Nuovo piccolo aperitivo
ma, ancora una volta, 2 punti persi

Pontedera-Olbia 0-0
Pontedera: Lori, Gemignani A., Risaliti, Vettori, Santini (86’ Bonaventura), Della Latta, Cais (91’ Udoh), Gemignani D., Calcagni, Videtta, Kabashi (79’ Disanto) (a disp: Citti, Giacomel, Borri, Polvani, Corsinelli, Chella, Calò, Zappa, Barca). All.: Indiani.
Olbia: Montaperto, Pinna, Cotali, Dametto, Geroni Capello (90’ Auriemma), Marco Piredda, Pisano (63’ Miceli), Kouko, Muroni, Feola (49′ Murgia); (a disp: Van Der Want, Carboni, Russu, Scanu, Senesi, Quaranta). All.: Mignani.
Arbitro: De Angeli di Abbiategrasso.
Note: corner 10-5 per Pontedera; ammoniti Vettori, Calcagni, Geroni, Muroni.

Chi s’accontenta, Rode!
E lo facciamo a ragion veduta. Rodiamo perché questa è la terza occasione su tre a disposizione in cui, oggettivamente,pir perdiamo tre o due punti. Quando, come oggi al Mannucci di Pontedera, metti insieme 7 (sette) nitide occasioni da gol e, di contro. rischi poco o niente se non in tre o quattro occasioni (alcune con la complicità del nostro estremo difensore, e con il braccio malandrino di Cotali); quando almeno per 60/70 minuti hai il pallino del gioco non solo per mostrare il fastidioso pendolo del tiki-taka, spesso fortunatamente trasformato in suadente e veloce ping-pong…. beh allora hai diritto a chiedere pretendere qualcosa in più dalla sorte e dalla tua prestazione.
La storia la facciamo noi. Non capita mai il contrario.
Dobbiamo essere convinti delle nostre possibilità, lasciando perdere i pallosi e inopportuni attitos della matricola, della giovane età e della inesperienza. Questo è comunque un gruppo solido, dove sicuramente non tutto è perfetto e dove mancano ancora alcune pedine, ma vivaddio abbiamo ragazzi che sanno giocare la palla, che stanno benissimo in campo, ma che, troppo spesso, paiono accontentarsi dell’apparenza piuttosto che della sostanza. Abbiamo ampi margini di miglioramento, ma d’ora in poi dobbiamo sfruttare ogni gara come se fosse l’ultima.
Manchiamo di cattiveria e di determinazione.
La sceneggiatura del nostro campionato non può essere una sequela di puntate del “vorrei ma non posso”. Ragazzi, Voi potete! E come se potete.
Ma dovete imparare, tutti assieme, a volerla questa benedetta vittoria, così imparerete a scrivere la vostra, la nostra storia di questa età del professionismo calcistico. La vostra età!
Contro le “furie” granata di Indiani, abbiamo dovuto fare a meno del nostro diamante più prezioso, eppure avete saputo giocarvela come il nostro capitano avrebbe voluto e saputo fare. Kocis Piredda (ancora una volta “er meglio figo del bigoncio”) ha disputato un primo tempo strepitoso e tenuto buona botta anche nei secondi 50’. Geroni è il diesel che non deve mai mancare persino in zona gol (da sturbo l’inzuccata, cacciata via da uno strepitoso Lori). Stavolta bene anche Feola che è stato dentro la parte ed ha impreziosito la sua prestazione con una “baggiata” dal limite, pennellata all’incrocio che, solo quell’onnipresente “diavolo” di Lori, ha strozzato in corner l’urlo che era destinato a diventare orgasmo puro. Insomma, se abbiamo un centrocampo, che può fare a meno (oddio solo nei casi di assoluta necessità) di sua altezza il principino Andrea, allora vuol dire che almeno in quella parte del campo, siamo più che competitivi. E non è poco.
Diverso è il discorso in attacco e in difesa.
In difesa, registrato con interesse l’esordio di Pisanu in surroga nel ruolo di centrale, manchiamo (oltre che dei rinforzi doverosi) di sicurezza e di personalità sui piazzati e sui corner, dove la chance più gettonata è quella che gli avversari sbaglino… la mira.
In avanti siamo contati e carenti. Kouko fa un meraviglioso, utile e faticoso lavoro oscuro. Ma se una punta non comincia a pungere… il ragazzo merita e va sostenuto.
Il problema vero è che adesso ad “oscurarsi” lontano dall’area che conta è anche Cappello che, è sempre più al centro delle nostre trame e sempre più lontano dall’area che conta. Oggi le nostre buone, ma imperfette finalizzazioni, sono state di Piredda (4), Feola, Geroni ed una solo di Cappello.
Quello del match-winner è davvero il nostro problema primario, perché così come è impossibile sintonizzare il gallo all’ora legale o che un mezzomarinaio diventi una prua, sembra complicato chiedere ai nostri due avanti che diventino (pronto sempre a ricredermi) quel che, finora, non sono mai stati.
Alla nostra interessantissima navetta da crociera serve anche un Gallo che canti nell’area e nel tempo giusto o una Prua che navighi sempre nella giusta direzione della porta avversaria.
Ad Majora Ragazzi, ora e sempre OlèOlbiaOlè,
Simprie.