NELLA SFIDA DEGLI EX, NOI
PUNTIAMO SU OBERDAN

È arrivata l’ora dell’Altro derby.
occhi di tigreLo scorso anno ci andò buca in entrambe le occasioni. A Viterbo il nostro M²O (Mastinu, Molino, Oggiano) fece faville, Oggiano segnò un gol strepitoso in una prestazione eccezionale (non è un caso che oggi vesta proprio quest’altra maglia) ma fu anche egoista quando non servendo Molino per un tapin facile quanto scontato, si giocò il raddoppio ed una vittoria che avremmo davvero meritato. Ancora oggi molti di quei protagonisti non sanno darsi una spiegazione di quel risultato (2-1 per loro) probabilmente bugiardo. Capitò anche che il gol dei minuti finali (nei tabellini assegnato a Pippi) di fatto fosse arrivato con una fortuita, quanto dolorosa (il ragazzo, all’esordio assoluto con l’Olbia, pianse a dirotto anche in campo) di Khalì, all’anagrafe Babacar Mbaye Khalifà che, manco a dirlo, anch’egli domani sarà un fiero e forte nostro avversario. La rivincita fu una brutta gara, da entrambe le parti, l’unica perla un gioiello di Pippi (stavolta senza alcun aiuto decisivo) che portò a casa i tre punti tondi per la sua squadra.

Come detto questo, per Noi è l’Altro derby visto che, tra l’Olbia e i gialloblù castrensi abbiamo archiviato finora 16 incontri: 5 li abbiamo vinti noi, 5 sono stati i pareggi e 6 volte ha vinto la Viterbese. Noi abbiamo segnato 17 gol, loro 16. Il primo incontro tra queste squadre storiche della provincia italiana (Viterbese nasce nel 1908, tre anni dopo di noi) si ebbe il 26 ottobre 1947, eravamo in serie C entrambe; vinsero loro per 3-1 (gol di Farano per noi, Teveroni (2) e Morgia per loro) alla fine di quel campionato loro retrocessero, noi ci salvammo ma non ci iscrivemmo alla serie C in quanto non c’erano più le risorse finanziarie per potercelo permettere. Detto per inciso, al ritorno vincemmo noi per 3-0, con gol di Farano, Lasagni e Donatini. Ma vediamo gli “incroci”. A cominciare da un nostro grande ex allenatore del passato Kovacs che, dopo le esperienze nel massimo campionato italiano (Roma-Bologna ed altre), svernò nelle serie minori italiane (per inciso era lui l’allenatore del Foggia che nel 1953-54 venne a vincere 10-0 ad Olbia) ed allenò sia i bianchi per due stagioni dal 57/59 e sia la Viterbese nel 64-65, con loro sfiorando la promozione.
Dopo quei due primi incontri del dopoguerra, ci siamo scontrati 14 volte vincendo, grosso modo (escludendo ovviamente la doppia scoppola dello scorso anno) ognuno a casa propria e pareggiando ora al Nespoli ora allo Stadio della Palazzina. Dodici di queste gare datano primi anni ‘70 inizi anni ’80. La prima di queste antiche sfide, fu disputata ad Olbia il 2 gennaio del 1972, la vincemmo noi per 2-0 con reti di Fiorani e Selleri.
In quegli anni, ed anche dopo come tutti sappiamo, non furono pochi gli allenatori che si dettero il testimone tra le nostre panchine: tra i più celebrati da entrambe le tifoserie ricordo i mitici Gennaro Rambone, Roberto Franzon, Valentino Persenda e Guido Carboni. Nelle sfide degli anni settanta per quattro gare disputò la sfida anche Marco Spano, su Ruiu, olbiese purosangue, figlio del Maestro Piero, ma sempre e solo con la maglia della Viterbese. Una sfida la giocò anche Rosolino Puccica (altro mister del bel gioco apprezzato su entrambe le sponde): era il 25 maggio del 1980, finì 1-1 con reti di Gianni Muresu e di Vacca per loro. Anche all’epoca, come oggi, non pochi i nomi targati “4 mori” tra i laziali: Boi, Arrais, Cheula. L’ultimo incontro dell’altro millennio data 26 aprile 1981, con un 3-1 per la Viterbese (reti di Gufi e di Orazietti-2-, per noi Cerasani) giusto per rimediare la sconfitta dell’andata, 1-0 per noi con bella rete di Cerasani.
Tra gli “scambi” degli ultimi tempi, non possiamo dimenticare quello di mister Oberdan Biagioni, deciso e forte trainer di entrambe le squadre.
Come detto trattasi di Altro Derby, basta guardare i visi di questi grandi ex per capire che domenica in campo sarà lotta sportiva e leale, fino all’ultimo secondo. E, chissà perché, la sensazione da queste parti è che stavolta la grinta di Biagioni possa fare la differenza. Ed allora ragazzi Sursum Corda, a Viterbo ci giochiamo ben Altro che i e punti; ad Majora ora e sempre.
Simprie