Olbia-Pistoiese 0-0
Olbia: Aresti, Pinna, Pisano (72′ Vasco Oliveira), Dametto, Cotali, Muroni, Geroni (29′ Pennington), Feola, Murgia, Ragatzu, Arras (64′ Ogunseye). A disp.: Idrissi, Van der Want, Manca, Iotti, Vispo, Senesi, Marongiu. All.: Bernardo Mereu
Pistoiese: Biagini, Tartaglione (46′ Mulas), Vrioni (70′ Zappa), Ferrari (80′ Boggian), Zullo (53′ Priola), Regoli, Quaranta, Luperini, Hamlili, Nossa, Minardi. A disp.: Niccolini, Surraco, Eleuteri, Dosio, Sadotti, Petroni. All.: Paolo Indiani
Arbitro: Davide Miele di Torino.
Note: corner 9-3 per Olbia; al 24’ Geroni si infortuna ed è costretto ad uscire; Amm.: Vrioni (P), Hamlili (P) Spettatori: 1023; Recupero: 3’e 4’.

Non sempre Zero, vuol dire Niente.
Oggi Mereu e Indiani hanno messo in vetrina un pezzo promettente del calcio del futuro. D’accordo che, questi ragazzi, sono stati coadiuvati da un manipolo di campioni esperti e con alla spalle palcoscenici di grande prestigio, ma forse non è senza significato focalizzare quel che abbiamo visto in questi 97’ minuti sull’erba del Nespoli. Tra i ventinove atleti scesi  in campo la Pistoiese ha schierato: Tre ’98, due ’97, due ’96 ed un ’95; l’Olbia ha risposto con: Due ’98, Tre ’97, un ’96, un ’95 ed un 2000.
Insomma, sedici ragazzi sotto i 22 anni che se le sono date di santa ragione per aver ragione l’una dell’altra. Ai punti abbiamo vinto (abbondantemente) Noi, ma il calcio non è Boxe, e quindi un punto a testa e, per parte nostra, continuiamo a… sognare.
In ottica campionato abbiamo palesato ancora tutti i limiti nel far gol; ma la mossa di Mastro Bernardo (Arras dal primo minuto) ha dimostrato che davvero il mister “catalano” di Triei sente che, nel suo scacchiere, non ci sono pedoni di scarto; per davvero ognuno di questi giovanotti può e sa rappresentare al meglio il compito che gli viene assegnato. E, giusto per parlare di questo nuovo e nostro talento olbiese (Berchidda da noi è lontana appena uno sputo), abbiamo scoperto quanto egli sia abile nel fraseggio e nello smarcarsi, soprattutto quando gioca con compagni già noti e di pari abilità tecnica. Quel che hanno fatto al 39’ Murgia, Pennintong ed Arras in occasione della traversa “bastarda” (ci ha tolto due punti), non è cosa banale, né consueta da vedere in questi tornei. Se diamo tempo al tempo, questi boys ci faranno divertire oltre che… sognare.
È, per questo, che il compito di descrivere le mie sensazioni sugli incontri della nostra amata, oggi parlerà soprattutto di loro… Sos Piseddos.
Su tutti M&M il “dolcetto” di Aristanis del quale, un po’ troppo superficialmente, diamo ormai tutto per scontato; Mattia Muroni oggi è stato incredibilmente superlativo. Ha tenuto il timone della nostra barca, nei dieci minuti (dal 15’ al 24’) quando Vrioni, Ferrari,  Zullo e company ci hanno insidiato la nostra meta campo e… stuzzicato Aresti. Poi, al 24’ la sorte ci toglie Geronix, e Muroni…. Sale in cattedra e non molla l’osso in nessun secondo della sua infaticabile corsa ad ostacoli. Bravo, bravo davvero e, in fondo, non è per niente superfluo ricordarselo ogni tanto.
Dicevamo che esce Geroni ed… entra il “multietnico” della cucciolata di mastro Bernardo. Nicholas infatti è nato a Roma, ma ha nome, cognome e fattezze non proprio made in terra di “Noantri”. Ma questi sono solo dettagli, vista la bella confidenza mostrata con la palla e con il gioco. Dopo appena 45 secondi manda una sventola da oltre 30 metri che, appena appena più bassa, avrebbe fatto suonare le campane di… san pietro. Al suo esordio, va detto, ha avuto anche difficoltà nei ritmi (oggi tanto avulso dal gioco) e negli spazi (non tutti gli interessanti “inviti” hanno avuto la misura giusta per i compagni), ma il ragazzo c’è, e c’è tutto. Ed il suo talento peserà non poco nel nostro futuro.
Alessio di Sant’Engiu oggi ha toccato una valanga di palloni, ne ha sprecati e sbagliati abbastanza, soprattutto uno: al 76’ manda al macero un assist delizioso di sua “altezza” Daniele Ragatzu. Ma Alessio Murgia sta crescendo a vista d’occhio, sempre più consapevole della sua presenza e delle sue doti; anche i movimenti sono quelli giusti. Forse, e sottolineo forse, deve rischiare di più nel giocare “faccia” alla porta avversaria; in fondo, quella pesante, ma prestigiosissima maglia numero 7 glielo impone.
Avremo tempo per parlare di quel che ci stanno regalando gli incursori di fascia Pinna e Cotali. Rimandiamo alla prossima occasione, perché oggi la  chiusura la dedichiamo al Portoghese dell’anno duemila: Oliveira  Roberto Da Cunha, nascido em lisboa, il 28 maggio del 2000 è il 979° esordiente con la maglia bianca, ma il primo nato negli anni DUEMILA.
Ed è pure Bravo, Auguri e buona fortuna a te ed alla prestigiosa maglia che indossi.
Ad Majora Ragazzi, sempre e per Sempre OlèOlbiaOlè
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