OLBIA KAPUT...

Olbia-Pro Patria 0-1
Olbia(4-3-1-2): Van Der Want; Pisano, Gozzi, Dalla Bernardina (56’ Parigi), Pitzalis; Lella (91’ Verde), La Rosa, Pennington (83’ Miceli); Biancu; Ogunseye, Doratiotto. A disp.: Barone, Mastino, Demarcus, Belloni, Crosta, Zugaro. All. Filippi.
Pro Patria 1919 (3-5-2): Tornaghi;  Battistini, Lombardoni,  Boffelli;  Spizzichino (70’ Cottarelli), Colombo (56’ Fietta),  Bertoni (70’ Palesi),  Ghioldi,  Galli; Le Noci (70’ Pedone), Mastroianni. A disp.: Mangano,  Angelina,  Marcone, Molnar, Parker, Molinari, Masetti. All. Javorcic.
Arbitro: Adalberto Fiero della sezione di Pistoia
Rete: 22’ Spizzichino
Note: corner 6-0; amm.:  Ogunseye, Lella e Dalla Bernardina; Colombo e Lomardoni; rec.:+2’/+5’

A conclusione di una settimana “calda” dentro e fuori lo spogliatoio dell’Olbiacalcio, su una cosa possiamo Tutti concordare con le idee di Marino-Tatti e Filippi: l’Olbia non ha sicuramente alcuna “prima donna”, nessuna di quelle “perniciose” individualità che “pensano” di spostare gli equilibri di una partita.
No, ad Olbia, nell’Olbia tutto è esattamente scarno, impalpabile, privo di una qualsiasi “vitalità”, di qualsiasi individualità che si eriga al di sopra delle mediocrità.
Davvero un desolante quadro di collettiva impotenza, rispetto a una sia pur pallida idea di gioco e di consistenza agonistica contro ogni e qualsiasi avversario.
Oggi, in una delle più brutte partite viste al Nespoli negli ultimi 10 anni, siamo riusciti a perdere con il minimo scarto senza che nessuno, da una parte o l’altra, facesse un solo tiro in porta. È vero che nella rete di pallone ne è finito uno al 22’, ma si è tratto semplicemente di un tiro-cross del terzino Spizzichino che né lui né, purtroppo, VdW, pensavano potesse trasformarsi in gol.
Un gol da 3 punti e, ovviamente, da sturbo per i lombardi che continuano la loro marcia defatigante verso un campionato dignitosissimo da media classifica.
Un gol che, per la regola del contrappasso, è invece più che agonico per un’Olbia che continua imperterrita nella sequela di gare da “requiem” in direzione di quel “funesto” traguardo che sembra già scritto prima ancora di essere soltanto ipotizzato.
Insostenibile la teoria dei giovani che iniziando il cammino di un nuovo percorso, abbiano bisogno di così tanto tempo per esprimersi secondo le loro potenzialità, Spizzicchino quello che ci ha beffato è un ‘99.
Da noi, invece, uno come Doratiotto che, avrebbe dovuto inizialmente completare gli schemi di attacco con RobertONE e poi con l’ingresso di Parigi pennellarne gli assist decisivi, è stato decisamente “assente” sia nella prima che, un po’ meno, nella seconda fase.
Il ragazzo ha toccato complessivamente 32 palloni, sprecandone 16, 10 sono tocchi “ininfluenti” al compagno più vicino e solo 6 tentativi (tutti comunque a vuoto) nel tentativo di superare il bunker bustocco. Chiariamoci il ragazzo, non è stato il solo a deludere, visto che Parigi, altro “per esempio”, nei 30 minuti e passa di partita ha giocato 13 palloni (9 persi o sprecati, più un servizio a un compagno, un tentativo di cross dalla fascia sinistra ed un tiraccio sbilenco su una bellissima palla filtrante di Miceli all’89’. Difficile salvare qualcosa o qualcuno di questa deludente Olbia che, comunque ha indiscutibilmente il merito sportivo di perdere sempre con più che sufficiente … merito.

Comunque, per completezza e correttezza cronachistica, non possiamo sottacere l’azione più bella di questa “sceneggiatura”, vale a dire il delizioso fraseggio del 58’ (unicum signum reliquit*) tra Pitzalis-Pennington e Biancu che offrono un invito inutile al terminale Parigi che banalizza anche questo bellissimo gesto tecnico.
Pitzalis-Pennintgon e Biancu, del cucuzzaro di Filippi salviamo, perché lo meritano solo queste tre “cucuzze”… il resto semplicemente “non idoneo, tutt’al più rivedibile”, quantomeno finché la matematica ci consenta ancora un orizzonte di speranza.
Ovviamente, prendendoci la responsabilità di scrivere che qualcuno del “gruppo”, ha mostrato efficacia tecnico-agonistica e buone “individualità” non vorremmo far loro alcun danno.
Perché con il clima che gira, magari fare un po’ del necessario, avere spunti di classe o di fantasia può voler dire perdere il posto in rosa.
La verità che, in una clima generale revisionistico, anche l’Olbia si adatta. Nel mondo, in Italia cambia tutto così velocemente che, quello che era di moda qualche giorno fa, diventa da cancellare e da buttare qualche giorno dopo.
Insomma, per sdrammatizzare proviamo a buttarla in “politica”.
Forse l’Olbia, anche l’Olbia ha deciso, che quota 100 non vada più di moda e quindi, imperturbabilmente, se indossi la casacca bianca, non fai in tempo a far festa per il traguardo delle 100 partite che, è già tempo di… “andare in pensione”.
Appena qualche mese fa festeggiammo tutti prima Cotali, poi Pinna e Ragatzu, giusto appena il tempo di “salutarli” definitivamente.
Ne era, comunque, rimasto almeno uno: Mattia Muroni… ma pare che dovremmo salutare anche lui.
Vallocchia sta pure messo peggio, perché lui ha ancora il problema di arrivare a quota “quaranta”, insomma al massimo, il suo sarà un pensionamento… baby.

Mala tempora currunt…

Sì, loro corrono, i brutti momenti corrono sempre, ma quanto durano troppo, quanto corrono sempre e con spavalderia nella nostra… Olbiabella che fu.
Questo per l’Ieri e l’Oggi, e del Doman….?

Ad Majora, Ragazzi nunc et semper OléOlbiaOlé

Tore Zappadu.

*il solo segnale che (la partita) ci ha lasciato