CARRARESE-OLBIA 1-1
Carrarese (4-3-1-2):
Vettorel; Grassini (78’ Imperiale), Rota, Marino (76’ Khailoti), Semprini; Pasciuti (71’ Berardocco), Figoli, Battistella; Energe (46’ Bramante); Doumbia, Giannetti (71’ Petrelli). A disp.: Mazzini, Bevilacqua,Foresta, Bertipagani, Tunjov, Infantino, D’Auria,. All.: Antonio Di Natale.

Olbia (3-4-1-2): Van der Want; Boccia (79’ Renault), Brignani, Emerson Chierico; Arboleda, Ladinetti, La Rosa (72’ Mancini), Travaglini; Biancu (79’ Belloni); Udoh, Ragatzu. A disp.: Barone, Giandonato, Pisano, Perseu, Occhioni, Saira, Manca. All.: Max Canzi.
Arbitro: Luca De Angeli di Milano.
Reti: 11’ (rg) Giannetti; 94’ King Udoh
Note: angoli 3-3; Emerson, Figoli, Rota, Semprini; nel finale espulso Rota per proteste vibrate sul gol di Udoh. Rec.:+1’+5’.

ORGASMOLBIA:
per una volta, per una benedettissima VOLTA
la ruota gira dalla parte giusta.

93’ 56”: 5MORO ReKING UDOH scavalca Vettorel in uscita e rimette a più miti consigli, il film di una serata che a tutti gli effetti era arrivati ai titoli di coda…REGOLARISSIMO, anche un quattrocchi come me è in grado di stabilire il perfetto tempismo tra la volèe di Danielinho e la posizione di Udoh… ma, come cantava Paolo Conte per Bartali.. tra i Toscani che si incazzano, le bandierine non svolazzano, c’è un po’ di vento, abbaia la tribuna e c’è… una Luna in fondo al blu….

Perdere questa gara sarebbe stato uno scandalo.
La peggiore Carrarese della stagione, trova un gol per un rigore, su un contrasto, in cui chi sbraccia e chi cade, sembrano avere le identiche responsabilità: Indice di De Angeli verso il dischetto e, stranamente, nessun giallo ad Udoh che dovrebbe essere l’unico reo. Giannetti al tramonto della sua carriera e dell’antica fama, batte VdW che, pur azzeccando tempo e direzione, si fa beffare dal “tunnel” ascellare.
La Carrarese di oggi è tutta qui, in questo ennesimo episodio storto e inopportuno, che rischia di farci andare in paranoia.
Ma anche a guardar in casa nostra, di quel che rimane del primo tempo, c’è poco da tramandare ai posteri, a parte i due Guizzi di Danielinho:
-al 31’ quando Vettorel prima con lo stinco e Marino in acrobazia sulla linea, gli negano l’undicesima sinfonia;
-al 39’ dal limite addomestica un pallone sollevandolo quel tanto che basta per indirizzare la sua abituale palombella, poco fuori il bersaglio.
Nella ripresa, comunque pasticciona da entrambi i lati, noi teniamo il pallino, cuore anima e voglia  di riassestare il risultato.
-Al 52’ Vander-Man però, deve superarsi su un tiraccio di Giannetti, sulla sua palla corta smanacciata arriva però Doumbia che sbatte sul palo, con Marteen lesto a recuperare la sfera.
Mano mano che si va verso la fine, l’ansia e la rabbia per le nostre fallite “discese ardite” verso Vettorel, incombono come uno spettro maligno per il fine serata.
Gli ingressi di Chierico (splendido), Mancini (utile), Renault (sempre sul pezzo) e Belloni (sbarazzino e geniale) danno nuova linfa e fanno capire che non potrà finire… male.
Finir male… nonostante due tocchi di mano nella loro area non visti da De Angeli, su piazzato di Emerson il primo, e poi, ancora più evidente, quello di Marino nel duello con Udoh al 75’. 
Peggio, ancor di più quando (63’) Ladinetti al volo scavalca il muro marmifero e trova il piede fatato del divin Esteta di Quartu che aggancia ovviamente e divinamente il pallone e lo trasferisce verso la meta, ma … il tiro debole e scalcinato, fa felice solo Vettorel.
All’81’ mancin-Belloni dalla sinistra pennella un ennesimo invito al Ragatzu volante che, stavolta, inventa un’altra delle sue prelibattezze… ma Vettorel, si veste da Nembo Kid e dice NO con un volo strepitoso.
Insomma tutto sembra destinato (Peggio) di com’era cominciato (Male), ma poi sull’ultimo laterale dal fondo della nostra meta campo, Arboleda vede Mancini che, al volo, stuzzica sua Eccellenza Daniele che, more-solito raffina il prezioso presente, con palleggio ed imbucata superlativa, verso Udoh che, anch’egli, col tocco del campione, scaccia il maligno, ci regala la luna, e si prenota la cittadinanza onoraria nell’Epopea dei 4 mori su tessuto bianco.
Un punto che vale molto più di quel che non pesi nella classifica.
Adesso, col vento in Poppa, nel mar smeraldo della Nostra Storia, timone a dritta verso… l’Arcobaleno.
Ad Majora, Ragazzi,
Tore Zappadu