Gozzano-Olbia 0-0
Gozzano: Crespi, Ugge, Guitto, Emiliano, Rolle (58’ Bukva), Fedato, Palazzolo (71’ Secondo), Gemelli, Rizzo, Tommaselli, Zucchetti. A disp.: Fiory, Tumminelli, Tordini, Silvestroni, Bruzzanitti, Vono, Di Giovanni, Spina, Fasolo, Barnofsky. All.: Sassarini
Olbia: Crosta, Pisano, Gozzi, La Rosa, Pitzalis, Lella (80’ Verde), Muroni, Biancu, Vallocchia, Ogunseye, Doratiotto (73’ Pennington). A disp.: Van der Want, Barone, Mastino, Zugaro, Dalla Bernardina, Miceli, Demarcus, Parigi. All.: Raineri (sq. Filippi)
Arbitro: Mario Davide Arace (Lugo di Romagna).
Note: corner 7-6; amm.: Ugge, Lella; Pioggia torrenziale per ¾ del tempo di gara, campo di gioco impraticabile in almeno 4 ampie zone del campo.

Chi dice che gli Dei del pallone non esistono? Nella palude-risaia novarese del D’Albertas  (in una giornata da codice arancione in Piemonte) con Giovepluvio deciso a render improba la vita di 22 ragazzotti in maglietta leggera e pantaloncini corti, complice un arbitro che, forse per la sua provenienza (a Lugo, con una media di 700 mm annui di pioggia, non c’è tregua neppure a luglio e agosto) ha deciso che quel gioco chiamato calcio, poteva essere proposto a costo di ogni indecenza e qualsiasi rischio, anche e soprattutto per l’incolumità di questi ragazzi. Alla fine tutto è andato a buon fine, senza nessun sconfitto e senza nessun infortunato.
Ed è, persino curioso, che uno dei pochi Dei mitici del Gioco e delle Arti, unanimemente riconosciuto, sia quel Dio Lùg degli antichi Celti, che poi, qualcuno dice, sia stato il “referente” per il toponimo, manco a dirlo della cittadina italiana… Lugo di Romagna.
Insomma è solo con il mito e con, tanta, tanta la fantasia che si può “raccontare” una partita che NON DOVEVA ESSERE GIOCATA… quantomeno al calcio. E di fatto di calcio giocato non ne abbiamo visto, né da una parte né dell’altra. Il cuore, il coraggio, la sportività di tutti i contendenti ha consentito che, bon gre mal gré, tutto sia andato com’era giusto che fosse: Niente calcio, niente gol, e un punto a testa quantomeno per tutta la faticaccia sopportata e supportata.
Per noi, che dopo tanto penare, muoviamo la classifica, è la prima notizia buona dopo tanta ; le altre buone nuove sono la constatazione che il carattere e il cuore ai Filippi-Boys non difettano di certo. Infine una curiosa annotazione che, comunque, recuperiamo dal block notes: a bene vedere le tre più nitide (nostre) occasioni da gol le abbiamo avuto con  Muroni (37’ violenta sberla con parata di Crespi), La Rosa (42’ tapin mancato a  mezzo metro dalla porta, a causa di una pozza d’acqua) Vallocchia (86’ in area piccola, con aggancio spettacolare con il suo divin mancino e tiro di misura verso l’angolino basso di Crespi che, con la manona, manda in angolo).
Dicevo curioso, perché anche in questo tratturo impraticabile, qualcuno degli Dei del pallone, deve averci messo lo zampino, visto sono proprio loro, quelli che, per una ragione o per l’altra, in queste settimane erano stati messi dietro… la lavagna.
Ma visto che abbiamo parlato delle prodezze di Crespi, è doverosamente giusto non dimenticare anche la prova maiuscola di Crosta chiamato, per la vexata quaestio degli under, a sostituire il nostro VdW.
Quindi, abbiamo raggiunto un punto sull’acquitrino che, comunque sia,  anche se non ci schioda dalla zona playout, ci da una boccata di ossigeno per sperare, coraggio per ripartire e voglia di sconfiggere la rassegnazione.
E mercoledì arriva l’Albinoleffe, al Nespoli è previsto cielo coperto, la pioggia potrebbe arrivare solo di notte. Insomma, sarà asciutto, ed è lì che dovremmo giocarci la prima GRANDE SFIDA SALVEZZA delle 28 che ancora rimangono.
E dopo aver visto giocare la squadra di Kouko contro il Lecco, c’é poco da stare tranquilli. Hanno giocato e corso per tutti i 90’ sotto la pioggia, si trovano a memoria e giocano con il vento in poppa… a noi il compito di dimostrare che, con tutto il rispetto per gli aquilotti blu celesti, che l’Olbia Non è il Lecco.
Ad Majora ragazzi, nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie