Al Mannucci il Pontedera ha conquistato 25 punti (7 vittorie, 4 pareggi e 6 sconfitte), segnando 23 reti (2 rigori) e subendone altrettante (con 4 rigori). Il rendimento in trasferta (16 punti: 4 vittorie, 4 pareggi, 9 sconfitte) le ha comunque consentito di arrivare a 41 punti (3 più di noi) che è allo stato il confine basso dei playoff.
Analizzando le statistiche delle gare casalinghe si scopre una decisa equivalenza tra le diverse fasi di gioco che si presentano nelle partite, visto che pur con andamenti altalenanti, sia nel possesso palla 57% per i granata e 43% per le avversarie, nei gol (23-23) così come nei corner (77-74) e nelle occasioni importanti (69-67) esclusi i gol,  i numeri raccontano di una  complessiva equità, tra… successi e sconfitte.
Ma, nella stagione del Pontedera “casalingo” non è sempre andata così.
Alla sedicesima giornata, quando Olbia e Pontedera si sono incontrate al Nespoli, i granata avevano incamerato 21 punti (4 più di noi), ma quel gruzzolo complessivo era “maturato” grazie a 5 vittorie, 2 pareggi ed una sola sconfitta, vale a dire 17 punti in 8 gare al Mannucci, sui 21 del totale.
Diciassette punti “casalinghi”, contornati da soli 4 punti (Pareggio con Vis Pesaro e vittoria a Viterbo) nelle 7 gare in trasferta precedenti la 6ª sconfitta complessiva che, proprio nei minuti finali, maturò al Nespoli.

Insomma per il Pontedera tra le mura amiche, ha messo in cantiere una prima parte di stagione da grandissima protagonista, visto che in questo “spezzone” di classifica tra le mura amiche, nelle prime 8 giornate “casalinghe”, occupava  assieme al Modena la seconda posizione in classifica, dopo la Reggiana (20 punti con 6 vittorie e 2 pareggi).
Da allora, nelle successive 9 gare casalinghe, la stagione “casalinga” del Pontedera ha subito una pesantissima involuzione, visto che i granata hanno messo insieme 8 punti, meno di 1 punto a partita: con 5 sconfitte, 2 pareggi e due sole vittorie (Imolese e Cesena entrambe per 2-0). Nelle cinque sconfitte interne (pesantissime quelle con Ancona per 0-5 e Teramo per 0-3) hanno segnato appena 3 gol subendone 15.
Di fatto, alle carenze “casalinghe” gli uomini di Maraia (quinta stagione consecutiva al Pontedera) hanno sopperito bene con l’andamento positivo in trasferta: 3 vittorie, 3 pareggi, 3 sconfitte (12 punti complessivi) segnando 5 gol e subendo appena 6.
Insomma, simbolicamente, le due facce diverse di una squadra che, comunque la si giudichi, non è riuscita a trovare l’equilibrio tra risultati e prestazioni nell’alternarsi delle gare tra casa e trasferta.
Nelle ultime 4: 2 sconfitte in casa (Fermana e Viterbese) 2 pareggi fuori (Grosseto e Pescara),  si sono viste due Pontedera diversi.
A Pescara, nell’ultima di campionato, i granata hanno tenuto benissimo in difesa, rischiando il minimo e contrapponendosi alla pari (7 angoli a testa e 6-4 le occasioni buone create) agli abruzzesi che sono riusciti a battere Melgrati solo grazie ad una “invenzione” balistica  di un fuoriclasse come Clemenza (sinistro a giro da fuori area sul sette lontano).
Nei trenta minuti finali, in situazione di svantaggio, non hanno però concesso più niente agli avversari, gettandosi in avanti con vigoria e tanto cuore e, dopo aver sfiorato il pareggio con un accerchiamento  di 2 minuti verso il 73’ vedendosi il gol negato prima da un intervento di piede in spaccata del portiere Iacobucci, poi dalla sua Traversa, all’88’ ottengono il meritato pareggio, sugli sviluppi di un piazzato in cui hanno “aggredito” in massa l’area avversaria, trovando con Mutton la… Meta tanto cercata.

Sette giorni prima con Viterbese in casa, un altro Pontedera ha “assistito” ad una prestazione maiuscola dei Gialloblu laziali, partiti a spron battuto ed arrivati subito in gol grazie ad un errata ripartenza di Shiba che regala la palla a Mungo a sua volta, atterrato platealmente da Espece, nell’azione del giustissimo rigore.
Niente da fare per Melgrati sulla esecuzione chirurgica di Volpicelli. Si era al 4’ dei 90’ ed era lecito attendersi un Pontedera aggressivo e deciso a recuperare la partita.
Eppure nei successivi 93’ (compresi i recuperi) solo due volte, su piazzato (di testa Bakayoko) e su angolo (Barba), i granata hanno provato a fare il solletico a Fumagalli che, di fatto non ha mai dovuto fare una parata che una.
Di contro la Viterbese, almeno in altre 3 occasioni (due con Volpicelli ed una con Urso hanno sfiorato il raddoppio) prima di raggiungerlo meritatamente al 68’, quando Espece (brutta la sua partita) regala una ripartenza a Polidori che, con eleganza e precisione, si invola verso la porta avversaria e con un sinistro angolato e preciso dal limite dell’area batte Melgrati che, non senza merito, sarà comunque e di fatto il migliore dei suoi.

Domenica 3 aprile, nell’ultimo incontro di giornata, al Mannucci  alle 17,30, l’Olbia incontra il Pontedera per la 38ª volta, la 19ª in trasferta dove abbiamo vinto una sola volta. Il 3 maggio 1987 con una rete al 66’ di “Ciccio” Libro. Nell’era Marino a Pontedera abbiamo raggranellato un pari (0-0) l’11 settembre del 2016. Da allora 4 sconfitte, l’ultima delle quali il 24 gennaio dello scorso anno (1-2) con reti, per noi di Udoh (squalificato per domenica) e Milani e Magrassi per loro.
Insomma un’altra “ultima spiaggia” per invertire la tendenza, con la segreta speranza di trovare un Pontedera alla nostra portata, quello delle ultime prestazioni casalinghe.
In Culo alla Balena, Ragazzi, giusto per pareggiare i conti con la Storia.
Tore Zappadu.