OLBIA-GROSSETO 3-2
Olbia: Tornaghi, Pisano (83’ Arboleda), Emerson, Altare, Cadili, Pennington, Giandonato, Ladinetti (76’ La Rosa), Biancu (76’ Lella), Ragatzu, Udoh (83’ Doratiotto). A disp.: Van der Want, Barone, Pitzalis, Demarcus, Secci, Occhioni, Marigosu, Cocco. All. Canzi. 

Grosseto: Barosi, Polidori, Gorelli, Ciolli, Raimo, Fratini (62’ Galligani), Sersanti (62’ Merola), Cretella (75’ Vrdoljak), Sicurella, Russo (62’ Kraja), Moscati (62’ Boccardi). A disp.: Comparini, Simeoni, Campeol, Consonni, Kalaj, Scaffidi. All. Magrini. 
Arbitro: Daniele De Tommaso di Rimini.
Reti: 20’ Checco Pisano*, 25’ Emerson, 30’ Cretella, 50’ Udoh, 69’ Sicurella.
Note: corner 6-3; amm.:Cretella, Sicurella, Emerson. Rec.: 1’+3’. Ad inizio partita si è osservato un minuto di silenzio nel ricordo e ad onore di Marino Spano (1931-2021) attaccante di vaglia della squadra Bianca che negli anni “cinquanta”, in 4 stagioni disputò 57 gare segnando 24 gol.
*nella foto l’inzuccata vincente di Pisano

Una gara da vincere, per entrambe. Ed entrambe hanno provato a farlo, dal primo all’ultimo minuto. Ne è venuta fuori una gara bella e divertente, a dispetto del freddo, del vento e dello stramaledetto coronavirus. Dal Nespoli escono vittoriosi i ragazzi di Canzi, con pieno merito e con tanto di morale alle stelle. Il Grosseto ha perso con l’onore delle armi, mostrando di meritare ampiamente le lodi che l’hanno accompagnato in questo primo round del campionato.
Nella prima mezzora Bianchi in spolvero, come mai finora, e Grosseto alle corde come mai finora (a parte Juventus) quantomeno fuori dalle mura amiche.
L’Olbia gioca bene, pressa ma tira poco e si rende pericoloso soprattutto su calci d’angolo- al 13’ Barosi in uscita su Udoh e, dentro l’area, prende sia pallone che avversario, atterrandolo, ma per l’arbitro c’è solo corner. Ed allora, di necessità virtù, e visto che corner doveva essere, di corner l’Olbia ferisce: al 20’ il destro fatato di Giandonato serve la testa pelata di capitan Pisano e niente può il giovane portiere toscano.
Uno a zero e palla al centro. 

Qualche attimo di assestamento per le contendenti che, al 25’ assistono allo show di Emerson Ramos Borges che da 25 metri saetta un meteorite devastante alle spalle di uno stordito e impotente Barosi. Il Grosseto sente la sberla e prova a riassestarsi, visto che fin lì non aveva mai passato la metà campo. Ma quando lo fa (una prima volta con Moscati al 28’ viene sventato da Tornaghi in uscita) rimette in stesso la baracca con un corner dalla sinistra di Sicurella per la “solatia” testa di Cretella che, pan per focaccia, fotocopia l’impresa precedente di Pisano.
Sul 2-1 si chiudono i battenti del primo tempo e, quando si riprende, la musica, seppur con ritmi meno sincopati, rimane la stessa. Si gioca a viso aperto, da una parte e dall’altra. Tutto sembra incanalato nei binari di un’alternanza di emozioni e rovesciamenti di fronte, complice anche il vento, che ad ogni sussulto cambia l’umore ai protagonisti.
Così avviene che al 50’ Polidori (che già aveva fatto le prove generali di cappellata nel primo tempo col retropassaggio su cui Barosi si è dovuto catapultare su Udoh, rischiando il rigore) prova ancora una volta il tapin assassino verso il suo estremo difensore che, pur intercettando, il guizzo di Udoh, non trattiene la palla ed il King di Reggio non fa davvero granché fatica a regalarci (e regalarsi) un sorriso: quello del 3-1.
Un Magrini imbestialito, cambia 4/11 dei suoi “armigeri” e chiede l’assalto alla muraglia Bianca, per riprendere in mano la gara. A tratti l’assedio sembra supportare le speranze di recupero. Come quando anche Sicurella con una “deliziosa stangata” dal limite dell’area, per fallo stupido di Pennington, è bravo ad imitare la prodezza balistica di Ramos Borges, portando la sua squadra sul 2-3, e rimettendo la prua verso un potenziale clamoroso approdo che, fortunatamente per noi, non arriva quando al 90′ Kraja si vede deviare, dalle buone mani di Tornaghi, sul sette la staffilata del pareggio.  Canzi  d’altronde non dorme e, con l’innesto di forze fresche (La Rosa, Arboleda, Doratiotto e Lella) ribatte colpo su colpo, non molla di un millimetro quello che finisce per essere l’8° risultato utile consecutivo (3 vittorie e 5 pareggi)…. E, sopra ogni altra considerazione, è anche la prima volta, in questa stagione, che l’Olbia si sgancia dalla zona dei “desaparecidos”, quella dei playout dove per troppo tempo, e con tanta angoscia, ha finito per vivacchiare. 
I tempi freddi e bui, sembrano volgere al definitivo tramonto… adesso la prua è orientata verso Pontedera, lì in Continente e ad Oriente, là dove  sorge il sole. 
E come cantava il reuccio della canzone italiana: “Voglio Vincere Così, col Sole in Fronte!” anche Noi non vogliamo smettere:
…e Felice Canto, Beatamente!”. 
Ad Majora ragazzi …Bona Tempora Currunt
Olè Olbia Olè,
Simprie.