Pro Patria-Olbia 3-2

Pro Patria (3-5-2): Tornaghi; Battistini, Zaro, Boffelli; Colombo, Gazo (66’ Pedone), Bertoni (90’ Lombardoni), Ghioldi (66’ Gucci), Galli; Le Noci (71’ Sane), Mastroianni; a disp. Mangano, Marcone, Molnar, Di Sabato, Santana. All. Javorcic
Olbia (4-3-1-2): Crosta; Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali; Vallocchia, Muroni, Biancu; Ragatzu; Ogunseye, Ceter. A disp.: Van Der Want, Marson, Pitzalis, Pennington, Pisano, Cusumano, Bah. All.: Filippi
Arbitro: Davide Moriconi di Roma 2 
Reti: 11’ Le Noci; 26’ e 33’ Ogunseye; 69’ e 89’ Gucci.
Note: corner 6-4; amm. Bertoni, Bellodi, Cotali, Pinna, Vallocchia; rec.:0/+3’; spettatori 873.

Il Primo gol di Ogunseye servito da Ceter

Restiamo esattamente laddove, eravamo rimasti.
Se possibile, con ancor maggior depressione rispetto al recente passato. Abbiamo fatto tutto noi, nel poco bene e nel tanto male. In questa gara decisiva (ormai tutte le sono) siamo partiti con il coltello tra i denti, ed il piglio giusto, senza concedere il minimo spazio agli avversari. Ma questo primo “forcing/pressing” dura solo 10 minuti, poi alla prima incursione, lasciamo in libera uscita l’esterno Galli che dal limite tira, del tutto indisturbato, un fendente verso Crosta che, in qualche modo, sembra sventare la minaccia, ma sulla palla, in area piccola ci sono solo due di loro, Mastroianni e Le Noci, e proprio lui il 37enne attaccante comasco decide che è arrivata l’ora di metter nel sacco, con un tapin facile facile, la sua 146ma rete in carriera. Stavolta, però, non molliamo la presa, e ricominciamo, come se niente fosse, a menar la danza. Funziona a meraviglia la sfida dei nostri due “mori” là davanti. La prima rete è un capolavoro corale dei nostri arieti, bellissimo il servizio in volée di Vallocchia che Ceter si porta avanti di forza, con stop a seguire di petto e di tecnica nei piedi, chiamando verso di sé tutti gli avversari e servendo, alla fine, un delizioso assist al suo gemello  Ogunseye che, anche lui facile facile, ci riporta immediatamente in partita.
E lo show di RobertONE non si ferma mica, perché al 33’ sfrutta al massimo un piazzato (finalmente efficace) di Ragatzu per darci il vantaggio, la gioia e l’illusione che oggi… possa essere davvero un altro giorno.
Nel primi 45’ non corriamo alcun pericolo, e quando si riprende (con gli stessi 11 da entrambe le parti) siamo ancora noi che proviamo a sferrare il Ko. Al 47’ un pallonetto di Ragatzu, fuori di poco per “consacrare” questo stramaledetto periodo no del nostro esteta di Quartu. Poi Ogunseye, lanciato bene da Biancu, una delle poche volte in cui il golden boy è emerso dal grigiore, solo davanti a Tornaghi forza troppo l’esterno, mangiandosi l’occasione di una vita, sua e nostra.

Ecco la nostra “prestazione” , la nostra gara finisce lì, anche perché dalla panchina bustocca Javorcic decide di aumentare il peso offensivo dei suoi. Dentro Gucci, fuori il centrale Ghioldi,  entra anche Pedone per far rifiatare uno stanco Gazo. Insomma dal classico 3-5-2 i locali passano al 3-4-3 e i risultati non tardano a vedersi. Gucci vaga da solo nei pressi di Crosta (Bellodi, dov’eri?) e seppur di sghimbescio centra la rete per un pari preziosissimo e, per certi versi, inaspettato.
Tanto inatteso che il mister bianco blu, decide subito di ricoprirsi per evitare brutte sorprese.
E così richiama la punta Le Noci e, con l’ingresso di Sané, ritorna allo schieramento a 5 al centro del campo. Il fatto è che, assieme all’abilità della panchina lombarda, i minuti che passano mostrano i nostri alla frutta; stanchi, molto stanchi e senza più troppe idee per uscirne indenni. Fioccano gli angoli, i piazzati per falli a gogò (Vallocchia, Cotali e Bellodi a più riprese rischiano il secondo giallo). Ed ogni calcio piazzato è una spada nel cuore, perché mai e poi mai questa benedetta Olbia imparerà a rendere, questo fondamentale e obbligatorio, schema difensivo una cosa seria. Avviene così che all’89’, c’è un’ennesima punizione da centro campo che fionda oltre le capocce di Ceter e dei nostri lunghi, Crosta sembra esserci, ma respinge debole e male, giusto quel che basta per servire un altro assist ad un Gucci scatenato che, con il minimo sforzo porta a casa Doppietta, Gloria, Partita e Classifica.

Per noi solite lacrime, da riversare sul consueto latte versato. Oggi più che mai, abbiamo perso perché eravamo impresentabili in panchina, con due soli cambi oggettivamente possibili (Pennington e Pisano) che, per giunta, abbiamo persino deciso di non utilizzare.

Insomma, anche quando riusciamo a reagire alla malasorte, siamo bravi a farci male da soli. Oggi allo Speroni di Busto Arsizio, abbiamo dimostrato che anche un masochista come Tafazzi a noi ci fa… un baffo.

Ad Majora, ora e sempre  OléOlbiaOlé…

Simprie.

P.S.: stiamo ancora lì, a raschiare il barile del fondo Classifica. Il mercato, a parte l’acquisto di Peralta (per il quale paziento ancora ad esprimermi) e le diverse uscite (quella di Senesi è tutta, ovviamente, nella logica tafazziana), il mercato dicevo, langue, langue. Un centrale difensivo di spessore, ed un centrocampista di esperienza latitano in maniera evidente in un roster troppo under e, comunque, rinsecchito fino all’osso.

Va a finire che le uniche note positive ci arriveranno dalla Lega, con l’espulsione della Pro Piacenza dal campionato e la maxi penalizzazione del Cuneo.