Imolese-Olbia è il confronto tra le due squadre più incasinate del girone.
Alla nona quando ci incontrammo al Nespoli, noi avevamo 10 punti (3 vittorie in casa ed un 3-3 a Chiavari con Entella, 4 sconfitte) loro  di punti, ne avevano 11 (3 vittorie di cui 2 in trasferta, Viterbo e Teramo, due 0-0 e 3 sconfitte).
Nelle successive 17 gare abbiamo recuperato altri 18 punti (5 vittorie 3 pareggi e 9 sconfitte), loro un po’ di meno 15 punti (frutto di 3 vittorie, di cui una, quella al Nespoli,  in trasferta, 6 pareggi e 9 sconfitte).
Nelle sette gare del nuovo anno, in casa loro hanno: battuto solo il Teramo (1-0) pareggiato 3 volte (tutte in trasferta: Lucca, Siena e Carrara), tre anche le sconfitte (di cui 2 in casa con Viterbese  e Ancona).
Noi, nel 2022 abbiamo battuto solo la Lucchese, pareggiato a Gubbio, e perso le altre 4 (di cui 3 in casa con Ancona, Entella e Reggiana) .
Loro sono terzultimi ultimi nella Classifica “relativa” alle gare tra le mura amiche: 12 punti finora accumulati, 3 vittorie e 3 pareggi e 7 sconfitte.
Noi nella classifica fuori casa siamo quartultimi con appena 10 punti: 2 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte.
A voler essere “teneri” questi numeri e questi rendimenti sono, quantomeno indecifrabili. Nessuno può capire di che pasta siano fatte queste compagini che alle  13,30 di domani si giocano parte importante della loro SALVEZZA stagionale.
All’andata il netto 0-2 a loro vantaggio fu il risultato della gara più “sfigata” (per Noi) nei 6 anni dell’era Marino.
Sia chiaro, niente di rocambolesco o delittuoso, del tipo Reggiana di giovedì scorso, perché loro segnarono due belle reti e, soprattutto, regolari ed è giusto ricordare che, in alcune ripartenze, rischiarono persino di rimpinguare il bottino.
Ma quella gara in cui noi confezionammo 16 (sedici!) nitide occasioni da rete con Melgrati che, in almeno 8 interventi fece il fenomeno, uscimmo con le ossa rotte anche per gli infortuni di Lella e, soprattutto, di Arboleda.

In quella sfiga “domenicale”, l’unica volta (al 31’… foto) in cui Ragatzu riuscì a batterlo quel “diavolaccio” di Melgrati, ci pensò Angeli a impedire il gol rinviando dalla linea di porta.
In quella iella “generalizzata” per noi, proprio nel momento di maggior pathos agonistico, si “ruppe” persino uno dei due segnalinee, Simone Asciamprener, sostituito dal quarto uomo Fabrizio Pacella.
Ma quella gara stramaledettamente iellata (per noi) ci fece  capire (purtroppo non a tutti) l’importanza di avere tra i pali portieri affidabili cui, può anche capitare di fare i fenomeni o i protagonisti assoluti nel difendere una vittoria sempre prestigiosa, ma che comunque siano in grado di Dare sempre certezze di affidabilità.
Melgrati, che comunque era la seconda opzione dopo il capitano titolare Gian Maria Rossi, può raccontare a buona ragione che almeno il 50% di quella vittoria mantenuta con le unghie e con i denti, gli appartiene di diritto.
Melgrati nel mercato invernale è passato al Pontedera. Così, mercoledì scorso a Carrarese, accade che quando Rossi al 26’ del primo si fa male e viene sostituito dal più giovane Alessandro Santopadre, il ragazzo con sole 3 presenze quest’anno (Cesena, Siena e appunto Carrarese)  ma… zero gol subiti.
Zero gol subiti anche a Carrara nei 72’ (compresi i recuperi) della partita da lui disputata, perché anche a lui accade di fare il fenomeno, nonostante o, forse, anche perché la sua squadra gioca con l’uomo in meno per  55’ per via di un secondo giallo al centrale difensivo Michele Rinaldi, assolutamente “inventato” dall’arbitro Matteo Centi di Viterbo.
Così, come al Nespoli Melgrati sembrava aver un conto in sospeso con Ragatzu, Udoh, Lella, Occhioni, Boccia e persino Mancini, anche a Santopadre allo stadio dei Marmi di Carrara ha “sbattezzato” uno scatenato D’Auria che nei 20’ finali ha creato per se e per i compagni almeno 5 occasioni strepitose per passare, ma il 23enne Santopadre, portiere romano, alla sua quarta esperienza in serie C, ha emulato il Melgrati del Nespoli e salvato il pareggio.
