Renate-Olbia 2-0
Renate (3-5-2): Satalino; Damonte, Baniya, Possenti; Anghileri, Grbac (46’ Kabaski), Ranieri, Rada, Pizzul (56’ Guglielmotti ); Maritato (69’ Plescia), Galuppini (82’ Militari). A disp.: Stucchi, Petito, Pelle, Marchetti, De Sena, All.: Adamo (squal._Diana).
Olbia (4-3-1-2):Van der Want; Pisano, La Rosa, Della Bernardina, Pitzalis; Lella, Muroni (70’ Vallocchia), Biancu; Parigi; Ogunseye, Doratiotto (59’ Pennington). A disp. Barone, Crosta, Mastino, Manca, De Marcus, Verde, Belloni, Zugaro, Miceli. All.: Filippi.
Arbitro:Daniele Virgilio di Trapani.
Reti: 62’ Guglielmotti; 85’ Kabashi.
Note: corner 8-6; amm.; La Rosa, Dalla Bernardina, Vallocchia, Ranieri; rec.:+2’/+3’

NON CI SIAMO, NON CI SIAMO… o meglio: così com’é il nostro presente, siamo destinati ad un futuro gramo!

La terza, meritata, scoppola nasce e si riproduce nel nostro oggettivo tentativo di “farlo strano”, questo calcio che, ci piaccia o no, ha le sue regole precise. Imbavagliati come siamo alla logica dei 5 under, rinunciamo a gente come Vallocchia o Muroni che, in qualsiasi squadra giocherebbero insieme e titolari. Filippi, in panca deve fare il ragioniere e ricordarsi che se esce, per oggettiva inconsistenza, per esempio Doratiotto, non può entrare il mancino di Rieti, ma tocca a Pennington o ad un altro pari età, salvo poi dover far fuori subito Muroni che, a dire il vero, assieme a Biancu e Lella fin lì ci aveva consentito di non affondare del tutto, per inserire finalmente Vallocchia più come carta della disperazione che non come scelta tattica ed imprescindibile per come siamo messi in…”rosa”.
Se Pontedera era stato un episodio significativo (abbiamo perso da polli una gara che come minimo potevamo pareggiare), Alessandria e Renate ci hanno confermato l’allarme rosso ed il profondo senso di impotenza che, probabilmente, caratterizzerà il nostro immediato e prossimo futuro.
E dire che stavolta, pur giocando in 10 per via della giornata no del giovane di Sestu, abbiamo sostenuto una cinquantina di minuti quantomeno accettabili. Poi con i loro cambi e l’ingresso dei loro pezzi da 90 (Kabaschi, Guglielmotti, Plescia) ci hanno surclassato.
In pratica è la quarta vittoria che le “pantere” conquistano grazie alla ricchezza della loro panchina.
Noi in panca abbiamo invece solo “potenziali” talenti, con poca o punta esperienza, a cui, forse per non farli sentire troppo spaesati, garantiamo al compagnia di un Vallocchia o di un Muroni che sono e rimangono (allo stato dell’arte) assolutamente insostituibili.
 Filippi ha  come “rosa” 22 “petali” complessivi, di cui 17 hanno il grande dono della Millenians (o quasi) generation, ma per salvarci questo non basta… occorre anche uno spessore di esperienza e cattiveria che non ci faccia “sparire” ad ogni soffio di vento.

Domenica scorsa l’Alessandria ci ha asfaltato con un organico che aveva 26,3 anni di media, con tre under nell’undici. Oggi il Renate, media roster 24,7, ha giocato senza millennials, ma di fatto ha anche schierato almeno 4/3 under (nessun millennials, tutti del ’99, escluso Plescia del 98).

La morale di questi dati è che l’Olbia punta, per il terzo consecutivo, al premio per il “minutaggio giovani” e, nella statistica, può far anche meglio di tutte le altre squadre, ma sarebbe una vittoria di Pirro se dovessimo retrocedere, perché in tal caso non parteciperemo neppure alla graduatoria.
E, per capirci meglio, allo stato dei fatti proprio il Renate che, per ora è secondo in classifica, potrebbe (in vece nostra) conquistare quell’ambito premio.

Insomma “res hic stanti bus”… nun c’è trippa pe’ gatti, perché anche per andare dove vogliamo andare… non siamo assolutamente attrezzati ad arrivare.
Ad Majora ragazzi, nunc et semper  OléOlbiaOlé
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