CESENA-OLBIA 1-0
Cesena (3-4-1-2): Tozzo; Ciofi, Prestia, Silvestri; Albertini (61’ Calderoni), De Rose, Brambilla (71’ Bumbu), Adamo; Saber (53’ Chiarello); Corazza, King Udoh (53’ Ferrante). A disp.: Galassi, Lewis, , Chiarello, Celiento, Bianchi, Francesconi. All.: Domenico Toscano.
Olbia (3-4-1-2): Sposito; Brignani, Bellodi, Emerson (77’ Babbi); Arboleda, La Rosa (27’ Contini 71’ Boganini), Zanchetta (77’ Incerti), Sperotto; Biancu; Corti, Ragatzu. A disp. Van Der Want, Gabrieli, Secci, Occhioni, Sanna, Barbieri. All. Roberto Occhiuzzi.
Arbitro: Filippo Giaccaglia di Jesi.
Rete: 74’ Chiarello
Note: angoli 4-2; amm.: Bellodi, Brignani, Incerti, Arboleda (va in diffida); Corazza, Silvestri; rec.: +2’+5’
Quarta sconfitta su 4 con Cesena, poco da eccepire sul risultato, strameritato come nelle precedenti 4 occasioni.
Niente da dire, su una gara, dove abbiamo puntato soltanto e pervicacemente sull’Arrocco, senza mai disturbare, una volta che una, il “sonno di Tozzo”.
Se in una partita di 97’ NON TIRI mai in porta, se non al 95’ nel piazzato di Ragatzu, non puoi pretendere niente di più che “sfangartela” con il minimo sindacale: 0-1 per Noi, è alla fin della fiera, solo un mezzo insuccesso, e cambia poco per l’immediato futuro della Classifica visti i risultati della dirette concorrenti alla salvezza.
Deve esser chiaro che se giocassimo con questo “spirito rinunciatario” le 4 rimanenti sfide salvezza, rischiamo di romperci l’osso del collo, ancora prima di cominciare.
Per quanto forte e superiore rispetto a noi sia il Cesena, senza l’erroraccio di Bellodi (peraltro bravissimo come tutta la difesa) lo 0-0 per cui Occhiuzzi e i suoi avevano puntato, sarebbe pure arrivato.
Ma non fa mai piacere, quando minuto dopo minuto, la nostra Olbia rimanga semplicemente a guardare quel che fa, di buono o di scarso, l’avversario e non riesca a confezionare una che una azione degna di nota.
A Quattro gare dalla fine di questa agonia stagionale, possiamo dirci con chiarezza che le nostre opzioni di rincalzo lì davanti, sono assolutamente inadeguate alle esigenze della serie C.
Senza Nanni, che magari non sarà un fenomeno, ma tiene botta e reparto, garantendo finalmente una dignitosa finalizzazione delle azioni offensive.
Con Corti e Babbi questo non è mai avvenuto e, probabilmente, mai avverrà.
Fa male vedere Ragatzu che, per motivi di copertura e di asseto difensivistico, ballonzola sempre lontano dalla porta e non entri, una volta che una, in area avversaria.
Arboleda (più di tutti), ma anche Sperotto, in alcune occasioni sono stati bravi a vincere i duelli sulle fasce e provare a “indovinare” il passaggio alle punte che, in nessuna occasione si sono smarcate o vinto un contrasto o abbiano dato la sensazione di poterne vincere qualcuno.
Peccato, un punto oggi sarebbe stato una manna, ma inutile piangerci addosso, serve ricompattarsi, cambiare registro nell’affrontare la prossima avversaria, l’Alessandria, diretta concorrente per niente facile da superare.
Ma dobbiamo giocare per vincere, non per uno 0-0 che se andasse bene, al meglio, rinvia l’agonia all’incontro successivo.
Peccato, non ci sia altro da raccontare, su questa occasione sprecata per dimostrare, coram populo, che l’Olbia non merita questa classifica.
Adesso la nostra salvezza passa OBBLIGATORIAMENTE al Nespoli, dove dopo l’Alessandria arriva la Reggiana… e tando, Tenidene Contu.
Ad Majora Ragatzi, ma cambiate registro… vogliamo essere fieri di voi, ma non fatevi “giudicare” come semplici spettatori del gioco altrui, riprendiamoci il SOGNO e conquistiamo questa benedetta salvezza per tenere alto l’onore della maglia e la storia che rappresentate con tanto orgoglio,
NUN ET SEMPER …OlèOlbiaOlè.
Tore Zappadu
