15 dicembre 2019
Olbia-JuventusU23 1-1

Olbia: Crosta; Pisano (59’ Mastino) , Gozzi, La Rosa, Pitzalis; Muroni; Lella, Biancu (78’ Manca), Pennington (55’ Parigi); Doratiotto; Cocco; a disp.: Van der Want, Barone, Dalla Bernardina, Zugaro, Mastino, Manca, Belloni, Demarcus, Verde, Parigi; all. Brevi
JuventusU23: Loria; Di Pardo (72’ Rosa), Mulé, Alcibiade, Beruatto; Peeters, Portanova (72’ Lanini); Han (63’ Zanimacchia), Clemenza (55’ Beltrame), Olivieri (46’ Toure); Mota Carvalho; a dip.: Nocchi, Siano, , Rafia, Frabotta, Fagioli, Frederiksen; all.: Pecchia
Arbitro: Moriconi di Roma
Reti: 27’ Clemenza; 61’ Parigi.
Note: angoli 1-4 per Juve; espulso (dalla panca) per doppio giallo Clemenza; amm.: Doratiotto, La Rosa, Muroni, Pisano e Gozzi; Peeters, Mota e Clemenza; rec.:+1’/+3’.

L’Olbia, interrompe il flusso inesorabile di sconfitte (cinque di fila e 11 in totale) con una prestazione di carattere che, onestamente, avrebbe meritato miglior sorte o più specificatamente, una diversa gestione, della panchina.

Dentro e dietro le tante scoppole della squadra c’è anche il sempre conclamato e, talvolta,  perverso gioco al massacro della regola del “5”.  Chiunque, Fideli prima e Brevi oggi, gestisca il timone della malandata barca Bianca, deve essere un ragioniere più che un allenatore. Dogma “indiscutibile” della società è quello di schierare sempre, per l’intera durata dell’incontro, i 5 under (per la volontà di recuperare le risorse importanti del premio “giovani”). Bene, oggi ci siamo superati e nonostante in campo, avessimo 5 under pedatori (Pitzalis, Lella, Biancu, Pennington e Doratiotto) in porta c’è andato il sesto Crosta che, nelle gerarchie del campo, non è di sicuro più affidabile di Van Der Want. L’olandolbiese volante, allo stato dei fatti più affidabile del pur bravo portiere lombardo, è stato sacrificato ed in porta c’era, per l’appunto, Crosta. E visto che non era necessario avere il sesto under, questa scelta Tecnica è stata maldestramente sbagliata… il gol  di Clemenza (roba da “scherzi a parte”) della peggior Juve vista in questa stagione, ne è stata la drammatica conseguenza e, ad abundantiam, la frittata sarebbe stata del tutto indigesta se quella uscita area alla “minnaffutto” del 67’ sul cross di Di Pardo non fosse stata sprecata dal tentennamento di Beltrame e Portanova. Di sicuro,con VdW tra i pali quel “calcetto” di Clemenza non sarebbe finito in porta. Dispiace dirlo, soprattutto perché il ragazzo non merita di sentirsi addosso questa responsabilità, ma se la peggior difesa del girone, persino la peggior dell’Olbia di questi quattro anni di C, non sceglie Maarten Van Der Want, TUTTE LE VOLTE che è in grado di non sacrificarlo per la “regola del 5”, compie un atto suicida che continuerà a costare molto, ma molto caro anche per la stessa graduatoria “giovani” nella quale, in caso di retrocessione, non avremo alcun inserimento.

A parte i corner e i piazzati, questa partita (una delle più brutte viste al Nespoli) ha messo in mostra una o due azioni manovrate, degne di nota. La Juve una, al 58’ quando Mota Carvalho (o meglio la sua ombra) ha l’unico spunto della gara quando Han lo lancia oltre la linea maginot di Gozzi-La Rosa e pur liberandosi con una finta della marcatura di Luca, quando calcia di destro sbaglia banalmente potenza e misura. Poi, dalla nostra parte ci sono alcune palle buone ( nel primo tempo) per  Cocco (2) e Muroni (2 di cui una nella ripresa) con incursioni intelligenti che avrebbero meritato finalizzazioni meno… peregrine.

Il resto, quel poco che resta da raccontare, lo si deve utilizzare, per parlare del tocco balistico di Roberto Bianco, il 2000 da sempre “talento-tormento” di questa Olbia. Nell’alterne vicende del suo altalenare prestazioni eccelse ad, altre di scarsa fattura, troppe per il suo talento,  ogni tanto si inventa la magia. E magia è stata quell’interno destro che, calciato da 25 metri sulla diagonale sinistra dell’area di porta di Loria ha colpito la traversa interna all’altezza del 7 alla sinistra del portiere che, fortunatamente per l’Olbia, Parigi ha ribattuto in rete, ma che, purtroppo per Biancu sarà consegnato alla casistica pallonara al massimo come assist, invece che come doverosamente dovrebbe essere e cioè… magia pura.

Il pari, comunque, è stato fortemente voluto e meritato dai ragazzi di Brevi, anche se (sempre per inesplicabili contorsioni panchinare) abbiamo giocato in 10 gli ultimi 10’ perché l’infortunio di Doratiotto ci ha colpiti quando avevamo fatto i 3 cambi, in tre tornate… roba da non credere. Noi, probabilmente, siamo fuori “registro”, ma davvero è complicato capire come sia stato possibile fare 2 cambi uno al 55’ Parigi (over) per Pennington (under) e l’altro al 59’ Mastino (under) per Pisano (over)… quattro minuti dopo. Farli tutt’e due assieme, no?

Forse sarebbe stato troppo semplice, ed all’Olbia evidentemente piace sempre complicarsi la vita.

Siami sani…comunque sia, Bravi Ragazzi quella messa in mostra oggi è la grinta e il cuore giusto per uscire dall’inferno in cui ci siamo cacciati.

Il Siena domenica prossima arriva dopo il poker nettissimo subito a Novara, giocando una partita impalpabile. Eppoi suvvia, all’andata è… andata com’è andata… perché non riprovarci?

Ad Majora Ragazzi, nuc et semper,Olé Olbia Olé,
Simprie.