OLBIA-GIANA ERMINIO 0-0
Olbia (4-3-1-2): Tornaghi; Arboleda, Altare, Emerson, Cadili (72’ Demarcus); Pennington (72’ Marigosu), La Rosa, Lella; Biancu; Ragatzu (82’ Gagliano), Udoh (82’ Cocco). A disp.: Van Der Want, Cabras, Cadili, Ladinetti, Secci, Belloni. All.: Massimiliano Canzi
Giana Erminio (3-5-2): Acerbis; Marchetti, Bonalumi, Montesano; Perico (89’ Barazetta), Dalla Bona (65’ Capano), Pinto, Madonna (89’ Rossini), Zugaro (65’ De Maria); Perna (81’ Ferrario), Corti. A disp.: D’Aniello, Zanellati, Benatti, , Pirola, Palazzolo, Finardi, D’Ausilio, Ruocco. All.: Oscar Brevi
Arbitro: Roberto Lovison di Padova
Note: corner 4-2; amm. Arboleda, Zugaro, Perna e l’allenatore Brevi; rec.: 0+6’.
Peccato, davvero un peccato. L’Olbiabella fallisce il primo match-point dei 6 a disposizione, per mettere definitivamente in cascina la salvezza  matematica, e provare a far capolino in quota Playoff. Uno 0-0 acidulo, di quelli indigesti, perché obiettivamente l’Olbia di questo pomeriggio ha trovato davvero impossibile superare l’ostacolo di un’avversaria che, sin dall’inizio, ha pensato esclusivamente a bloccare le nostre intenzioni rinunciando, per otto-noni della partita a confrontarsi nel gioco del calcio.
A menzion d’onore dei ragazzi di Brevi, qualche piccolissimo sussulto di dignità tecnica, negli ultimi due minuti del primo tempo, e verso la mezzora della ripresa, quando in successione, prima De Maria, poi Madonna impegnano Tornaghi che deve rifugiarsi in angolo.
Per il resto la gara è vissuta con l’Olbia che, con tanta volontà, ma non altrettante idee, provava costantemente a macinare gioco e dare più di un grattacapo ad Acerbis, portiere esperto e  più che rispettabile, ma che oggi si è persino permesso più di una licenza (qualche uscita a farfalle) che però Ragatzu e compagni non sono riusciti a sfruttare.
Cagliano (comunque buono il suo impatto) su tutti, quando all’88’, la superficiale uscita al limite dell’area di Acerbis lascia la porta vuota e la palla buona sui piedi del Luca Catalano che, spalle alla porta, forse, prova a girarsi dalla parte sbagliata e invece del tiro buono trova una selva di difensore che ribattono il pericolo con un muro stile volley. Nel finale altre diverse occasioni buone per chiudere i conti (Ragatzu su assist di Udoh, Lella sul servizio di Biancu, Marigosu sull’imbeccata di Altare) le abbiamo mancate per un nonnulla.
E con i Gol che si fa la classifica e i nonnulla, la volontà e il coraggio spesi con tanto cuore non sono stati premiati.
Va, comunque detto, che stavolta i nostri ragazzi sono apparsi meno sicuri e tranquilli rispetto alle precedenti esibizioni. Può anche essere che la paura di incappare in un’altra beffa come contro l’Albinoleffe li abbia irretiti e meno spregiudicati.
Peccato, perché questi 3 punti avrebbero spiegato le vele verso quel sogno, mai realizzato in 115 anni: lottare fino alla fine per la promozione in B.
I playoff sono davvero ad un tiro di schioppo e, inutile girarci attorno, non possiamo nasconderci dietro i silenzi di circostanza. In questa fase del campionato, siamo tra le squadre più competitive, stiamo anche passando il guado della assenze per pandemia, nessuna delle nostre prossime potenziali avversarie, mostra i galloni della imbattibilità, compreso il Como, la capolista che ci viene a fare visita mercoledì e, che anche oggi si è fatto raggiungere dal Grosseto negli ultimi 15 minuti quando era in vantaggio di 2 reti.
