Depressione Continua

Niente di nuovo sotto il sole Bianco

Olbia-Carrarese 1-1
Olbia: Aresti; Pisano, Dametto, Iotti, Cotali; Muroni, Pennington, Feola; Murgia (60’ Murgia, 75’ Biancu), Ragatzu, Ogunseye (45’ Arras); a disp.: Van der Want, Idrissi, Pinna, Manca, Vispo, Senesi, Leverbe; all. Mereu

Carrarese: Lagomarsini; Tentoni,  Benedini, Ricci, Agyei; Cardoselli (46’ Benedetti, 85 Cais)), Rosaia; Vassallo (71’ Piscopo),  Bentivegna, Tavano; Biasci; a disp.: Borra, Andrei, Murolo, , Cais, Piscopo, Marchionni, Miele, Vitturini; All.: Baldini
Arbitro:  Annaloro di Collegno
Reti: 34’ Ragatzu su Rigore; 94’ Cais
Note: Ogunseye e Piredda escono per infortunio; corner 3-1; amm. Cardoselli, Ragaztu, Muroni (in diffida, va in squalifica), Arras e Cais. Rec. 3’ e 5’.

Sempre più nuvole nell’orizzonte bianco. Questo pareggio, è peggio di una sconfitta. Arrivato al fotofinish dopo una gara, parca di emozioni e priva di spettacolo, che apparentemente tenevamo in pugno, ma che ad ogni istante rischiavamo di far deragliare. Questa ulteriore tegola, ci ha riportati agli incubi orribili del gennaio scorso.

Di questo tempi, cioè alla 22ma giornata, allora avevamo 33 punti. 2 più di oggi. Venivamo da un pari con Lucchese ed un 3-2 rocambolesco con Pontedera.

Quest’anno la situazione è più o meno la stessa solo prima è arrivato Gavorrano, con il suo copione alla Rocambole, ed oggi il pari della depressione.
Anche lo scorso anno ci fu un mercato di gennaio piuttosto scolorito (ci andò bene con Ogunseye) ma per il resto (ricordate Ricci?) costruimmo un cammino che nelle 12 giornate successivo ci presentò un conto salatissimo: 11 sconfitte ed un misero pari con il moribondo Como.
Ci salvammo con la cura Mereu, nelle ultime 4 gare rimediano i 10 punti necessari).
Ma oggi rischiamo l’osso del collo con una squadra che tutto possiede, meno che la forza dei nervi distesi.
Contro una Carrarese davvero scarna e spuntata, al di là di ogni aspettativa, sarebbe bastato tener palla e gestire il cronometro. Invece ci siamo cercati, da soli, un assedio che, fortunatamente, non ha portato grandi sconquassi proprio per la scarsità odierna degli avversari (il grande Tavano, oggi non pervenuto).
Da parte nostra, un Ragatzu stellare continua a fare ombra alle tante lacune di una rosa asfittica che, sempre più nella diverse fasi delle gare, va in apnea, quando non anche in “attesa” agonica dell’immancabile gol al passivo.

E gennaio è pressoché finito, senza che la società batta anche un solo misero chiod, per dar fiato alle nostre speranze.
Muroni alla prossima è fuori (quinta ammonizione), e per la sua sostituzione dovremmo provare… con il cammino di Santiago di Compostela, visto che la via del “calciomercato” non la troviamo neanche su google maps.
Per il resto cosa dire?
Cosa ci sarebbe da ricordare di questo ennesimo passo falso che, come ho detto, rischia di accelerare lo stato depressivo ancor di una sconfitta. Lo scorso anno, alla 22 avevamo segnato 32 gol e subiti 33, oggi siamo a 27 contro 29. Insomma gol ne prendiamo sempre tanti, ma quel che importa è che nello scorso torneo avevamo 11 uomini in gol (con Kouko, Ragatzu fissi nel tabellone e Capello ed Ogunseye a scambiarsi il testimone, tra andata e ritorno); ma avevamo un certo Cossu (3 le sue reti) ed anche un Piredda (5 gol alla fine) che è stato il gemello “ricco” di quello attuale, semplicemente e miseramente l’ombra di se stesso.
Insomma se non siamo alla frutta, stiamo comunque finendo il… secondo piatto.

So, o meglio, spero di essere semplicemente un cattivo profeta, ma se non ci diamo una scossa forte forte, anche il pellegrinaggio a Santiago rischia di essere meno lungo di quei 10/12 punti che ci mancano per arrivare alla sufficienza di una salvezza che, mettiamocelo in testa, è l’unico potenziale obiettivo che possiamo permetterci.
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper
Simprie.