BIANCO INTENSO… E BELLISSIMO

Delicato, coinvolgente, a tratti struggente, comunque davvero splendido l’acquerello di questo video racconto sulla olbiesità, prodotto da Valerio Spezzaferro. Ascoltare gli olbiesi che si raccontano, all’interno di un filo conduttore rappresentato da quel miracolo sportivo che si chiama Olbiacalcio, è un piacere unico per chi, come me questa passione la condivide da tutta una vita. Non c’è alcuna spocchia, alcuna “barra”, nessuna faziosità, nella passione e nell’amore per questa “signora d’altri tempi” che quest’anno festeggia la sua 113ma stagione di attività.
L’Olbiacalcio è la più antica comunità “associativa” che esiste in questa città. Nacque con 100 iscritti in un borgo marinaro che, in quel 1905, era “grande” quanto Pattada, non si arrivava a seimila anime: Alghero era il doppio di noi, ma ci superavano anche Ozieri, Oschiri, Ittiri, La Maddalena e tante migliaia di cittadine italiche. Oggi la città che ha dato i natali alla Societa Ginnastica Olbia, è diventata la 104ma città più popolata d’Italia; negli ultimi due anni ha superato città come Legnano, Benevento, Agrigento e Molfetta e, con le sue indubbie dinamiche di crescita si appresta, probabilmente, a superare Matera, Savona e Fano per arrivare nella Top 100 della nazione italica.

E la sua squadra di calcio, oggi più che mai, è simbolo di queste dinamiche di sviluppo, progettualità e progresso che, anche nello sport, sono sintomo di credibilità e successo. Anche per questo contesto, interconnesso alle sfide del cosiddetto sviluppo 4.0, la personalissima sagacia di Spezzaferro, ha consentito di apprezzare tutti i risvolti umani e sociali del nostro essere Olbiesi. Bellissime le immagini video dell’archivio Livi e quelle fotografiche e del “funerale di Nespoli”, conservate con amore e passione dal cuore immenso, di Francesco “meroni”. Struggenti le musiche ed il ritmo del racconto; da pelle d’oca l’alba di Tavolara e l’overture de s’indattaraiu, arpeggiata e cantata dal suo autore, Tony Derosas, il monumento vivente ed inimitabile della nostra musica etnica. Magnifico Franco “Pelè; eppoi zia Anna, zio Mario, compare Enrico e fradile Buccia (Gianni)… tutti anagraficamente Spano/u, manco a dire che la “razza” è “proprio quella” autentica e consolidata.
Insomma, inutile continuare… guardatelo, gustatevelo, raccontatelo perché questo documento video è già storia del Nostro Essere, del Nostro ESSERCI.
Perché, in questa alba della nostra 37ma stagione di serie C, sicuramente abbiamo già vinto la nostra partita più bella: Ci siamo presentati, con questo video promozionale, in tutto il nostro splendore di uomini e donne, semplici ma appassionati e fedeli. Riscoprendoci, ancora una volta, parte di una Comunità di Fortunati, in quanto nati o naturalizzati in Olbia Bella, ed ancor più perché sappiamo di possedere un Cuore ed un’Anima Bianca, di quel Bianco Intenso… che raccoglie tutti i colori del Mondo.
Curaggju Terranoa, fatti onore nunc et semper… oléOlbiaolé,
Simprie.