Un Como che sente il fiatone dell’Alessandria che, ha messo nel carniere la sua 8ª vittoria nelle ultime 9 partite, raggranellando 24 punti contro i 14 dei lariani (18 i nostri), ed alitando sul loro collo e proponendosi come la più seria candidata alla vittoria finale.
La chance più ghiotta per il Como sarebbe proprio il recupero con noi, questo mercoledì, una gara che se dovesse perderla (come ci auguriamo di tutto cuore), la manderebbe in autentica crisi depressiva. A noi spetta il grande “eroico” compito, sportivamente augurabile, di fare in modo che, questo mercoledì, le distanze tra i due contendenti al primato rimangano inalterate (un punto di distacco) e quindi vincere questo nostro sesto recupero.
Como ed Alessandria se la dovranno vedere tra loro, perché la casualità del sorteggio, ha messo in cale
ndario alla penultima giornata propria questa sfida decisiva: Como-Alessandria, sarà infatti l’emozionante e decisiva rivincita dell’andata, quando un Como allora in forma smagliante vinse per 2-0 al Moccagatta.
Insomma questo punticino comunque racimolato, scarno e poverello quanto si vuole, in una partitaccia tra più confusa che persuasiva,  allo stato dell’arte non stravolge le nostre aspettative per un finale degno del gioco che esprimiamo e dei valori di una Rosa assolutamente competitiva con chiunque.
QUESTA LA CLASSIFICA AGGIORNATA ALLA 35^


Come si può vedere: Oggi il Novara, che ci farà visita alla penultima giornata, si è impadronita dell’ultimo posto buono per il playoff e con 45, ex-aequo con il Grosseto, guida la bagarre dei pretendenti a questo agognatissimo gradino della classifica, dopo di loro ci sono a 43 punti Pergolettese e Piacenza; infine noi a 41 punti.
Tutti i nostri diretti avversari hanno a disposizione 3 tagliandi, 9 punti potenziali, noi siamo gli unici che, nelle 5 gare che affronteremo, potenzialmente potremmo puntare a 15 punti da incamerare, con l’aggiunta di una intrigante opportunità di due scontri diretti, perché dopo Olbia-Novara, chiuderemo il campionato a Grosseto, proprio in quel campo, lo Zecchini, in cui il 22 maggio del 2016 vincemmo la prima sfida Playoff per la promozione in serie C.
Anche in quella occasione rimediammo l’ultimo posto disponibile dei playoff e, sulla carta proprio il Grosseto che era arrivato secondo dietro la Viterbese, era il grande favorito. Vincemmo 2-1 (reti di Caboni e Cossu per noi e Zotti, su rigore per loro) e resistemmo con l’uomo in meno (espulso Pinna al 66’) per una mezzora, compresi gli ultimi interminabili 4’ di recupero.
Dopo quella prima sfida, andammo a prenderci la Serie C, sbancando con una prestazione super l’Acquedotto di Sassari, con una staffilata del Mastinu di Montelepre, anche in quel caso senza lo stesso Mastinu (espulso al 64’ assieme al rossoblù Lisai per scorrettezze reciproche) e Piredda, fuori dal 68’ per doppia ammonizione, giocammo in inferiorità numerica, pur se con meno patemi d’animo.
Insomma, troppo intriganti le similitudini tra quello e questo Finale di campionato, per considerarle semplicemente una fantasia senile.
Oggi, come in quel maggio di 5 anni fa, siamo tra le squadre più in forma del campionato e, abbiamo uomini e spirito giusto, per superare qualsiasi ostacolo.
Perché non è un caso che l’Olbia SPECIAL di questi tempi sia la Regina dei recuperi (Como e Juventus U23 si mettano l’animo in pace), e abbiamo tutto il diritto di puntare a chiudere nel migliore dei modi la nostra Quinta Dimensione in serie C, puntando al Traguardo più

……………………………….amBizioso della Nostra Storia
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper OlèOlbiaOlè,
Simprie.