Contro di noi verrà confermato Santopadre, in quanto l’infortunio al polpaccio di Rossi (il portiere che ha parato un rigore a Lanini) sembra essere più grave del previsto, ma comunque è del tutto evidente che per quanto riguarda gli emiliani il portiere è un problema che… non esiste.
Come detto, fuori casa, l’Olbia non fa sfracelli e, di contro, l’Imolese al Romeo Galli è piuttosto “discontinua”.
Nelle 13 gare casalinghe (3 vinte, 3 pari, 7 perse) ha segnato 16 reti subendone 18.
Più della metà delle reti messe a segno le ha fatte in due gare (4-1 al Pontedera e 5-0 al Grosseto), mentre in 6 gare (Lucchese, Reggiana, Pescara, Ancona, Viterbese, Siena) non è riuscita a segnare.
Nella retroguardia le 18 reti subite hanno “generato”, infatti:
-3 sconfitte per 1-0 (Lucchese, Reggiana e Pescara) un anomalo 0-2 con Ancona (2 tiri due gol, contro 7 occasioni fallite dagli uomini di Fontana), due risultati indiscutibili: un 2-4 (con 4 gol e 10 occasioni per una Carrarese che, contro un’Imolese stralunata e non pervenuta, ha rischiato di fare mattanza) ed un altrettanto meritato 0-3 della Viterbese, confortato anche da una supremazia  5-3 dei laziali, anche nelle occasioni da rete.
Di minor entità, ma ugualmente meritata la vittoria del Modena al Galli, per 2-1 con supremazia evidenziata anche dalle occasioni 9 a 6  e nei corner 9-3 tutti a vantaggi dei canarini.
Solo in 3 occasioni, l’Imolese non ha subito gol al Galli, curiosamente questo è capitato sempre con un portiere diverso: Santopadre col Siena, Melgrati con Grosseto e Rossi con Teramo.
In casa hanno segnato
-3 reti Padovan, con Grosseto di destro da fuori area, con Gubbio azione personale, con Modena su azione d’angolo, appostato sul secondo palo, col sinistro supera Gagno;
-3 reti Angeli, di cui 2 con Grosseto di Testa su cross dalle tre quarti di Turchetta, poi con un tapin su in “dubbio” fuorigioco nell’area piccola di Barosi; il terzo nuovamente di testa su cross da 40 metri di Lia;
-2 reti Turchetta (da gennaio al Foggia): con Grosseto con uno splendido destro a giro dalla fascia sinistra dentro il sette del palo lontano; con Gubbio sfrutta una “svirgolata” di Belloni dentro l’area per insaccare da due passi;
-2 reti di Belloni: entrambi con Pontedera, il primo chiude uno schema da calcio d’angolo, in D’Alena dall’angolo serve Liviero fuori area che di giustezza completa una “palombella” per il tapin di Belloni, il secondo ancora su angolo, D’Alena per  la spizzata di Padovan avanzato rispetto al “mucchio” d’area e scontato tapin di Belloni che supera Sposito;
1- gol ciascuno: con Pistoiese, Liviero splendido sinistro al volo dalla distanza; con Gubbio, azione personale vincente di Matarese; dentro l’area segna anche Masella il 4° gol col Pontedera; Boscolo Chio, segna invece al 94’ il quinto gol al Grosseto con un preciso destro dal limite dell’area; i due Lombardi (Luca e Alessandro) segnano un gol ciascuno: Luca al 93’ nella vittoria col Teramo, quando entra di prepotenza  sulla destra dell’area avversarie a completando l’ultima falcata di punta col sinistro trafigge Perucchini; Alessandro invece contro Pontedera scatta oltre le linee al momento giusto ed manda in rete la bellissima imbucata di Turchetta.
I 18 gol subiti in casa sono per almeno un terzo del totale frutto di disattenzioni difensive: lo sono stati sicuramente i 3 gol inflitti dalla Viterbese, visto che nel primo Volpicelli sfrutta un disimpegno sbagliato di La Vardera e si invola indisturbato verso la rete; nel secondo è proprio Rossi a fare la fritta lasciandosi ingannare da un rimbalzo della palla alta “spedita” in area da Calcagni e consentendo ad Iuliano un facile tapin; nel terzo Volpicelli sfrutta il “passaggio” errato di Rinaldi e stavolta salta anche Rossi siglando il terzo gol. Anche il gol di Mutton (Pontedera) è frutto della mancata presa di Melgrati su tiro dal limite di Caponi che consente all’appostato Mutton di segnare il gol della bandiera.
Con la Pistoiese, Romano segna sfruttando la abitudinaria consuetudine delle squadre di Fontana di applicare la tattica del fuorigioco, in cui l’Imolese è primattrice assoluta nel girone; in questa gara però le va male e, seppur di poco, l’offside non c’è perché Martina serve al momento e nel punto giusto il compagno per il gol del pari. Rossi ha qualche responsabilità anche sul fendente non trattenuto di Neglia, con Scappini lesto a ribattere il rete il suo rinvio.
