OLBIA-VIS PESARO 1-1
Olbia (3-5-1-2):
Ciocci; Brignani (73’ Pinna), Boccia, Emerson; Pisano, La Rosa (77’ Ladinetti), Lella, Travaglini; Ragatzu (89’ Manca), Udoh, Mancini (73’ Chierico). A disp.: Van der Want, Renault, Arboleda, Giandonato, , Perseu, , Occhioni, Biancu, Saira,; all.: Max Canzi.

Vis Pesaro (3-5-2): Farroni; Manetta, Ferrini (64’ Piccinini> 86’ Di Sabatino), Cusumano; Saccani, Acquadro, Coppola (86’ Tonso), Astrologo (57’ Marcandella), Lombardi; De Respinis (64’ Silenzi), Cannavò. A disp.: Campani, Rubin, Eleuteri, Maccioni, Besea, Rosso, Sanogo,; all. Marco Banchini.
Arbitro: Leonardo Mastrodomenico di Matera.
Reti: 33’ Ragatzu; 92’ Marcandella
Note: angoli 2-4; amm.: Emerson, Mancini, Brignani, La Rosa, Boccia; Ferrini, Coppola; rec.:+1’+4’. Al 39’ Ferroni ha parato un rigore (fallo di Coppola su Mancini) a Daniele Ragatzu.

Non è la Vis che pareggia è che, com’è ormai consuetudine, è  l’Olbia di Canzi a non saper Vincere.
Ogni volta è uguale all’altra.
Svolazziamo sul Nespoli come fossimo libellule, provando a sentirci padroni del nostro destino e, alla fine, raccogliamo solo  lacrime amare e volti cerei, sui punti buttati al vento.
Cominciamo col dire che, se da un lato, in situazioni come queste, Ragatzu DEVE giocare fino all’ultimo respiro anche avesse una gamba sola, credo sia opportuno che se ci dovesse ricapitare un altro penalty, non facciamolo più tirare a Danielinho.
Quando è andato sul dischetto ho capito dove avrebbe tirato (perché alterna la direzione e stavolta avrebbe scoccato il destro ad incrociare)  ed ho temuto (ovviamente) che anche Banchini o lo stesso Ferroni ne fossero a conoscenza.
Così quest’anno, su 3 disponibilità una sola volta è andato in rete, con la Pistoiese alla prima di campionato, ma anche in quella occasione Crespi aveva intuito la direzione di un tiro, quella volta imprendibile perché angolatissimo.
Altra stranezza che si sta consolidando in questi tempi di quaresima, dov’è finito Manuel Giandonato?
L’idea che, a favore di vento nella ripresa dovesse toccare a lui, sembrava più che scontata… da qualche parte si racconta di un qualche ostracismo della panchina (screzi?!?) verso il più pregiato dei nostri centrocampisti.
E, se non lui, perché non Biancu a sfruttare il … vento.
Ancora un dubbio: che fine ha fatto Occhioni. Fino a qualche “mesetto fa” era addirittura il “subentrante” più gettonato di tutto il girone, anche perché molto bravo ad inseguire pallone e avversari con buona qualità di gioco e tantissima quantità; chissà che non fosse stato il più indicato per dare mattana ad uno scatenato Marcandella…
Infine, un’altra curiosità: Perseu? e Finocchi? Insomma la “fallimentare” sessione invernale di mercato si sente sul groppone di un’Olbia in costante crisi depressiva e con scelte sempre ridotte all’osso.
Mandato in archivio il legittimo obiettivo dei playoff (vista la rosa a disposizione del mister) stiamo annaspando ancora sull’orlo dell’abisso playout… un punticino alla volta, va quasi sempre bene per quelli che ci incontrano. Per noi funziona a corrente “derivata”, perché dobbiamo sempre sperare che quelli che incalzano il nostro deretano non… si avvicinino troppo.
Ora siamo a due turni dalla agognata conclusione di questa “inconcludente” stagione.
Un cammino contrassegnato dalla litania del “risultato non in linea con la prestazione”. Un po’ come tutti i maestri  di calcio fanno con le giovani leve delle Academy quando li incoraggiano: “va bene così, vedrai che la prossima andrà meglio”. Il fatto è che la “prossima”… è quasi sempre uguale alla precedente.
Intanto adesso, come direbbe il grande Trap: “siamo del gatto”.

Siamo gli ultimi, prima dell’abisso.

I risultati altalenanti delle partite del tardo pomeriggio, Viterbese a Chiavari e, ancor di più, Pistoiese a Gubbio ci hanno tenuto col fiato sospeso ed il culo stretto.
Giovedì a Fermo ci giochiamo, per l’ennesima volta TUTTO.
Vale a dire quel che poco che ci è rimasto del vantaggio sulla griglia infernale dei playout.
Lo scorso anno, alla vigilia delle ultime due eravamo ancora in ballo per i playoff, avevamo 46 punti, due meno di Grosseto e Novara che occupavano l’ultimo gradino dei playoff.
Sappiamo come andò: pareggio interno 3-3 con Novara, sconfitta secca a Grosseto, perdemmo anche la 12ª piazza, perché ci superò anche il Piacenza.
Quest’anno con noi a 40 punti ed al 15° posto, a due gare dalla fine (cioè con 6 punti in palio) abbiamo dietro di noi solo Imolese e Grosseto, relegate in fondo, che si contendono l’ultimo posto buono dei playout.
Le altre 3 Pistoiese (36 punti), Viterbese e Fermana entrambe a 35 punti, sarebbero a distanza di sicurezza qualora fossimo in grado di vincere almeno una delle due ultime gare: a Fermo giovedì prossimo e Grosseto (sempre lui) in casa.
Del tutto evidente che con la mancata vittoria odierna ci siamo giocati la serenità e il sorriso, cosicché in questo giovedì di passione religiosa e sportiva, ci giochiamo non solo la salvezza diretta, ma anche la faccia e la credibilità per una stagione che era stata “disegnata” per ben altri traguardi.
Ad Majora Ragazzi, ma con tutto il cuore vi imploriamo… fateci passare una Pasqua serena, almeno da un punto di vista sportivo.
Tore Zappadu

P.S.: come avete visto ho evitato di raccontare la partita, perché ho preferito lasciare gli appunti sul taccuino, e non ricordare che abbiamo buttato via i tre punti con una squadra che, gli unici tiri (3) in porta li ha fatti al 66’ con Marcandella che su piazzato prende le misure a Ciocci; all’88’ con Cannavò che cannoneggia e Ciocci che sventa la minaccia ed al 92’ con Marcandella, lasciato libero e gaio nel prendere mira e coraggio dai 15 metri e imbucare la preziosissima (per loro) palla all’angolo alto del palo lontano e…con Ciocci cui tocca raccogliere palla e cocci dalla sua rete.