L’ultimo Atto della stagione nel palcoscenico del Nespoli.
Ancora una volta ci tocca il Grosseto, come nell’ultima dello scorso anno (persa a Grosseto per 0-2) e come nella prima sfida dei play off per la promozione in C del 22 maggio 2016, quando con reti di Luca Caboni ed Andrea Cossu battemmo, sempre a Grosseto 2-1 i maremmani, nonostante l’espulsione di Simone Pinna al 66’ che ci tenne col fiato sospeso fino all’ultimo.

Anche in questa ennesima sfida (la 33ª in Campionato, la 39ª compresa la Coppa Italia) i Playoff aleggiano con una tiepida, ma comunque possibile ipotesi.
Stavolta, ovviamente solo per noi chè, conquistando i 3 punti, potremmo rientrare nella griglia delle 28 concorrenti alla quarta promozione in serie B.
Perché questo accada, debbono maturare anche una serie concomitante di risultati delle “altre pretendenti” confinanti la zona playoff, ma anche la sfida tra le “quarte migliori” dei tre Gironi della serie C a cui, a 90’ dal termine, sono interessate solo in tre:
-Cesena (66 punti) e Pescara (64 punti) con la concorrenza del solo Palermo (63 punti) del girone C.
Se l’una il Cesena che gioca a Siena e il Pescara che affronta l’Imolese fanno meglio del Palermo, che rende visita al Bari di Mignani già promosso, allora si materializzerebbe, appannaggio del Nostro Girone, il 28° posto nella griglia dei playoff a cui, allo stato dei fatti sono in corsa solo tre pretendenti: Siena, Pontedera ed Olbia.

Tutte le ipotesi della vigilia necessitano di una certezza assoluta: la Nostra vittoria contro il Grosseto, la 11ª in questo campionato (la 210ª nei campionati di serie C unica).
E, meglio intenderci, nonostante la retrocessione matematica dei biancorossi toscani, i 3 punti non sono affatto scontati.
I ragazzi di Maurizi non hanno davvero più niente da perdere, se non l’onore, e quindi faranno di tutto per uscire a testa alta da una categoria che avevano riconquistato appena due anni fa, con la vittoria sul Monterosi in serie D.
Va anche detto che questo loro ritorno in serie D è maturato dopo che, questo stesso Grosseto, con lo stesso consistente “zoccolo duro” nella rosa a disposizione, lo scorso anno maturò 54 punti in campionato, fu protagonista con merito dei Playoff battendo fuori casa per 1-4 il Lecco e perdendo, sempre fuori casa 1-2 con Albinoleffe.
Difficoltà societarie (cambio della guardia nella Proprietà), crisi tecniche (esonero di Margini e arrivo di Maurizi) ed un clima poco sereno, hanno pesantemente condizionato l’andamento di una squadra comunque composta da tanti buoni giocatori di sicuro affidamento per la categoria.
Anche l’ultima (decisiva) sconfitta, maturata in casa con Lucchese è stata lo specchio di una stagione dove la mancanza di serenità ha pesato tantissimo. Il dramma sportivo di Ciolli (capitano di lungo corso, grossetano doc con oltre 110 partite con la maglia della sua città) e dei suoi compagni, sabato pomeriggio è maturato tutto nei primi 15’:
-una punizione (evitabile il fallo di Mauceri su Corsinelli) dopo 4’ e 20’’, magistralmente insaccata da Belloni;
-un rigore (realizzato da Minala) dopo 15’38’’ per fallo di mano di Piccoli su azione susseguente ad angolo, hanno spezzato la resilienza di una squadra che, comunque, pur giocando male anche in questa ultima occasione, non ha avuto l’ausilio di episodi  “cruciali” che avrebbero potuto trasformare l’epilogo del confronto: un mani altrettanto netto dello stesso Minala non visto dall’arbitro al 28’ ed al 74’ un gol su corner di Nocciolini annullato per offside assolutamente inesistente.

Sta di fatto che questo Grosseto esce di scena, ferito e depresso, dal campionato di fronte a 1542 tifosi (un ottantina quelli Lucchesi) che, pur contestando lungamente dirigenza e panchina, hanno avuto rispetto per i propri beniamini i quali, non foss’altro che per questo non irrilevante motivo, proveranno a “rendere” meno amaro l’ultimo Atto al Nespoli, con una prestazione sportivamente importante.
Insomma i nostri avversari faranno per intero il loro dovere.
A Noi e, finalmente, anche al Nostro Pubblico, il compito di non sottovalutare gli ostacoli di questa gara per niente semplice.

Ci mancano Pisano e Mancini, ma dopo la bellissima “maratona” di Fermo, ci attende l’ultimo “sprint” per raggiungere un risultato Mai centrato nei nostri 117 anni di sport e che, al tramonto del Campionato numero 80 della nostra Storia calcistica, ci potrebbe consentire di misurarci per la Prima Volta per un obiettivo, la Serie B che potrebbe, perché no, rappresentare il palcoscenico in cui la Nostra Olbia possa misurarsi nel prossimo futuro.
Custa est s’Ora…. Curagiju Terranoa,
Tore Zappadu.