Cinquantanove i gol segnati, secondo attacco del girone dopo Cesena a 63, che sono stati decisivi per la conquista dei 77 punti alla Reggiana di mister Aimo Diana.
Nella squadra emiliana che, in questa stagione, ha messo in campo una rosa di 30 giocatori con un’età media di 27,7 anni, la più vetusta del girone, in gol sono andati in 17 di cui uno solo, Jacopo Pellegrini il più giovane di tutti (22 anni) è arrivato in doppia cifra (10 reti) grazie al gol segnato (nel 4-2 contro Fermana giovedì scorso) al 76’ quando su imbucata di Vallocchia, addomestica il pallone ai limiti dell’area piccola, scarta due difensori e di sinistro manda in rete per il momentaneo 3-1.
Le statistiche della capolista, nel punteggio e nelle marcature ci raccontano di una squadra abbastanza equilibrata, visto che nelle 18 gare casalinghe ha conquistato 37 punti, dei 77 complessivi, segnato 26 reti, delle 59 totali, subendone 14 delle 24 stagionali.
Solo in otto gare sulle 36 disputate è rimasta a secco di gol all’attivo ed è capitato nelle due sconfitte casalinghe, con Cesena ed Entella (0-1 in entrambe), in 2 delle tre sconfitte esterne, a Siena (1-0 per i toscani) e con Fiorenzuola nella clamorosa disfatta del 5-0 alla 5ª di Andata; le altre 4 gare senza reti (quattro 0-0) anch’essi sono divisi equamente tra il Mapei Stadium (contro Olbia e Carrarese) e le trasferte di Chiavari (Entella) e Pontedera il 14 marzo scorso.
Sono molto più numerose (18 gare su 36: la metà esatta) le partite in cui la difesa non ha subito gol.
La Reggiana segna in tutti i modi, ha anche il record delle autoreti a favore (4), nei rigori (7 sui 10 assegnati) è appena dietro l’Ancona (8 segnati su 11 concessi); è anche in testa per i gol di…Testa in 14 occasioni, dalle prime due (Lanini e Guglielmotti) nel 4-0 al Montevarchi della 3ª giornata, all’inzuccata di Varela nel 2-2 di Rimini nella 34ª giornata.
Rispetto alle altre squadre segnano più su azione che dai calci piazzati, complessivamente i tiri da fuori e quelli dell’area dei 16 metri, hanno portato nel carniere granata 25 gol Lanini, Kabashi, Nardi, Guglielmotti quelli più “propositivi”, ma anche nell’area piccola gli avanti emiliani si destreggiano più che bene, sfruttando sempre al meglio ribattute del portiere, tapin decisivi su i cross che dalla fasce (Guglielmotti a destra; Guibre a sinistra, i preferiti) sono in grado di fornire in quantità  industriale.
Incassano meno di tutti, 24 come il Cesena, ma su questo totale incide a dismisura la manita subita a Fiorenzuola, dove i ragazzi di Tabbiani recitarono un copione perfetto per la legge del contrappasso, bucando l’allora portiere Voltolini con soluzioni sempre diversificate, tutte in stile Reggiana:
-nella prima dalla metacampo di destra Danovaro crossa verso il limite dell’area, per la spizzata di testa di Mastroianni che inarca il pallone verso l’area piccola di sinistra dove Morello (il Pellegrini dei rossoneri)  tutto solo insacca la prima rete;
-il secondo gol è propiziato da una discesa imperiale di Sartore (il Guglielmotti dei rossoneri) che arrivato in area spara sul portiere, che non trattiene e Morello che ha seguito l’azione del compagno, si regala la doppietta;
nel terzo Sartore si supera, prende e addomestica la palla con grande classe  tra il destro e il mancino, entra in area e dopo aver scartato un blocco di tre difensori e il portiere stesso segna il primo dei 6 gol stagionali; -nella 4ª rete Fiorini dalla destra batte un piazzato stile lob dalla destra, la testa di Stronati appostato sul palo opposto che allunga la traiettoria verso la testa di Oneto appostato sull’altro palo;
-infine il 5 gol della “tombola” arriva dopo una sponda di Fiorini per Di Gesù che dal limite della mezzaluna d’area Reggiana di destro affonda Voltolini.
Una lezione amarissima dalla quale Diana e i suoi furono bravi  riprendersi.
Ma quel Fiorenzuola (10 vittorie nelle prime 17 partite) che, manco a dirlo vinse col gioco e con merito anche ad Olbia e a Sassari, dominò quella Reggiana utilizzando tutte le armi migliori copiate dalla grande rivale, un capolavoro di partita che, rivista e studiata, potrebbe essere un buon “allenamento” psicologico per l’Olbia di sabato prossimo.
Così come, sempre in tema Reggiana, non sarebbe male andare a rivedere la sconfitta al Vanni Sanna della Torres che dopo due terzi di gara dignitosissimi, grazie all’ingresso di Lanini (sulla fascia destra) a sostegno del tandem d’attacco Montalto-Pellegrini, si inventa due incursioni fotocopia sulla destra, la prima al 70’ servendo al bacio Pellegrini nei pressi del palo lontano che, sfuggito alla morsa dei distratti centrali rossoblù, imbuca di sinistro Salvato per l’1-0;
-17’ minuti dopo Lanini sfrutta le indecisioni di Dametto e, sempre dalla stessa posizione del campo,  manda un pallonetto preciso, sullo stesso palo lontano dove arriva Montalto (perduto alla vista da Lombardo e Antonelli) per il 2-0 definitivo.
Il passato insegna sia quello che c’è da imitare, che ciò che non si deve fare.
Ricordandoci che, in più occasioni i granata sono stati bravi a sfruttare gli ultimi minuti a disposizione, ma che questa è comunque la squadra che, dopo il Cesena, nei primi tempi segna di più (31 reti su 59con la caratteristica che nei primi 20’ di gara è avanti a tutti con ben 15 reti realizate.
Di contro noi, con 27 reti subite nei primi tempi (sulle 47 del totale) siamo terzultimi in questa non edificante graduatoria, ma siamo primi (in deficit) nel computo di reti subite nei primi 20’ ben 21 sulle 27 di cui sopra.
Tore Zappadu
3.continua