Olbia – Pisa 1-0
Olbia (4-3-1-2): Aresti; Cotali, Iotti, Dametto, Pisano; Feola, Geroni, Muroni; Piredda; Ogunseye, Ragatzu. All. Mereu
Pisa (4-3-3): Petkovic; Favale (86′ Birindelli), Lisuzzo, Ingrosso, Mannini; Di Quinzio (62′ Maltese), Gucher, Izzillo (86′ Cernigoi); Negro (70′ Masucci), Eusepi, Giannone (62′ Peralta). All. Gautieri
Arbitro: Davide Curti
Reti: 17′ Ragatzu (O)
Note: corner 6-3; Ammoniti: Di Quinzio (P), Geroni (O), Muroni (O), Ogunseye (O); recupero 0′ e 5′- Spettatori paganti 2006

Olbia Bella!
Mastro Bernardo è il suo profeta, Daniele il quartese il suo esteta.
Questa la sintesi estrema di una strepitosa vittoria, contro la corazzata “pendente” nerazzurra dell’ex Gautieri.
Ma, ma un’impresa come questa merita ben più di una.. sintesi.

Perché quest’Olbia Bella, ha recitato il copione della sua stupenda notte magica, con tutta la dedizione che, 11 leoni vestiti di bianco, potevano metter in scena davanti ad una cornice di pubblico degna di questo piccolo evento planetario. La scena, Tutta la scena, nel catino storico del Nespoli, l’hanno accalappiata il cuore e i polmoni dei nostri ragazzi. Più squadra, più fame, più passione, più ritmo e coraggio del blasonato Pisa. Mai come oggi l’antico grido “curagju terranoa!” è stato così visivamente rappresentato.
Il Pisa ed il suo blasone, dicevamo.
Costruito euro su euro per una pronta risalita in serie B, con una potenza di fuoco impressionante da schierare contro ogni avversario, sulla carta davvero ineguagliabile per questi livelli. Pensate un po’ i 15 giocatori schierati da Gautieri, tutti assieme hanno messo in campo, l’eredità di 400 gol nelle loro carriere. Nessuno di loro è mai “sceso” a giocare negli inferi al di sotto della serie C, 5 sono ex serie A, quasi tutti hanno svernato tanto tempo nella B. I tre li davanti: Negro con 83, Eusepi con 66, Giannone con 57 hanno bucato con 206 palloni le reti di tutta Italia. E quando mister Carmine ha deciso di sostituire il 28enne Negro con Masucci (64 gol in carriera) la cosa non è cambiata di molto. Sulla carta, almeno e, fortunatamente, nemmeno in campo.

Di contro Noi, abbiamo messo in campo 11 e solo 11 granatieri (di cuore, se non di stazza) di sardegna e 60 gol complessivi d’eredità. Con in testa Daniele, il furetto di Quartu, che in tutto ne aveva siglato “solo” 19 prima di stasera. Beh, evidentemente pochi…”sulla carta”, e che non fanno granché curriculum, per chi bada solo ai numeri; ma che hanno un sapore speciale quando a siglarli è un giocatore speciale, con una maglia speciale… pronto a riscrivere una storia, sua e della squadra, del tutto speciale.
Ad un certo punto ci è parso che Gautieri, sempre presente a se stesso, non ci abbia capito più niente. Ha rimpolpato con 4 innesti la squadra per dare un po’ di fiato (si è giocato con 32 gradi ad inizio serata) ai suoi. Ma l’unica cosa che il Pisa è riuscito a portare a casa sono stati gli ultimi 5  minuti all’Ok Korral, che avrebbero potuto distruggere il sogno dei nostri 11 eroi e della colorata e passionale platea olbiese….
Ma, ma così non è andata!
Perché a difendere l’ultimo argine della muraglia difensiva gallurese c’era Lui, più forte di ogni speranza nerazzurra, più motivato di tutti gli oltre 2400 protagonisti (tra campo e tribune, tra paganti e osservatori) presenti al Bruno Nespoli. Lui, la Barriera di Calasetta, il felice papà di Diego (auguri a Maria Paola e Simone, da tutta Olbia), il nuovo eroe dei pali targati Olbia Bella: Simone Aresti. Due o tre miracoli nei 95’ ed un “incontro” ravvicinato con Cernogoi, che avrebbe tallonato anche negli spogliatoi pur di non farlo girare per poter tirare, nell’ultimo “secondo” di vita di questo incontro. “Passeggiata” fuori porta di tempismo e coraggio che, oltre a chiudere i conti con il match, ha sigillato il nuovo patto d’amore e di fedeltà tra gli spalti e la tradizione di grandi campioni che si sono succeduti tra i pali del Nespoli.
Un’altra considerazione, merita Francesco Bombetta Pisanu.
Semplicemente Grande, semplicemente stoico, semplicemente meglio di tutti i capitani findus di questo mondo. Lui e il suo amicone Daniele di Quartu sono rientrati dalla sosta estiva, più in muscolo che in carne come mai prima d’ora, più motivati e carichi che mai. L’hanno fatto e l’hanno spiegato per riportarsi e riportarci alla memoria dei loro tempi andati. E spiegare a chi ancora nutra qualche dubbio, che l’arte antica non fu mai morta. Belli, belli, belli entrambi come la Loro e la Nostra Olbia Bella di questa indimenticabile notte di fine agosto 2017: Una Notte Magica, Una Notte di Sole.
Belli, belli, belli Tutti, guidati da questi due campioni, decisi più di ogn’altro a miracol mostrare e farci godere e, soprattutto, riportarci tutti allo stadio per continuare ad Amare questa intrigante e Bella Giovane Matura di 112 anni.
Ad Majora Ragazzi, per oggi, per stanotte basta così… ma da domani si riprende a parlare anche di quel che manca per… diventare quel che possiamo essere.
Ora e sempre, olèolbiaolè…
Simprie