Lo scontro diretto tra Montevarchi e Olbia arriva al momento giusto. Non solo perché, anche in classifica hanno molte cose che le accumuna (10 punti, 3 vittorie per parte. 1 pareggio e 5 sconfitte, stessa quantità di reti subite), ma soprattutto perché quella che hanno saputo esprimere in campo in queste prime 9 puntate, dice con chiarezza che entrambe esprimono una qualità e una consistenza di gioco superiore ai risultati che il campo sentenzia.
Veniamo entrambe da due sconfitte strambe (loro battuti da due calci di rigori, comunque ineccepibili) in cui entrambe le squadre hanno avuto per più tempo il pallino del gioco e il maggior numero occasioni per segnare, senza alcun risultato pratico da spendere per la classifica ed il morale.
Il Montevarchi in qualche modo ha preso il testimone dall’Olbia delle prime stagioni dell’era Marino, quando i Bianchi erano i più giovani del Girone e mandavano in campo caterve di esordienti. Adesso è il proprio il Montevarchi a schierare in campo l’11 più giovane del Torneo. Sabato ad Ancona avevano gli 11 schierati da Malotti avevano un’età media di 22,18 anni e, in aggiunta, quando sono state decise le sostituzioni i 5 subentranti raggiungevano una media età di 19,6, visto che in 5 non arrivavano a vent’anni.
Quindici dei 21 giocatori sin qui schierati, sono esordienti in serie C. Molti di loro, hanno comunque partecipato alla vittoriosa, ma complicata, cavalcata per la promozione della stagione 2020-21. Il Montevarchi, per via dei contagi nella scorsa stagione ha dovuto, come l’Olbia saltare 5 turni ed effettuare un tour de force piuttosto faticoso, ma visti i risultati, ma anche esaltante. Basti pensare che alla 13ª giornata, i toscani avevano un gap virtuale di 8 punti dal Trastevere, sia per 4 sconfitte subite, sia per il fatto di aver dovuto rinviare diverse partite. Alla resa dei conti, con un filotto di 17 risultati utili senza sconfitta (11 vittorie e 6 pareggi) nelle ultime 17 gare disputate, hanno vinto a mani basse il campionato distanziando di 11 punti, la seconda in classifica per l’appunto il Trastevere.
Come detto molti di quei protagonisti fanno parte di questa nuova esperienza nella C Unica, la prima dopo 32 anni, visto che la loro ultima apparizione fu nella stagione 1989-90.
I pezzi pregiati di questo splendido gruppo a cominciare dai due lì davanti Diego Gambale e Sulevman Jallow (21 gol e 9 assist lo scorso anno, 2 gol e 2 assist), quest’ultimo è la “fotocopia” del nostro King Udoh, anche se è di un anno più anziano. Il loro costante caracollare su tutta la fascia di attacco dello schema,  (3-4-1-2) immutabile, di un grande stratega come Malotti, dà sempre l’impressione di essere in grado di bucare la rete. Pressing alto, bloccando quasi sempre la costruzione dal basso degli avversari, anche se lasciano spesso liberi nel fraseggio i centrali difensivi, forse per non sprecare tutte le energie nel pressing totale.
Tutti, e sottolineo tutti i calciatori hanno invidiabilissime doti tecniche, oltre a gambe, ritmo e polmoni che gli consentono ripartenze veloci, possesso palla prolungato e tante soluzioni per concludere a rete. Sulle fasce con Bassano e Barranca a destra, Amalucci e Martinelli a sinistra fanno il bello e il cattivo tempo, visto che alcune volte anche a loro capita di trovarsi scoperti nelle ripartenze degli avversari. Al centro, il “matusa” della Giovin Brigata, il 28enne Gianluca Carpini(il più anziano del roster) ha lo stesso ruolo che, da noi, svolge Giandonato.
Martedì mancherà uno dei 3 centrali il Rumeno Dutu, espulso in occasione del secondo rigore per Ancona, probabile lo sostituisca Mercati.
Nella loro panchina da 7 gare “staziona” anche il nostro ex Roberto Doratiotto, ultimo aggregato nel roster dei giovanissimi. Chissà che non possa essere della partita.
