IL RIGORE DECISIVO DI RAGATZU (foto Sarah Esposito-Fotocronache Germogli)

Carrarese-Olbia 3-4

Carrarese: Borra; Cardoselli (69’ Pugliese), Agyei, G. Ricci, L. Ricci; Foresta, Rosaia (87’ Coralli); Tavano, Biasci (46’ Maccarone), Caccavallo, Bentivegna (58’ Valente). A disp.: Mazzini, Carissoni, Alari, Rollandi, Addiego Mobilio, Karkalis. All.: Silvio Baldini
Olbia: Marson; Pisano (22’ Pinna), Bellodi, Iotti, Cotali; Pennington (84’ Calamai), Muroni (72’ Biancu), Vallocchia; Senesi; Ragatzu, Ceter. A disp.: Van der Want, Crosta, Pitzalis, Cusumano, Martiniello, Ogunseye, Tetteh, Vergara. All.: Michele Filippi
Arbitro: Bitonti di Bologna
Reti: 23’ Iotti 24’, 69’ e 51’ Caccavallo, 55’ (rig.) e 87’ (rig.) Ragatzu; 68’ Ceter, 76’ Tavano
Note: corner 9-7; amm.: Ricci (C); Caccavallo, Ogunesye dalla panchina; rec. 1’ + 5’.

Notte scura, notte senza la sera, notte potente, notte guerriera:
Spunta la Luna sul Ponte.

A Ponte sull’Era, nel rettangolo di gioco del Mannucci, che ospitava questo Big Match, abbiamo vissuto una epopea INDIMENTICABILE, un pezzo unico della nostra storia calcistica.

Contro i Carrarini gli “scontri” non sono mai stati banali. Basti ricordare che la prima (purtroppo) drammatica sfida è datata 24 gennaio 1960, assolutamente indimenticabile anch’essa per quel fortuito, involontario, ma stramaledetto incidente che chiuse l’esistenza di Bruno Nespoli.
Questa notte, i nostri ragazzi avevano poco da perdere, visto che affrontavano la “corazzata” più accreditata per il salto in serie B. Un gruppo quello messo su da Baldini, che dispone di una batteria di attaccanti (382 gol in carriera) che il mister ha deciso di schierare tutti assieme, negli ultimi minuti per tentare disperatamente di recuperare un’indomita e deliziosa Olbiasuperstar.
E questa gara andava affrontata, colpo sul colpo, dimenticando i ritmi melensi del tiqui taca, a nostro avviso, poco congeniali ai nostri ragazzi di ventanni.

Probabilmente la chiave di volta di questa meravigliosa serata sono stati i primi trenta secondi di gara, quando sulla sinistra vola Senesi (ieri sera in una forma celestiale sino alla cavalcata finale del secondo rigore) e crossa una palla al bacio per Ceter la cui testa, però, arriva troppo in fretta all’impatto e “cicca” la prima straordinaria occasione da rete.

La Carrarese soffre il nostro pressing, ma non tarda a prendere le misure e se non fosse per uno stratosferico Marson (nei 96 minuti di gara colleziona 9 interventi decisivi per salvare la sua porta) le cose si sarebbero messe davvero male, nonostante il nostro meritatissimo vantaggio con il primo gol di Luca Iotti.

Insomma, da subito si capisce che non c’è spazio per salamelecchi, fraseggi inutili e spossanti, ma occorre mettere in campo cuore, carattere, polmoni, ritmi e, perché no, classe da campioni per giocare alla pari, colpo su colpo, per tutti i novantasei minuti di questa bellissima rappresentazione sportiva.

Colpo su colpo, ribattuta su ribattuta, stile “tennis”, e la grandezza dell’Olbia di Filippi è quella di accettare la sfida, prima ancora che vincerla. Abbiamo contato 25 occasioni da gol, da entrambe le parti. Ne sono stati segnati 8 (il più bello quello di Maccarone, annullato per fuorigioco); 16 calci d’angolo, una sola ammonizione (quella di Ricci) le altre (Caccavallo e Ogunseye, comminate per eccesso di “euforia”). Insomma: si è giocato al calcio in un modo bellissimo e probabilmente, anche se speriamo che così non sia, difficilmente ripetibile. Per questo qualsiasi enfasi, nel raccontare le gesta dei nostri ragazzi, è più che lecita, più che meritata. Anche per plaudire a chi, nel confronto, ha sofferto le pene dell’inferno (Cotali con Caccavallo o PisanoPinna con Ciccio Tavano e Biasci).

Tutti meritano un posto nell’Olimpo di questo romanzo.

Ripetiamocelo per non dimenticarlo: sicuramente non potrà essere sempre così; con questa intensità e questa “adrenalina” irripetibile.
Ma da questa notte è stato più che lecito sognare, ad occhi aperti.
Perché Danielinho (Casteddu e la Serie A, sono sempre più vicini) e compagni ci hanno regalato una notte di insonnia.

I nostri ex “disamparados” avevano una grande fame di riscatto, sapevano essi stessi per primi che il loro valore non poteva essere quello mostrato alcune giornate orsono. La forza, la classe, il valore di questi ragazzi è indiscutibile, come la loro giovane età. Per chiunque li conosca, anche solo superficialmente, e da ieri: l’hanno capito Tutti.
Ma questa deve essere solo la prima pietra di un percorso che non può più essere abbandonato.

Troppe volte abbiamo toccato il cielo, per poi accumulare solo pallide illusioni.
Senza presunzione, senza mai sottovalutare alcun avversario, ma se abbiamo domato “il leone feroce”, dobbiamo permetterci di pensare in grande.

Non siamo davvero, inferiori a nessuno.

E visto che abbiamo saldato i conti con la Luna, proviamo anche far risorgere anche il nostro Sole, con continuità e senza più cali di tensione.
Ragazzi, fateci impazzire ammirando ed accompagnando la vostra splendida primavera calcistica.

Ad Majora Piseddos, a sicut erat… ma ki torret sempre OléOlbiaOlé,

Simprie.