Olbia-Monza 0-3
Olbia (3-4-1-2): Crosta; Dalla Bernardina, Gozzi, Pisano; Mastino, Lella, Muroni (83’)Pennington, Pitzalis; Biancu (88’ Verde); Ogunseye (73’ Parigi), Cocco (73’ Doratiotto). A disp: Van Der Want, Barone, Zugaro, Miceli, Demarcus. All.: Oscar Brevi
Monza (4-3-1-2): Lamanna; Lepore, Scaglia, Bellusci, Anastasio (83’ Marconi); Armellino (64’ Fossati), Rigoni, Chiricò (67’ Mosti); Iocolano (83’ Galli); Marchi (64’ Brighenti), Gliozzi. A disp: Sommariva, Del Frate,  D’Errico, Finotto, Negro, Di Munno. All.: Cristian Brocchi
Arbitro: Vigile di Cosenza
Reti: 31’ e 55’ Chirico; 63’ Scaglia
Note: corner 2-2; amm. Mastino, Pisano, Lella; rec.:+2’/+3’.

BREVI, ma concisi: Monza di un altro pianeta, Olbia sempre più..terra terra.

Non c’è stata storia, e questo poteva starci, anche nelle previsioni.
Ma, ancora una volta, quel che disarma, è che non c’è stata…Olbia, nessuna Olbia.
Trentadue sono i gol segnati dagli uomini di Brocchi, trentadue le reti subite dai nostri ragazzi.
Dei 19 giocatori schierati nella 17 partite fin qui disputate,  a parte Negro e Galli ed, ovviamente Lamanna, tutti gli altri 16 sono andati in rete almeno una volta. Segno di una coralità di gioco che, grazie allo stupendo lavoro fatto sulle fasce da Lepore e Anastasio, finisce per scardinare qualsiasi resistenza. Le poche volte che non ha funzionato è proprio quando i due motorini di fascia sono stati ridimensionati con marcature apposite. Oggi Anastasio sulla fascia sinistra ha crossato, fortunatamente spesso fuori misura, decine di palloni senza esser mai disturbato nei suoi tentativi, fino a quando il suo assist non ha “trovato” il mancino cecchino di un incontenibile Chiricò.
Raccontiamo del Monza perché, al di là, della schiacciante superiorità del suo organico, è proprio da questo tipo di gioco che la nostra olbietta dovrebbe prendere spunto per venir fuori dall’inferno nel quale si è cacciata. Con la scelta del 3-4-1-2, che di fatto è un marchio di fabbrica del nuovo allenatore, non si può pretendere che ragazzini come Mastino e Pitzalis possano fare le due fasi:  cioè il marcamento dei loro uomini di riferimento Iocolano ed Armellino e, contemporaneamente la interdizione delle “percussioni di Anastasio e Lepore. Il paradosso, evidentissimo, era che i nostri tre difensori centrali, impegnati in Tutto a provare a ridurre la pericolosità delle due punte (Gliozzi e Marchi, oggi davvero evanescenti) lasciavano spazio libero alle sfuriate di Chiricò che ha fatto il bello e cattivo tempo senza esser stato mai contrastato da uno solo dei nostri. Noi a centrocampo, se escludiamo in alcune fasi Muroni e Lella, siamo sempre in ritardo nel ritmo, tempo e passo del pressing, e ancdor di più nelle seconde palle che, non solo contro il Monza, sono sempre appannaggio degli avversari. A proposito del centrocampo, onestamente mi sfugge la messa in aventino di un potenziale portento qual è Alessio Miceli. Davvero strano che, questa autentica promessa “Tutta la trafila con la grande primavera della Lazio, con  la fascia di capitano, due presenze in prima squadra, l’esordio in Europa League, i gol… e poi?”.
D’accordo che la fermata col Feralpi, dopo l’operazione al menisco, e due infortuni gravi che, finalmente, dovrebbero essere un ricordo… le sue4 fugaci apparizioni per 12’ complessivi con la nostra maglia, sono davvero tutto quel che merita? Chi lo vede sgambettare negli allenamenti infrasettimanali, la pensa diversamente. Comunque, per continuare ad essere Brevi e… concisi: speriamo con tutto il cuore che il nuovo Mister non si accontenti di questo organico e induca ad una profonda ristrutturazione della NOSTRA “Casa Bianca”.

Che male abbiamo fatto, per subire questa “tortura”…

Perché a perder sempre ci si annoia, ed a scazzarsi ad ogni gara ancor di più…
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper OléOlbiaOLé,
Simprie.