Nei 4 gol incassati dalla Carrarese, nel primo  Vona (impeccabile contro di noi) si fa sa saltare facilmente da Doumbia che trafigge Melgrati; nel secondo D’Auria (sempre lui) dall’angolo serve su un vassoio d’argento la testa di Kalaj che batte un esitante Melgrati; Luci nel terzo manda un bolide da 25 metri sotto la traversa; nella quarta segnatura Bramante sfrutta ala calca confusionaria del mucchio di uomini su una palla vangante per regalarsi il 4° sorriso.
I due gol del Modena sono frutto della splendida giornata (e di certo non l’unica) di Azzi che  sulla fascia destra ha fatto il bello e il cattivo tempo consentendo al 2002 Bonfanti, sempre ben appostato in area, di siglare la prima doppietta della sua giovane carriera.
Una bella girata di Ferrari del Pescara, sfortunatamente deviata da Angeli beffa Rossi nella gara persa contro gli abruzzesi.
Un destro a giro di Semprini (fotocopia di quello di Turchetta contro Gubbio) consente alla Lucchese di battere Rossi nella prima di campionato. Il 2-2 con Gubbio, ha visto soccombere Rossi su rigore battuto Cittadino e su un sinistro di Arena, lasciato solo in area, servito a meraviglia da Sainz-Maza.
Complessivamente nelle 13 gare casalinghe l’Imolese, oltre ai gol fatti, ha fatto registrare la “costruzione” di 68 conclusioni efficaci, ma non realizzate, subendone 72; come 72 sono stati i corner a favore, 62 quelli subiti.
Abbiamo accennato alla tattica del fuorigioco che, per abitudine, i rossoblu “ripassano” persino nel riscaldamento pre-gara. Come visto in qualche circostanza gli va male, ma spesso e volentieri (come per esempio ad Olbia, soltanto Udoh bloccato dalla bandiera per 6 volte) e soprattutto mercoledì nel pareggio fortemente voluto e meritato di Carrara, giocata anche con l’uomo in meno, in 9 occasioni le folate degli azzurri sono state bloccate sul nascere dallo sventolare del… fuorigioco.
Buona Partita a Tutti
Tore Zappadu

Post Scriptum: Gli scontri, gli Intrecci

Le storie incrociate tra noi e Imolese sono poche sia nei confronti (7 in tutto, 2 vittorie per loro, compresa quell’andata , 1 per noi e 4 pareggi; pareggio 6-6, anche nei gol) così come negli intrecci di maglie che, di fatto hanno riguardato negli anni trascorsi hanno visto due soli calciatori accasati sia tra i rossoblu che in maglia bianca. Bruno Orazi, portiere classe 1951, che nel biennio 1972/74 divise con Giuliano Bettella prima e con Roberto Fabbri l’anno successivo l’onere di difendere la porta dell’Olbia. Orazi che, nella stagione precedente (1971-72) aveva esordito proprio con l’Imolese in serie C, dividendo, con 11 presenze e 19 reti subite, anche in quella sfortunata stagione la titolarità della porta con Romano Toni, ad Olbia giocò per 34 partite subendo 41 reti. La curiosità è che Orazi era il portiere degli emiliani proprio nell’unica gara (finora) vinta dall’Olbia con il 3-0 del 19 marzo 1971, doppietta di “Pelè” Marongiu e bellissima serpentina di Angelo Caocci.  Il secondo “interscambio è molto più attuale, ed ha interessato un forte centrocampista  Andrea Ghidini, mantovano del 1981, è stato brillante protagonista dell’ultima stagione dell’era Rusconi. Lui che, sempre in C2 nel 2002-03 con Imolese aveva disputato 17 gare e 2 gol, con l’Olbia fece un campionato splendido, risultando in una stagione il giocatori con più presenze 30 su 34, di cui 28 da titolare, fu anche secondo tra i marcatori dopo Giglio con 8 reti, di quella più che dignitosa stagione (quantomeno sul campo) in cui l’Olbia si classificò 8ª, ma poi l’impossibilità del compianto Franco Rusconi ci relegò all’unica “retrocessione” nella nostra storia per motivi economici. Mi piace ricordare che Andrea Ghidini fu anche autore dell’ultimo gol, quello del pareggio a Vercelli per 1-1, nell’ultima gara id campionato, perché in quella giornata mister Carmine Gautieri fece esordire in serie C, 5 ragazzi (4 di Olbia): Claudio Scarzanella in porta, Roberto D’Acqui che, disputerà tutti i 90’, Alessio Bruno, Federico Parente e , su tutti, Simone Varrucciu che, nella SUA Olbia con 107 presenze ed 1 gol sarà uno dei principali protagonisti della nostra… Rinascita.