…il secondo tempo si doveva rinviare
abbiamo capito che non sappiamo… pattinare

Siena-Olbia 1-0
Siena: Pane, Rondanini, D’Ambrosio, Sbraga, Iapichino, Bulevardi, Vassallo (75’ Cristiani), Gerli, Guberti (88’ Damian), Marotta, Santini. A disp.: Crisanto, Panariello, Dossena, Emmausso, Guerri, Mahrous, Cruciani, Cleur, Neglia, Brumat. All.: Michele Mignani.
Olbia: Aresti, Pinna, Dametto, Iotti, Cotali, Pennington, Muroni, Vallocchia (62’ Feola), Biancu (90’ Choe), Ragatzu, Senesi (75’ Silenzi). A disp.: Van der Want, Manca, Leverbe, Vasco Oliveira, Geroni, Murgia. All.: Bernardo Mereu
Arbitro: Luca Massimi di Termoli.
Rete: 77’ Santini
Note: corner 15-2. Dametto, Biancu, Pennington, Iapichino. Campo impraticabile. Spettatori: 2449 (di cui 1859 abbonati e 21 ospiti). Incasso: 16040 (compresa quota abbonati). Recupero: 0 pt; 4’ st

È del tutto evidente che anche nel calcio c’è un Burian di serie A ed uno di serie C.
Quel che è accaduto nell’intervallo (oltre 50’ di pantomimica ricerca della praticabilità del campo) di Siena-Olbia è sintomatico di come i pesi e le misure siano diversi e molto discrezionali a seconda delle circostanze. E quella di Siena era, evidentemente, una gara che doveva essere completata, indipendentemente da ogni condizione atmosferica. Vedere come provavano a spalare qualche centimetro di campo, quei quattro inservienti della società toscana, muniti di pale e scoponi che non avrebbero spalato nemmeno una cantina.
Tutto, per far apparire seria una gara che, nei secondi 45’ , si è giocata sul ghiaccio.
Ed è stata una contesa assolutamente impari.

E mi chiedo come si faccia a commentare una partita come questa?
Abbiamo provato ad opporci a marcantoni “assatanati” più dalla paura di non vincere (da due mesi non ci riuscivano sul loro campo) che da quella di poter perderla. Nonostante la nostra evidentissima inferiorità atletica (circa 20 libre di peso in meno per ogni nostro ragazzo rispetto ai loro “vecchietti”) e tecnica (probabilmente i nostri Ragatzu sono più adusi a divertirsi sulla sabbia dei nostri lidi piuttosto che a… palle di neve) lo 0-0 rischiava di essere, per loro, il traguardo finale.

Per quel che si “intravisto”, quantomeno nel primo tempo dove la neve era meno copiosa, i nostri ragazzi, hanno mostrato quel carattere e quella volontà di una compagine che non molla nonostante le oggettive avversità. Hanno provato anche a rispondere, colpo su colpo su ogni contrasto, alla “cattiveria” agonistica di Marotta e compagni. Ma anche sotto questo aspetto non c’è stata storia, visto anche un arbitro piuttosto permissivo ha comunque fischiato, ad ogni contrasto, pressoché univocamente per un solo colore di maglia.
Abbiamo provato anche qualche conclusione da lontano con i nostri coraggiosi “tiratori” (Pennington, Senesi, Biancu, Muroni,) vista anche la impossibilità di Daniele l’Esteta di pattinare su un campaccio di quella natura e quindi rimasto, giocoforza, in campo nella veste di semplice… spettatore. Dietro Aresti è stato immenso, con la sua magliettina a maniche corte, ha persino irretito il grandissimo ex Marotta che dagli 11 metri non sbaglia pressoché mai un rigore. Stavolta la nostra “Barriera di Narcao” non muovendosi fino all’ultimo istante che lo costringe ad alzare la mira di quel penalty che, non per caso, un altro “sbracciato” come “trottolino” Pinna aveva causato provando a saltare “scompostamente”, per respingere l’ennesimo cross dalla sinistra. Insomma un primo tempo, in cui niente e nessuno è riuscito a piegarci, anche grazie al palo che, una volta, ha impedito a Marotta di passare oltre la barriera di Aresti.

Nella ripresa che, continuo a ripetere, non avrebbe dovuto disputarsi in quelle condizioni, Aresti ha perseverato nella sua lotta contro le incursioni degli avversari. È stato davvero grande ed avrebbe meritato di uscire imbattuto, portando a casa (da inveterato Capitano) in regalo per i suoi ragazzi, un preziosissimo punto per una classifica comunque, allo stato, sufficiente.
Così non è stato, per l’unica svista che dentro l’area piccola, Dametto e Iotti, si sono permessi di regalare al piccoletto della compagnia senese che, con un tapin di testa, ha chiuso tutti i conti di questa impari sfida giocata in clima… coreano.
A proposito di neve, ghiaccio ed Olimpiadi asiatiche: diamo un caloroso benvenuto a Choe in maglia bianca. Senza scomodare ricerche e precedenti storici è di sicuro il primo giocatore asiatico che veste i nostri colori e la cosa non può che farci piacere. Non conosciamo le sue doti, ma se Mastro Bernardo l’ha voluto “battezzare” in una giornata come questa vuol dire che qualche numero il giovane Choe Song-Hyok ce l’ha di sicuro… “leggere qui la sua storia” per credere.
Per il resto: “Siami Sani”, perché così come Siena, anche la neve …passerà.
Ed, in attesa di riprendere a giocare al calcio e finirla col… pattinaggio, continuo a salutarvi con il mio:

Ad Majora Ragazzi e nunc et semper OléOlbiaOlé,
Simprie.