Olbia-Isola Liri 3-0

 

 

 

 

 

Olbia: Saraò; Doddo, Peana, Miceli, De Cicco; Leonardo Brenci (85′ Capuano), Steri, Falasca; Mastinu (85′ Franzese), Molino,brenci2 Budroni (71′ Khali). A disp.: Deiana, Malesa, Varrucciu, Moro, Ravot, Masia. All.: Biagioni.
Isola Liri: Caldaroni; Santangeli, Gentile, Ruggeri, Simonetti; Conti, D’Ovidio, Cirelli, Basilico; Varriale (59′ Jukic), Reali (59′ Maiorano). A disp.: Capozzi, Venere, Bianchi, Manetta, Del Gaudio, Mauriello. All.: Gioffré.
Arbitro: Capovilla di Verona
Reti: 53′ Brenci, 82′ Molino, 83′ Mastinu
Amm. Peana (O), Molino (va in diffida), Budroni (O), Khali (diffidato salta la prossima), Gentile (I).
Note: recuperi: 1 pt, 5 st. 200 spettatori circa.

I sogni, anche nel calcio, sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là.
Dopo 29 lunghe settimane, siamo tornati laddove meritiamo di stare, per tutta una serie di motivi. A meno di cinque giornate dal filo di lana siamo quinti come lo scorso anno alla stessa giornata, ed abbiamo solo 5 punti meno della scorsa stagione, nonostante i riconosciuti e riconoscibili “effetti collaterali” sopportati in questa tribolata stagione. Inutile fare sofismi e rimpiangere quel che sarebbe potuto essere e non è stato, meglio concentrarsi sul quel poco che rimane da fare nelle prossime cinque e sperare di fare quanto o meglio del recente passato (quarti con 58 punti), in fondo non manca molto ed è persino possibile.
Quasi, quasi mi fermo: mollo tutto, non scrivo più niente e rimango solo e semplicemente felice.
Meglio no, fatemi riprender fiato e voglia di raccontare.
Perché questi ragazzi che, quegli effetti collaterali li hanno spesso provocati, tal’altra combattuti e, fortunatamente, spesso persino sconfitti, meritano il rispetto e il racconto delle loro gesta.
L’Olbia-diesel ha messo il turbo con l’avantreno senza mai usare la retromarcia: 3-0 e, per ora salvezza raggiunta, per domani si guarda solo in alto, laddove brillano le stelle dei playoff e le prefiche vanno a fare litanie in altri lidi.
Maglia nera per gli olbiesi, divisa d’ordinanza, a strisce rosse e bianche, per gli ospiti, la giornata è delle migliori, il sole illumina il Nespoli e sembra piena estate; a dirla tutta a confondere gli spettatori sul mese corrente è proprio il match, il quale si evolve seguendo la falsa riga
di un’amichevole pedagogica più che partita da 3 punti.
Al quarto d’ora a suonare la carica è il solito Capitan Molino, dall’esterno mette un pallone in mezzo “cucinato e cotto”, pronto per essere digerito dalla rete, ma né Budroni né i difensori ospiti ci arrivano. Dieci minuti più tardi (25′) i biancorossi fanno sbiancare di paura gli spalti; dagli sviluppi di un corner, infatti, Super Saraò respinge sulla linea il tap-in di Conti, il quale controbatte ma la sfera s’incazza sui cartelloni pubblicitari e non sulle coronarie dei tifosi bianchi. Al 33esimo è invece Mastinu a scaldare i guantoni di Caldaroni con un tiro dai due decametri. Il lampo finale è dedicato al palo di Brenci dal limite, qualche minuto prima del duplice fischio del primo round. L’Olbia però ci ha abituati a secondi tempi da urlo, e quasi come un turbo diesel anche stavolta cresce col passare dei minuti. La prima accelerata arriva al 53esimo: Molino su piazzato dalla distanza impegna l’estremo baluardo avversario che respinge e sulla palla si fionda “felino Brenci” che si regala e ci regala il primo urlo nella lingua dei playoff. Il gol premia il duro lavoro del centrocampista classe ’94, che a fine partita commenterà così la sua prestazione: “Sono contento per la vittoria e il gol, questa stagione è stata sfortunata, soprattutto per i troppi infortuni“.
Il sipario però è appena stato aperto e, davanti ad un’Isola Liri incapace di contendere, l’Olbia si autochiama a completare l’opera e chiudere definitamente i giochi – cosa che non sempre è riuscita a fare- senza averne più poco o niente da regalare all’avversario. Riflettori accesi sul Pipita della Serie D, don Daniele nobile di Ovilò: break nella trequarti avversaria del Diez blanco che allunga, penetra nelle file “nemiche”  e fende il diagonale sin dietro le spalle di Caldaroni e rete gonfia per la 14esima volta in stagione, tanto quanto mai prima d’ora nella sua carriera.
Siamo all’82’.
Neanche il tempo di filodiffondere l’esultanza dello speaker al Nespoli che Beppe Bomber di Monte Lepre da destra s’invola e scarta chiunque gli capiti a tiro, attraversa l’intera area intasata, triangola con il compagno di turno e lascia partire il bolide che finisce in gol poco sotto la traversa. Settimo sigillo per il Mastino Bianco di Maschera ornato.
Tutto qui, ma non è davvero poco. Anche perché Isola non perdeva da 5 gare avendo incontrato fior di squadre del girone (San Cesareo, Nuorese, Aprilia, Fondi, Cynthia).

La vera news è che ora sappiamo quant’è bello vincere, dalla sala stampa agli spogliatoi si odono solo applausi e urla di gioia. A strozzare gli entusiasmi ci pensa mister Biagioni, che nel dopo-partita evidenzia: “Play-off? No, io penso alla salvezza raggiunta, che fino a poco tempo fa in molti mettevano in dubbio. Dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti e i brutti momenti che abbiamo passato, non era infatti facile arrivare sin qui con una squadra radicalmente cambiata. Il merito va ai giocatori, così come hanno subito critiche e insulti quando non si vinceva, ora è giusto elogiarli“.
Beh, noi, nel nostro piccolo ci abbiamo provato. Ed accettiamo, persino senza batter ciglio, l’invito del mister e della società: Bravi Ragazzi e, come si diceva un tempo da questi “schermi”, Ad majora!! Ora e sempre Forza Olbia.
Paolo Ardovino