34sima
In attesa dei verdetti finali dei playout e dei playoff, facciamo il punto sulla Graduatoria Finale del Girone

ALLA ULTIMA GARA DI CAMPIONATO

LaPuntoVirgola Lupa Castelli Romani  è stata l’indiscussa dominatrice del campionato e conquista una prestigiosa promozione in Lega Pro. Il cammino dei castellani è stato dirompente, soprattutto nella prima parte del torneo, all’andata infatti con 13 vittorie, tre pareggi e 1 sola sconfitta e 42 punti in cascina, hanno inferto un colpo che, di fatto ha tramortito, tutte le potenziali contendenti. A cominciare dalla Viterbese che, seconda con 39 punti alla fine dell’andata, nel girone di ritorno è ben presto scomparsa dall’agone per il primato con 32 punti (36 quelli della Lupa) e soprattutto tre “nefasti” harakiri casalinghi che ne hanno mortificato qualsiasi velleità di successo. Detto che sia all’andata che al ritorno, i ragazzi di Giorgio Galluzzo che, anche questa è una esclusiva dei campioni, ha iniziato il campionato da giocatore e, solo dopo la rinuncia di Guagliarducci all’antivigilia dell’avvio di campionato e l’esonero, da parte della società,  di Apuzzo, dalla nona di andata, diventa il condottiero gladiatore dei suoi ex compagni di organico. Va anche segnalato che nel girone di ritorno, un’altra squadra, l’Olbia di Biagioni, è riuscita a conquistare gli stessi punti (36) della prima della classe. I Bianchi, con una esaltante calvacata nella seconda parte del campionato sono passati dalla polvere dei playout alla meritata 3 posizione assoluta in classifica. Retrocedono invece due laziali (Terracina ed Anziolavinio) ed una squadra isolana il Selargius. Palestrina ed Isola Liri si giocano l’ultima chanche per non tornare in Eccellenza. Curiosando tra i numeri emergono alcune annotazioni che, di fatto, hanno finito per condizionare il cammino delle diverse protagoniste. Per esempio emerge il fatto che le tre retrocesse hanno collezionato da sole il 25% delle espulsioni ed il 20% delle giornate di squalifica; addirittura l’Anzio da solo supera il 10% del totale (52 giornate su 507 complessive). Nei rigori non va meglio, visto che sempre le tre retrocesse  subiscono il 23% dei rigori e se ne vedono assegnati solo il 12%,  15 in totale per tutte e tre, appena 1 in più di quelli assegnati a favore del Budoni che è la più “fortunata” nelle decisioni arbitrali in area di rigore. Di contro la più penalizzata, con ben 14 rigori contrari, è il Sora. Su 121 tiri dal dischetto 91 sono andati a segno, mentre 30 sono stati sbagliati o parati: Aprilia e Budoni sono state le squadre che, con 4 rigori sbagliati, ne hanno fallito di più; il Fondi con 9 su 9 è stata di sicuro la più prolifica. Il portiere del Sora Frasca con 4 rigori resi inoffensivi su 14 subiti, è stato il più bravo  nello sventare i perizoli dagli 11 metri.  Il San Cesareo ha meno ammonizioni (76), meno espulsioni (4) e meno giornate di squalifica (16) di tutti; insomma è la squadra che vince questa speciale coppa “disciplina”. L’Anzio, di contro appare la più cattiva, anche se è l’Olbia a vantare il record dei gialli (1o6) ed il suo capitano Molino con 13 tutte a suo carico è il recordman di questa specifica punizione arbitrale. Succi invece, dell’Anziolavinio, con 13 giornate di squalifica guida, anche lui tutto solo, questa particolare non gratificante graduatoria.
Visto che Miceli, per scelta e Giannone per squalifica, hanno disertato l’ultima di campionato l’attaccante rumeno Marius Danut Pascu risulta l’unico giocatore ad avere timbrato il tabellino delle presenze nel San Cesareo per 34 volte su 34, con 2901 minuti di effettiva presenza sul totale dei 3060 previsti dal regolamento; avendo comunque “subìto ” 7 sostituzioni ed essendo partito dalla panchina in un’altra occasione. Pascu ha completato il suo splendido campionato anche con 14 reti, di cui una sola su rigore.
Da segnalare infine che, nella classifica, è rimasto un solo zero ed è, manco a dirlo, proprio della Lupa che, come si può notare, ha mantenuto l’imbattibilità casalinga.