ENTELLA-OLBIA 3-3
VIRTUS ENTELLA (4-3-1-2): Paroni; Cleur, Coppolaro, Silvestre, Cicconi; Rada (56’ Di Cosmo), Paolucci (78’ Macca), Karic; Morosini (56’ Schenetti); Magrassi (78’ Capello), Merkaj (85’ Barlocco). A disp.: Borra, Bruno, Alesso, Dessena, Lipani, Lescano, Meazzi. All. Gennaro Volpe.

OLBIA (4-3-1-2): Ciocci; La Rosa (64’ Arboleda), Boccia, Emerson, Travaglini; Lella (76’ Occhioni), Palesi, Chierico (87’ Demarcus); Ragatzu; Udoh, Mancini (46’ Biancu). A disp.: Barone, Van der Want, Pinna S., Pinna G., Lapia, Scanu. All. Massimiliano Canzi
Arbitro: Giuseppe Mucera di Palermo.
Reti: 9′ Magrassi, 15′ Mancini, 26′ e 39’ Morosini, 49’ Ragatzu, 88’ Udoh.
Note: angoli 5-3 (En.); amm.: Chierico e Di Cosmo; rec.:+1’,+5’.

Essere o Non Essere?!!?
A vederla giocare, questa Olbia “double face”,
caotica e scompigliata per lunghi tratti, suadente e straordinaria in altri momenti, sembra sempre un’Olbia tutta ancora da… fare.
Tre gare in trasferta, con due primi tempi da “sturbo” adrenalico e due secondi tempi da collasso depressivo.
Oggi, al cospetto di una corazzata costruita per “conquistare tutto” e non fare prigionieri, ha trotterellato verso il… Niente, nei primi 45 minuti e ci ha deliziato e soverchiato di Emozioni nell’altra metà della gara.

Una gara complicatissima, per tanti aspetti.
L’Entella del supponente e presuntuoso Volpe, decide di far rifiatare alcuni dei suoi e rimescola centrocampo ed attacco, mandando in panchina Dessena, Schenetti e Lescano protagonisti della vittoria di Modena (comunque arrivata anche se non convincente).
Noi giochiamo con gli stessi della sconfitta con Cesena (comunque arrivata, anche se non meritata) escluso lo squalificato Brignani e  il “depresso” Arboleda. Per noi giocano il “redento” La Rosa (3 giornate da farsi perdonare) e la scommessa Boccia.
Per loro i cosiddetti rincalzi sono Rada, Morosini e Merkaj che non ci mettono molto, a mostrarci di che pasta siano fatti. In un campionato, comunque figlio del Covid, dove troppo spesso si dovrà giocare ogni 72 giorni, non è cosa da poco disporre di un parco giocatori comunque interscambiabili.

Così accade che loro menano la danza, e noi sembriamo le vittime sacrificali del loro divertimento… insomma solo “portoghesi” non paganti che assistono intontiti al Loro Spettacolo.
Rada e Cleur sulla nostra destra, Paolucci in mezzo al campo, Morosini sulla tre quarti, Magrassi e Merkaj li davanti ci fanno vedere i sorci verdi. Sempre primi su ogni palla, menano gioco e musica come mai l’Entella in questo campionato dove, nonostante un discreto tragitto (3 vittorie e 2 sconfitte) nelle prime 5 gare, non aveva mai brillato per il gioco espresso. Noi, invece, gli consentiamo tutto e loro brillano eccome.
Una mezza dozzina di tiri insidiosi, tanto movimento e straordinario possesso palla, sono la cifra tecnica dei loro primi 45’.
Noi, come detto, siamo solo… ospiti e spettatori.
È vero che dall’unico “cornettino” che caliamo in campo, troviamo il gol con la Testa fortunata (finalmente) di Mancini e che Ragatzu al 32’ si inventa il solito destro fatato a giro che finisce di poco fuori misura, ma per il resto poco o niente da salvare (comunque Chierico e Travaglini): 3-1 su groppone, per la peggior difesa del girone e palla negli…spogliatoi.
Dopo l’intervallo, le nostre “bianche (oggi arancioni) pecorelle”, cambiano manto ed espressione e si sostituiscono in toto ai “levantini” Chiavaresi e menano vanto del loro vero valore.
Con Biancu che rileva Mancini, torniamo alle nostre vecchie abitudini, e subito rivediamo trame, carattere, pressione su ogni palla e conclusioni degne del… migliore attacco del girone: l’Entella in casa non aveva ancora subito gol, oggi ne ha >”digerito” 3 in una volta sola.
Non ci mettiamo tanto a recuperare il primo “gap”, grazie a Danielinho che rimette nel sacco la bella stanga di Lella ribattuta da Paroni. E+è solo il 49’ e siamo già a metà dell’opera. Quattro minuti dopo il Divin Esteta di Quartu sta per compiere l’ennesimo miracolo, quando prima di destro tramortisce Paroni e poi con il sinistro lo stende definitivamente, ma incoccia l’interno del palo lontano ricacciandoci in gola il nostro Urlo di Giubilo.
Per questo dovremmo attendere troppo, ma il modo (che orgasmo!) come li abbiamo trafitti ci ripaga di tutte le torsioni emozionali di una ennesima gara vietata ai deboli di cuore.
Emerson, sempre lui, nel bene e nel male, manda il suo eterno mancino lontano, sopra le teste di tutti i contendenti,  70 metri più in là,  al punto giusto per “baciare” la scarpa fatata di Udoh, oggi non troppo appariscente anche per i pochissimi palloni addomesticabili ricevuti, che con il suo tocco subliminale salta Paroni, abbraccia la rete e salva “gioco, partita e incontro” per l’Olbia ed i suoi “fratelli” 4Mori.
Primo pareggio STRAMERITATO (checché ne dica Volpe) e adesso tutti pronti per la sfida contro il Gubbio, domenica pomeriggio al Nespoli.
Squadra bellissima da veder giocare che, ad oggi, non ha mai perso (2 vittorie e 4 pareggi) e ha saputo tramortire proprio l’Entella (3-1) e, questa sera, ha spezzato tante delle certezze della ex capolista Pescara che ha sudato le proverbiali 7 camicie per uscire indenne ne finale (2-2) dal Barbetti.
Insomma altra sfida da gustarsi fino all’ultimo minuto, perché con questa Olbia “sbarazzina” di certo non ci si annoia mai.
Ad Majora “Ragatzi”, nunc et semper OlèOlbiaOlè,
Simprie.