COMO-OLBIA 2-2
Como (4-4-2): Facchin; Toninelli (9’ Bovolon), Agyakwa, Solini, Iovine; Terrani, H’maidat (81’ Arrigoni), Bellemo, Gatto (69’ Ferrari); Rosseti (46’ Magrini), Gabrielloni. A disp. Zanotti, Crescenzi, Foulds, De Nuzzo, Dkidak, Celeghin, Cicconi, Walker. All. Banchini
Olbia (4-3-1-2): Tornaghi; Arboleda, Emerson, Altare, Cadili; Pennington (18’ Occhioni), Lella, Ladinetti; Giandonato (79’ Marigosu); Ragatzu (84’ Biancu) Udoh (79’ Cocco). A disp. Van Der Want, La Rosa, Dalla Bernardina, Secci, D’Agostino, Demarcus, Occhioni. All. Canzi
Arbitro: Luigi Catanoso di Reggio Calabria
Reti: 14’ (aut.) Bovolon; 25’ Terrani; 39’ Iovine; 46’ (rg) Ragatzu.
Note. Corner 5-5; amm.: Bellomo e Ferrari; al 46′ Espulso Agyakwa, per il fallo da rigore su Udoh; al 57’ Udoh si sbraca il secondo rigore rigore, con un piattone lento e telefonato, facile preda del nostro ex Facchin. Rec.: 3’+3’.

Togliete, a questo recupero sonnolento e depressivo, i primi 15’ di vivacità con buona pressione bianca e la seconda parte del primo tempo in cui, i lariani, ci hanno “regalato” due splendide bambole con azioni stupende sulla fascia sinistra e gol meritati, a tu per tu con un Tornaghi, assolutamente incolpevole, ed avrete la spiegazione del perché questa sfida sia stata l’ennesima cartina di tornasole di una squadra, la nostra, che non sa davvero dove andare e, soprattutto, come imparare a farlo.
In soldoni la nostra supremazia di palleggio ci ha condotto appena 6 volte dalle parti di Facchin: tre tiri di Ragatzu (ancora a corto di ossigeno, ma sempre unico e indispensabile); un cross di Giandonato che Bovolon, si sognerà fino alla prossima Pasqua, per quella deviazione suicida; il Rigore di Ragatzu, per il pareggio e la punizione di Biancu che Facchin sventa con una qualche difficoltà, nel finale. Del penoso tentativo su penalty di Udoh, meglio tacere, perché lì davvero ci siamo giocati stupidamente una  vittoria che, le dinamiche della gara, ci avevano servito su un piatto d’argento. In 11 contro 10, nel secondo tempo non abbiamo mai fatto il solletico al bravo Davide Facchin. Ci piace cincischiare col pallone senza mai tirare in porta. Il nostro reparto avanzato, le nostre punte sono semplicemente una illusione ottica. Siamo senza terminale offensivo degno di rispetto e, più andiamo avanti in queste condizioni, e più la squadra, comunque abbastanza attrezzata negli altri reparti, rischia la depressione fisiologica e di… calssifica. Non vincere questa gara, con un Como comunque forte, ma oggi molto annacquato nei suoi uomini guida (Bellomo su tutti) e sicuramente non nella migliore delle giornate, è stato davvero disarmante. Ripeto, con accalorata preoccupazione, non solo non abbiamo mai tirato in porta (nel secondo tempo), ma non ci abbiamo mai neppure provato.
Nove punti in 12 gare, sono più di un campanello di allarme… a noi spetta solo il dovere di rimarcarlo, ad altri quello di riflettere sul da farsi.
Ad Majora, in attesa disperata di tempi migliori…

Simprie.