Olbia-Grosseto 2-1
Olbia: Carboni, Pinna, Florin, Geroni (82′ Steri), Dametto, Miceli, Coloritti (88′ Caciotti), Gallo, Formuso (65′ Caboni), Marco Piredda, Mastinu. A disp: Ciotti, Malesa, Molino, Aloia, Capuano, Cossu. All.: Mignani.
Grosseto – Gagno, Libutti, Schettino (55′ Macciucca), Peana (75′ Nappello), Nichele, Di Giorgio, Lavopa, Olivieri, Vaccaro (55′ Palumbo), Zotti, Di Gennaro. A disp.: Lanzano, Baylon, Cremonini, Lavria, Patierno, Ungaro. All.: Giacomarro.
Reti: 6′ Formuso (O); 22′ Vaccaro (G); 66′ Mastinu (rg).
Note: Am.: Coloritti, Florin, Miceli, Formuso, Carboni, Lavopa. Rec 0-3’. Spettatori: 800 circa con una trentina di tifosi ospiti .
12523177_526214107552973_2462945914083416846_nStropicciamoci gli occhi, riprendiamo fiato, aggiustiamo i contorni ed osserviamo… l’orizzonte.

Un’Olbia così,piredda probabilmente, non l’abbiamo mai vista. E non parliamo solo della squadra e della partita. Questi due aspetti sono la cartina di tornasole di tutto quel che gira intorno. E quel che succede è una stupenda favola di provincia, una buona nuova o novella che dir si voglia da far invidia a quelle delle mille e una notte. Marino e il suo team stanno cesellando un sogno che non pochi di noi, ritenevamo soltanto una chimera. Per la prima volta nella nostra storia, possiamo parlare di quel che abbiamo e non solo di quel che ci manca. Ciò che sta avvenendo nell’asse Nespoli-Misani (mi piace pensare che un giorno smetteremo di chiamarlo Basa) ha del prodigioso. E si può sintetizzare con “Siamo una SOCIETA’” con tutte le lettere maiuscole. Quel che sta avvenendo nelle gare di queste ultime settimane, quel che si sta materializzando nella classifica del girone è il risultato di una organizzazione, di una programmazione, di una serietà e professionalità che porta a scelte conseguenti che, in questa categoria (e non solo), non teme confronti, lo dico a modo mio: i Nostri 110 anni sin qui trascorsi, sono diventati finalmente il NOSTRO Futuro. Professor Alessandro, glielo dico con il mio metodo (le parole scritte) e con il cuore (quelle che non si riesce a dire): Grazie da tutti Noi Uomini BIANCHI, Grazie per l’Olbia, Grazie per OLBIA.
Ah, scusate la disgressione, e veniamo all’ultimo episodio del calendario calcistico. Di scena Olbia-Grosseto; la prima contro una outsider. Chi fosse la prima e chi la seconda lo dice la classifica di ieri, chi sia la più forte e la più promettente lo hanno detto i 90’ di oggi. Due tempi (quello calcistico e quello del calendario) che hanno fatto capire che anche sotto l’aspetto tecnico, rispetto all’ieri stiamo entrando nella “stratosfera” del domani. Mister Mignani ci sa fare, D’Urbano e gli altri (collaboratori, medici, magazzinieri, ufficiali pagatori etc. etc,), sono la spettacolare cornice di una piccola opera d’arte. Ed i giocatori hanno cambiato espressione, sono Felici. Quando ci si allena così, quando si gioca così, quando si scende in campo così, non c’è risultato (quello alla lunga arriva) o Grosseto che tenga, la storia pallonara deve rifare i conti con Noi e con la nostra OLBIA BELLA.
“Adelante pedro con juicio”.
E Mignani cambia, di poco, quel che ha seminato in Civita Castellana domenica scorsa e, fa riposare il gioiellino AleAloia e Steri il senatore, non rischia i suoi diamanti (Cossu e Molino). In campo, comunque, ce n’è quanto basta per dominare la gara. I ragazzi sono gli esecutori di quel pezzo di progetto che impone anche la bella figura; Piredda è infatti il tenore solista cui la partitura odierna ha previsto almeno quattro uscite dal “sipario” per ricevere gli applausi e gli Olè degli 8 amici al Nespoli (a proposito stiamo raddoppiando i numeri anche lì). Lo schema ed i protagonisti sono duttili ed interscambiabili, la partitura varia di volta in volta e il risultato 2-1 finale è solo un dato statistico. Che bello giocare così! Senza spocchia, senza nessuna sicumera, ma con la serenità dei forti sicuri del proprio lavoro e consapevoli del proprio futuro.
Come se il calcio fosse davvero… il più bello spettacolo dopo il Bing Bang,
Grazie ragazzi e ad Majora ora e sempre
Simprie.