corner 5-5; amm. Di Gennaro (va in diffida), Molino, Peana, Farina, Gallon (va in diffida), Doddo (O) Steri e Mastinu (B).
Il primo pari, per i bianchi, in cui a masticare amaro sono entrambe le contendenti. Il Budoni perché ha di che recriminare per quelle tre ghiotte occasioni (una salvata su Mastinu miracolosamente col piede ancora buono il portierissimo Beppe Saraò (nelle foto di Sebastiano Calamusa); le altre due sprecate da Mastinu prima e Aimone dopo, nelle uniche chance offerte da un retroguardia bianca registratissima con i due “pastori” maremmani Farina e Peana probabilmente i migliori in campo). Ma ha di che incazzarsi anche la squadra di bianco vestita che, messa a tacere la rabbia dei fradiles del Budoni, a dire il vero piuttosto incazzosi e stizziti per tutti i 90’, aveva ripreso il bandolo della matassa e, seppur in ambasce per una serie di defezioni e di infortuni davvero molto problematici (Saraò in campo con le infiltrazioni, Aloia e Simeoni out per guai alle articolazioni), alla fine con la sciabolata di un seppur non brillantissimo, ma decisivo come sempre Pozzebon poteva dire di aver davvero in pugno la gara e, con essa, i sospiratissimi 3 punti. C’è voluta l’ingenuità di un Loddo, fino a quel momento più che dignitoso pur se convalescente anch’egli, a consegnare l’ennesimo rigore alla squadra che nel torneo se ne è vista concedere ben 5, più di qualsiasi altra compagine e, nel contempo, penalizzare la sua Olbia che, viceversa con 7 rigori contro (visto che l’irregolare ripetizione del penalty con Sora vale doppio) è in assoluto la squadra più colpita da questa specifica sindrome difensiva. Comunque detto che Loddo, più che cattivo nell’occasione si è mostrato ingenuo e, agonisticamente, pollo a consentire a Steri il tuffo alla Cagnotto, va anche ricordato che il fallo, scontato, fischiato al giovanissimo mancino basso dell’Olbia è stato il quinto rigore richiesto dai certosini cascatori biancoazzurri. Come dire che, alla fine, dai e dai qualcosa arriva. Continua invece la mannaia arbitrale nei nostri confronti, visto che, per esempio, anche nella graduatoria delle ammonizioni, con 33 gialli ,siamo ad una media di 3,66 ammonizioni per gara. Per capire meglio il senso delle cifre e delle percentuali, vi segnaliamo che inq uesta domeniche, per tutte le altre 17 squadre ci sono state complessivamente 36 ammonizioni, vale a dire 2,11 a testa e nessuna, ripeto nessuna ha avuto 6 ammonizioni come l’Olbia, visto che Anzio e il Mole Marino sono dietro con 4 gialli. E, quindi, per dirla semplice: siamo primi anche qui. E chiunque abbia visto il derby, non può non concordare sul fatto che in questa gara non ci potevano essere 2 soli ammoniti per il Budoni e 6 per l’Olbia; troppa differenza e discriminazione. Insomma continua il requiem del puntiglioso incedere delle regole comunque sempre rigidamente applicate contro di noi e, spesso, alla bell’e meglio applicate quando sono a nostro favore. Con Gallon e Di Gennaro adesso sono finiti in diffida in 4 (Kozely, Aloia e appunto il capitano ed il bomber di Arborea) e quindi presto ritoccheremo verso l’alto anche la strepitosa serie di 13 giornate di squalifica finora subite che, con i rigori e le ammonizioni, vogliono dire quantomeno tre cose. La prima è che più di tutti tocca a noi darci una certa qual regolata: e la regola è stare zitti, zitti e non parlare più. Secondo: non dobbiamo più farli entrare in area i nostri avversari, altrimenti al primo tuffo un rigore contro ce lo danno comunque. Terzo ed ultimo, forse anche gli arbitri dovrebbero interrogarsi se questa pervicace insistenza dei Numeri tutti a nostro danno non sia quantomeno dubbia e, probabilmente, da rivedere anche alla luce di tutto quel che succede realmente durante tutti i 90 minuti. Detto questo, l’unica nota positiva è che siamo ancora primi e che per domenica contro la corazzata di patron Cerrai dobbiamo sgombererai in fretta anche l’infermeria e giocarcela alla pari, per ridare il sorriso ai nostri meravigliosi ragazzi e, per tornare a sorridere un po di più anche noi.
Ad Majora.
Simprie.
GALLERYBUDONIOLBIA (di sebastiano calamusa)
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