OLBIA-FERMANA 2-4
Olbia
(3-4-1-2): Van Der Want; Brignani, Emerson (46’ Corti), Travaglini; Fabbri, La Rosa (52’ Zanchetta), Biancu, Sperotto (46’ Arboleda), König (78’ Incerti), Ragatzu, Nanni; a disp.: Di Giorgio, Sposito, Gabrieli, Occhioni, Palesi, Sanna, Babbi: All.: Occhiuzzi.

Fermana (4-3-1-2): Borghetto; Gkertsos (85’ Eleuteri), Parodi, Pellizzari, De Nuzzo (85’ Spedalieri), Scorza, Giandonato (74’ Graziano), Misuraca, Romeo (85’ Carosso), Fischnaller, Maggio (74’ Pinzi); a disp.: Nardi, Vessella, Giampaoli, Pampano, Ronci. All. Protti.
Arbitro: Domenico Castellone di Napoli. 
Reti: 25’, 49’ e72’ Fischnaller, 32’ Romeo; 65’ Ragatzu (rig.), 78’ Borghetto (aut.).
Note: angoli 5-7; amm.: Giandonato, La Rosa, Ragatzu, Scorza, König; rec.:+1’+4’.

UMILIATI E STESI!

Comincia davvero bene il filotto promesso da Roberto Occhiuzzi.
Dai sogni di vittoria, agli incubi della Disfatta.
L’Olbia più inconcludente, moscia, imbaddinada e senza palle, ha fatto da sparring partner ad una stupenda Fermana, arrivata ad Olbia per “bel calcio mostrare”.
Calcisticamente parlando, ci hanno  semplicemente “massacrato”.
Veloci e coordinati su ogni palla, attentissimi nella parte difensiva (Borghetto escluso che provoca il rigore e si impapina nell’autorete), padroni del centrocampo e particolarmente ispirati li davanti dove Fischnaller, a segno anche nel 2-3 vincente del Sudtirol del 2008, nonché alla sua quarta tripletta in carriera, ha scorrazzato in lungo ed in largo su una difesa bianca davvero incostante ed impresentabile, anche per la mollezza del nostro centro campo.
Noi, in 95′ se escludiamo il rigore i corner e i piazzati, abbiamo tirato in porta una sola volta al 23′ con Biancu,
Tra i nostri non si salva nessuno a cominciare da Van der Want, grandissimo sul almeno 4 interventi, in ritardo sul diagonale di Romeo e, assolutamente inguardabile, nella uscita a farfalle del quarto gol; per finire con Ragatzu che nonostante il suo consueto balletto in ogni parte del campo, stavolta non ha mai trovato né spunti di rilievo (a parte i piazzati) né suggerimenti decisivi.
Non credo nello spirito autocritico del nostro allenatore e quindi, dopo una figuraccia simile non penso abbia contemplato l’idea delle dimissioni.
Ma se quel che ha detto il campo in questa “notte da sogno”, il Tutti Male, significa che il “condottiero” è inequivocabilmente il più responsabile, vien da riflettere sulle parole che il presidente Marino pronunciò a metà ottobre, dopo il fallimentare dell’avvio di stagione: La bontà del lavoro si valuta nel medio-lungo periodo e posso dire che in questi mesi la fiducia verso il mister e lo staff è cresciuta.
Allora eravamo alla 8ª di campionato (con 6 punti, 1 vittoria e 3 pareggi; ed media 0.75 punti a partita); oggi siamo alla 25ª e di punti ne abbiamo aggiunti 14 (0.82 a partita)… di gare ne mancano ancora 15 e continuando di questo passo dovremmo arrivare, scusate… potremmo precipitare direttamente in D con 32 punti finali.
Presidente Marino, glielo chiesi quella volta in maniera dotta e scolastica, in omaggio ai suoi tioli ed al suo indubbio carisma, ma credo ancora più opportuno ripeterlo adesso: Quosque Tandemfino a quando?
Ma, perché non ci siano dubbi lo traduco terra, terra: “FINO A QUANDO Presidente Marino abutere patientia nostra! Laddove patientia, vuol dire Pazienza e abutere vuol dire abusare.
Sarebbe davvero un peccato non provare a tentar di cambiar il corso degli eventi in questa stagione, nella quale la nota più positiva è stata (come questa sera) aver ritrovato il calore ed il colore del pubblico e della Curva Mare sopra ogni altra.

Insomma tra il provare ad ESSERE e la certezza del Non essere c’è di mezzo, c’è di mezzo il tentativo di evitare il disastro annunciato.
Con tutto il Cuore e l’anima Bianca le auguro:
Ad Maiora Presidente et nunc et semper OlèOlbiaOlè.
Tore Zappadu