Insomma due squadre che si rassomigliano molto, che vogliono e possono fare un campionato di vertice, ma a cui manca una solidità difensiva che rischia di “rovinare” quanto di buono si riesce a “costruire” nel rettangolo di gioco.
Buona partita a tutti,
Tore Zappadu.

I PRECEDENTI
Dopo 32 stagioni il Montevarchi riassapora la C unica. Il nostro ultimo doppio confronto su l’anno successivo, nel girone A della C2 stagione 1990-91, nella quale alla fine (noi arrivammo 9) loro retrocessero ma pur essendo stati ripescati cambiarono girone, loro al B, noi sempre nello stesso Girone A.
Quegli utili due scontri finirono con una nostra sconfitta (0-1) a Montevarchi ed un pareggio per 0-0 in casa. Quell’unico gol lo segnò Marcello Gamberini una mezzala cesenate che tre stagioni prima era stato accasato nel mese di dicembre disputando 16 gare e 1 gol che ci dette una splendida vittoria a Vercelli.
Insomma la classica vendetta dell’ex. Una vendetta che, con una diversa valenza, si prese un altro ex Cuore Bianco, indimenticato dalla Olbiesità. Stiamo parlando di Giuliano Niccolai (nella foto con altri due miti della nostra storia, Domenghini e Furrone) che, con noi giocò per due stagioni dal 1976 al 78, raggiungendo  59 presenze ed 8 gol.
Da Olbia si trasferì a Montevarchi dove fu una colonna portante della storia rossoblu, collezionando 172 presenze e 15 gol in 7 stagioni. Solo in una di queste (1984-85) le nostre strade si ritrovarono e, anche in quella stagione fu 0-0 in casa e (0=1) per loro. All’andata al Nespoli, le reti inviolate consentirono a Niccolai, autore di una bella prestazione, di meritarsi gli applausi e la stima del suo vecchio pubblico. Al ritorno lui non era tra i titolari, e subentrò all’81’ quando eravamo ancora sullo 0-0. Non passarono neanche tre minuti che su un’azione di rimessa (le ripartenze di oggi) Niccolai avvia l’azione che porta al tiro il compagno di reparto Gabriele Zottoli per il gol che decise la loro vittoria.
Talvolta gli ex, al contrario, hanno fatto invece la nostra fortuna.
Se è vero come è vero che un giovanissimo Demiro Pozzebon, (nella foto dopo uno dei suoi tanti gol) che a 21 anni appena compiuti, dopo una discreta stagione al Luco Canistro in serie D, viene “scoperto” dal Montevarchi di Giuseppe Scattini, l’allenatore, e cominciò la sua seconda stagione in serie D con la maglia rossoblu. Non andò bene, né a lui (solo 9 apparizioni, nessun gol ed a dicembre foglio di via a Monteriggioni, dove si prese una bella rivincita), né tantomeno a Schettini che fu esonerato. Ed anche il Montevarchi (salvo per un 1 punto dal disputare i playout), non se la cavò tanto bene.
Come sappiamo da noi Demiro arrivò appena due anni dopo, per due stagioni (2012/2014) e si consacrò come giocatore di vaglia. Anche per lui in carriera, comunque le cose non andarono mai così bene come ad Olbia (58 presenze, 4.659 minuti giocati e 41 gol). Una media straordinaria che, tendendo conto come doveroso dei soli minuti giocati significa che Pozzebon ad Olbia ci ha regalato un gol ogni  113,6 minuti giocati.
Insomma, che l’aria di Olbia sia più elettrizzante di Montevarchi?
LO STORICO DEI CONFRONTI (il primo nella stagione 1970-71):
Con Aquila MONTEVARCHI abbiamo giocato 6 gare (2 vittorie per noi, 3 pareggi e 1 sconfitta) 6 gol fatti e 3 subiti.
Con MONTEVARCHI gli incontri sono stati il doppio (12) con 1 nostra vittoria, 8 pareggi e 3 sconfitte; 4 gol fatti e 8 subiti.