OLBIA-MONTEVARCHI 0-0
Olbia (3-4-1-2):
Ciocci, La Rosa (62’ Chierico), Brignani, Travaglini; Arboleda, Ladinetti, Lella, Pinna S (70’ Pisano); Biancu; Ragatzu, Udoh (86’ Saira). A disp.: Barone, Van Der Want, Emerson, Perseu, Belloni, Occhioni, Mancini, Manca. All. Canzi

Aquila Montevarchi (4-3-1-2): Giusti, Lischi, Achy, Dutu, Martinelli; Giordani (81’ Boccadamo), Chiesa, Amatucci (57’ Jallow); Mercati (81’ Carpani); Gambale, Sorrentino (46’ Barranca). A disp.: Valentini, Tozzuolo, Lunghi, Intinacelli, Boiga, Mionic. All. Malotti
Arbitro: Matteo Centi di Terni
Note: angoli 4-6; amm.: Giordani e Lella che va in diffida; rec.:0+4′.
L’ Insostenibile leggerezza del… non essere.
Di sicuro stanche, certamente preoccupate, le due pretendenti al paradiso dei playoff, dopo questa gara anonima, dovranno predisporsi a guardarsi il deretano dalla copiosa “ciurma” dei playout virtuali che stanno bussando alla porta.
L’Olbia che doveva vincere, nel primo tempo non ha mai visto la porta avversaria, gli aquilotti che la volevano sorpassare in classifica, hanno gentilmente condiviso la stessa sorte.
Nella ripresa i cambi hanno snaturato la difesa dell’Olbia (fino a quel momento oggettivamente impeccabile) e, viceversa, vivacizzato le avance dei rossoblu, con il movimento di Barranca a destra e a sinistra, quel diavolo di Jallow che, da solo, ha fatto vedere i sorci verdi ad un irriconoscibile Arboleda, ed a Ciocci finalmente ispirato che, stavolta, non ha sbagliato davvero nulla.
In mezzo al campo, gli unici oggettivamente ispirati (Biancu e Ragatzu) si sono dannati l’anima per trovare varchi, imbucare palloni, salvare le ripartenze, calciare sulla porta.
E, anche stavolta nella gara più brutta che ci potessimo aspettare, Danielinho avrebbe potuto toglierci dai guai se la traversa non avesse respinto il suo stupendo fendente al 73’.

Lella se l’è cavata come sempre arrabatandosi, palesando comunque uno stress fisico preoccupante.
Ladinetti oggi non ha azzeccato un lancio neppure per grazia ricevuta; Udoh, è stato visibilmente cancellato da un superbo Achy.
Insomma, Udoh male, ma con Saira, peggio mi sento.
In 6 apparizioni ha avuto un minutaggio simile a quello di Demarcus in 10 gare.
Tacciamo sul giudizio, ma certo è piuttosto complicato capire il perché di un esilio del “potenziale” talento costruito in casa che, nel minutaggio di cui sopra, ha toccato e sfruttato mille palloni più del suo sostituto.
Comunque sia, come dicono dalle Alpi agli Appennini: Siamo del gatto.
A 9 dalla fine, quel che serve lo sa solo dio (del pallone), e forse Marino o Tatti.
Noi di certo, non ci divertiamo a veder soffrire ragazzi che, anche oggi, ci mettono l’anima per venir fuori da una situazione che non si sblocca, né con le chiacchiere, né con le illusioni.
E alla prossima andiamo a… Modena.
Chissà che San Simplicio non faccia da intermediario presso San Geminiano… tra patroni potrebbero essere più accondiscendenti che nel campo.
Ad majora, Ragazzi, sempre con Voi e per Voi: OlèOlbiaOlè!
Tore Zappadu.