OLBIA-ALESSANDRIA 1-2
Olbia (4-3-2-1): Tornaghi; Arboleda, Altare, Emerson, Cadili; Giandonato, Ladinetti (80′ Belloni), Pennington (70’ Cocco); Biancu; Ragatzu, Udoh (79′ Doratiotto); a disp.: Van der Want, Guerrieri, Pisano, Secci, Demarcus, Belloni, Lella, Occhioni, Marigosu; all. Max Canzi.
Alessandria (3-5-2): Pisseri; Bellodi, Cosenza, Prestia; Mustacchio, Bruccini (72′ Casarini), Giorno, Chiarello (63′ Di Quinzio), Parodi (63′ Rubin); Corazza, (84′ Stanco), Arrighini (63′ Eusepi); a disp.: Crisanto, Crosta, Sini, Macchioni, Lora, Di Gennaro. Gazzi; all. Moreno Longo.
Arbitro: Mattia Caldera di Como.
Reti: 5’ Corazza (rg); 12’ Tornaghi (aut.); 24 Ragatzu (rg)
Note: angoli 4-2 per Olbia; amm.: Udoh, Emerson, Cadili, Giandonato, Parodi, Mustacchio, Giorno; rec.: 1’+5’.

Dopo il danno, le Beffe. Nel sito storico dell’Alessandria “grigi on-line”, nel tabellino della gara viene riportata la annotazione “ventilazione apprezzabile”.
Debbo dire di averla trovata piuttosto irridente, anche se oggettivamente corretta, quantomeno da parte loro, visto quel che gli ha “regalato” il maestrale infame di ieri. Così come, sono stati infantili, tutti i miei pregiudizi sulla designazione di un arbitro di Como per una gara dell’Alessandria (le cui squadre cittadine, sono in grande competizione per la promozione), presupponendo che Mattia Caldera sarebbe stato, in qualche modo, un problema per i grigi di mister Longo.
Mi sbagliavo, e di molto.
Caldera è stato semplicemente incapace di governare una partita sul filo del regolamento. Assistito da due guardalinee (Lattanzi e Valletta) da ”scherzi a parte”, uno più ridicolo dell’altro, ci ha messo comunque tanto del suo.
Insomma, da Olbiesi ieri pomeriggio abbiamo vissuto la partita da INCUBO.
Tra questi “invincibili fantasmi” un altro colpevole protagonista è stato, purtroppo, anche uno dei nostri.
Paolo Tornaghi, stavolta non ha scusanti. Ha battuto tutti i record di dabbenaggine che, una squadra normale come la nostra, sia in grado di permettersi. Nella stessa porta in cui il nostro grande Pastine, compì la ormai storica “pastinata”, lui ha fatto molto peggio.
Al 12’ Cosenza in contrasto con Udoh allontana alla “viva il parroco” un pallone innocuo sulla terra di nessuno. Tornaghi, stranamente gli va incontro, invece di rimanere nella sua porta, la palla rimbalza, lui allunga appena le mani senza sollevarsi di un millimetro e… di fatto l’accompagna in porta. Senza il suo tocco la palla sarebbe finita alta sopra la traversa; senza il suo tocco avremmo con grande sfiga pareggiato una partita che abbiamo strameritato di vincere. Due autogol nello stesso campionato, sono comunque un record (negativo) nella storia dell’Olbia e, questo senza andare troppo per il sottile, guasta e non poco il rendimento di un portiere che non può più essere considerato una sicurezza intangibile per il nostro futuro in questa stagione.

Comunque sia, bene ha fatto la società a chiarire i contorni della emerita “puttanata” arbitrale (per non chiamarla “ruberia in malafede”) sul fallo di Udoh su Arrighini in netta posizione di fuorigioco ignorato da arbitro e guardalinee che, anche senza bisogno di Var, in una situazione di calcio piazzato hanno avuto di sicuro libertà di osservazione completa e disponibile.
Quindi, portate pazienza, cambio la mia definizione di “puttanata”, in “ruberia in malafede”. 

Il resto dell’Incubo, narra di una storia incredibile dove in nostri ragazzi, dopo una ventina di minuti di nervi a fior di “palle” (quando te le fanno girare, non sono solo pelle) e 3 ammonizioni in 15 minuti, oltre all’erroraccio di un tesissimo Tornaghi, rimettono in distensione nervi e grinta e cominciano a macinare gioco e occasioni, come mai visto finora in tutta la stagione. Sbagliano anche, ma trovano di fronte l’ultimo dei “fantasmi” dei loro incubi.
Matteo Pisseri, classe 1991, 304 partite in carriera e ben 110 gare senza mai subire gol. Ieri una l’ha subita, ma solo perché Ragatzu ha calibrato al “nano” millesimo di millimetro il suo angolatissimo rigore.
Pisseri ha fatto almeno 5 interventi da infarto (per noi), 2 su Ladinetti (al 15’ colpo di testa ravvicinato, al 74’ su tiro violento); 1 ciascuno su Emerson al 39’ su piazzato manda in angolo con un volo d’angelo sul suo “sette” sinistro, su Ragatzu al 62’, grandissimo tiro sul primo palo nell’area piccola con “gatto” Pisseri che stavolta il volo e la respinta li fa a terra e al momento giusto, infine su Udoh al 75’ con un altro “miracolo” su un’altra “bordata” ravvicinata del nostro attaccante.

Insomma, detto in maniera stringata, il tutto, al netto della sfiga, porta ad un risultato di Pisseri -1, Tornaghi -2… perché anche questo ha condizionato un risultato falso e bugiardo.
Tutto ciò detto, la stagione passa, domani chiude il mercato e noi siamo davvero messi male, in classifica e, perché no, anche in prospettiva.
Per la parte di autocritica che ci deve riguardare, va anche rimarcato, come Longo (di nome e di “culo”) dalla panchina, con la sua squadra in debito di ossigeno, abbia potuto operare tutti i cambi con giocatori del calibro di Eusepi, Casarini, Stanco, Di Quinzio e Rubin. Tutta gente con oltre 300 partite in carriera, nei campi di serie A, B e C di cui il più “giovane” Casarini, ex Cagliari e Bologna, è nato nel settembre del 1989. Canzi, di contro, ha potuto schierare il solo Cocco, anch’egli con cotanta storia dietro le spalle, ma davvero poca roba nell’unica stagione che conta per noi. 
Nell’Olbia di altri tempi, ma sempre in serie C nel ’73-‘74, quando le cose continuavano ad “andare male” con gli avanti piuttosto spuntati (furono solo 29 i gol finali) spesso schierammo Pinuccio Petta come terminale offensivo; ed il nostro grandissimo “stopper” quella stagione segno 6 gol comunque importanti, perché tutti decisivi. Furono i suoi gol che ci consentirono di portare a casa 5 vittorie (sulle 10 complessive di quella stagione) contro Viareggio, Spezia, Livorno, Pisa e Grosseto ed un pari con la Lucchese (al Nespoli il 27 gennaio 1974 gol del pareggio all’80’)… tutte squadre, detto per inciso, che non sono mai state di poco conto. 
Confesso che questo è stato il mio “folle” (?) pensiero, quando nel finale Luca La Rosa (5 gol solo la scorsa stagione) è rimasto a scaldare la panchina… “Extremis malis, extrema remedia“.
Mai come oggi: Ad Majora, Ragazzi…
Simprie