Olbia-Pro Patria 2-1

Olbia: Crosta; Pinna (4’ Cotali), Vergara, Iotti, Pisano; Muroni, Pennington, Vallocchia, Biancu (57’ Senesi); Ceter, Ragatzu (86’ Ogunseye); a disp. Van der Want, Marson, Pitzalis, Cusumano, Bellodi, Martiniello, Tetteh; all. Filippi
Pro Patria (3-5-2): Mangano; Molnar, Battistini, Lombardoni; Mora, Colombo (82’ Disabato), Bertoni, Pedone (63’ Gazo), Galli (73’ Sanè); Santana (63’ Le Noci), Mastroianni (73’ Gucci). A disp.: Tornaghi, Marcone, Pllumbaj, Boffelli, Fietta, Zaro, Ghioldi,. All.: Javorcic.
Arbitro: Garofalo di Torre del Greco
Reti: al 10’ Battistini; al 62’ Ceter; al 75’ su rig Ragatzu.
Note: corner 10-6 per Olbia; amm.: Colombo, Pennington, Mangano, Gazo; rec.: 2’ e 3’. Al 4’ esce Pinna, per probabile rottura del setto nasale a causa di una pallonata; all’86’ rientra dopo 210 giorni di assenza ( uscito per grave infortunio alla4 giornata di andata, 1-1 con Carrarese) fa il suo nuovo debutto Roberto Ogunseye.

“Quando sogna, l’uomo è un gigante che divora le stelle.”

E, per quel che può contare, in questo farsesca tragicommedia di un campionato pazzo e dimezzato (si giocano regolarmente, solo 6 gare su 10) la nostra piccola grande Olbia è una certezza, probabilmente (per la prima volta, in queste tre stagioni di serie C) molto più di una semplice speranza.

Sognare non è più un’ipotesi.

A farci salire sulle stelle, anche quando le cose sembrano volgere al peggio, ci pensano quei due lassù davanti.
Daniele “Esteta” Ragatzu e Damir “Setter-Bellezze” Valencia!
Son LORO il valore aggiunto di una squadra che, se tappa con un po’ di attenzione le imperdonabili falle difensive, non teme nessun avversario.
Il nostro divino Daniele non poteva festeggiare meglio le sue prime 70 presenze in maglia bianca. E con questo rigore, Ragatzinho, sale a quota 25 reti, raggiungendo Palumbo e Volpe nella speciale graduatoria dei cannonieri bianchi nei campionati di serie C. Graduatoria guidata da Franco Marongiu con 40 gol, seguito a quota 30 da Giglio ed a 29 da Bagatti.
Un gol ogni 80’ di gioco, e una marea di assist (anche oggi il gol di Ceter è per metà suo), ma soprattutto una maturità indiscutibile per padronanza del campo, senso tattico e disponibilità al sacrificio, quella che ogni domenica sciorina sul rettangolo di gioco, su numeru DEGHE NOSTRU.
Davvero un immenso patrimonio calcistico, interamente recuperato in questa sua stupenda cavalcata con la nostra maglia amata.

Eppoi Ceter! Il regalo che le circostanze ti hanno imbucato all’ultimo respiro del calcio mercato. Se continua così diventerà il baubau delle difese avversarie:
INCONTENIBILE.

Ogni palla che tocca diventa una potenziale minaccia per chi gli sta di fronte, di dietro e di lato. La sgroppata di 80 metri, a Chiavari con Albisola, è stata quasi replicata, con la “volata” di 60’ su invito mancino di un Vallocchia che, per quanto mi riguarda, oggi è stato decisamente il migliore in campo. Un sprint oltre tutto e tutti che gli ha consentito di ricambiare il favore (indiscutibile rigore) “offerto” al suo gemello del gol che, com’é sua abitudine dal dischetto sbaglia poco o niente.

Eppure, con questo immenso potenziale, nonostante la nostra indubbia caratura, a cui da oggi si aggiunge l’attesissimo rientro del l’unico RobertONE, per 60 minuti e passa ce la siamo decisamente temuta. Lenti, impacciati e senza troppe idee, abbiamo sofferto maledettamente le loro ripartenze. In qualche caso ci è andata bene con Crosta che, comunque, anche oggi la sua pagnotta se l’è più che meritata. Diverso il discorso sulle fasce. L’assenza di Pinna (auguri ragazzo, per un pronto recupero) si è fatta e si farà sentire. Pisano sgroppa per quel che può, non è mai troppo preciso nei servizi, e troppo spesso tarda a rientrare. Cotali, all’esordio, ha mostrato di essere in ritardo e non è stato troppo sicuro nei contrasti. Oggi non è andata meglio con i centrali, sia Vergara che Iotti hanno accusato qualche battuta a vuoto e, persino nei rinvii su corner o palle ferme, cincischiamo tutti oltre il lecito, rischiando di romperci l’osso del collo, senza che gli altri facciano sfracelli per abbatterci.

C’é sul serio tanto da lavorare, ma lassù in questa piccola collina rappresentata dalla classifica corta, dopo appena due puntate del lungo tour fatto di 38 tappe (? o forse, magari no?), nel punto più elevato ci siamo a pieno titolo ed buon diritto anche NOI.

Ed allora, con gioia e serenità, godiamoci questa aria sana dei piani alti, provando a pensare quel sarà quando riusciremo a “convincerci” e a “convincere” anche gli altri, che questa dimostrazione di forza e di solidità possiamo manifestarla per tutti i 90 minuti, pause e recuperi compresi.

Ho la netta sensazione che, se così sarà, ne vedremo delle belle e, a dirla giusta, non sarà più un’eresia sognare in grande….

Dice il Poeta:

“Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla Luna e sulla Terra
fate largo ai sognatori!”

Ad majora ragazzi, nunc et semper OléOlbiaOlé,

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