Non ci resta che
VINCERE!

A cinque giornate dalla fine, incontriamo il Teramo di Federico Guidi, una squadra che assieme a Noi, al Montevarchi ed al Siena staziona nella non invidiabile e sottile linea rossa che divide la salvezza dal baratro dei playout.
Dopo aver sprecato l’occasione casalinga con Carrarese, di riagganciare la soglia della “tranquillità” ci riproviamo, sempre in casa, con una diretta concorrente per provare a riassestare il nostro incertissimo e deludente cammino dell’ultimo terzo di campionato.
Nella classifica virtuale delle ultime 11 partite di campionato, nel gruppetto al di sotto della soglia Playoff, il Teramo è la squadra che, reagendo meglio, rispetto alle precedenti 22 gare, ha totalizzato più punti di tutte: 18 in totale con 5 vittorie (di cui 3 fuori casa: a Pesaro, Viterbo e Fermo), 3 pareggi e 3 sconfitte (a Imola, a Cesena ed in casa con Montevarchi).
In questo lasso temporale, ha anche segnato 12 gol e subito 10 gol.
Noi ci siamo fermati a 11 punti (2 vittorie, 5 pari e 5 sconfitte), ed è per questo che il Teramo è riuscito a recuperare i 7 punti che ci dividevano da loro alla 22 giornata.

Filippo Perucchini, trentunenne portiere bergamasco approdato a Teramo fine novembre ha contribuito e non poco a riassestare la difesa più battuta del campionato.
Senza di Lui e prima di lui il “colabrodo” difensivo degli abruzzesi aveva collezionato 23 reti in 14 gare; con Lui in porta la media si è comunque assestata con 28 reti in 29 gare (con 2 rigori parati sui 5 subiti; con 5 clean sheet tra i quali gli ultimi due a Fermo e con il Pescara). Insomma nonostante le apparenze, incontriamo una squadra in salute ed in grande spolvero mentale.
Gli innesti del mercato invernale, oltre a Perucchini, il ritorno di Mordini (fortissimo tornante, sulla fascia sinistra), il centrocampista De Grazia (11 presenze, 2 gol), e l’attaccante classe ’99 Filippo D’Andrea (13 gare, 4 gol) hanno contribuito alla rinascita della squadra.
Un Teramo che, grazie anche a questa nuova linfa, ha potuto sopperire ad assenze importanti per infortuni ed acciacchi vari (Hadziosmanovic, Bouah, Pinto, Bellucci, Cuccurullo) che avrebbero potuto compromettere questo cammino positivo.
Con il morale a mille, i diavoli biancorossi, affrontano l’Olbia con il desiderio, abbastanza evidente, di ripetere al Nespoli l’exploit di due turni orsono al Recchioni di Fermo, quando incontrando i gialloblu marchigiani a parti punti (33) li sconfiggono con merito, e con il pari casalingo con Pescara di sabato scorso, li distanziano in classifica di 4 punti.
Proprio la gara di Fermo, l’ultima trasferta, è stata il capolavoro dei ragazzi di Guidi. Tatticamente e tecnicamente non hanno sbagliato niente. Nei primi minuti della gara hanno manovrato in velocità e comando il gioco, con un pressing alto, impedendo ai marchigiani qualsiasi velleità offensiva.  
Nel primo quarto d’ora, con le incursioni di Mordini a sinistra e il terminale offensivo (Malotti di testa) hanno sfiorato la marcatura, mancata di misura  al 5’ e sventata con una bel velo oltre la traversa da Ginestra.
Solo su angolo al 24’, la zona verticale difensiva, viene superata dalla spizzata di Marchi che pesca sul palo lontano l’inzuccata di Graziano che impegna Perucchini, ad imitazione di Ginsetra, nella respinta spettacolare della gara.
La ripresa comincia con il risultato fermo sullo 0-0, ma la solita partenza sprint del Teramo non ci mette molto a mostrare il volto migliore. Poco prima dello scadere del secondo minuto Pinto serve a Malotti, una delle tante seconde palle riconquistate nella gara, al limite dell’area: lo splendido stop di petto dell’attaccante fiorentino, ed il suo controllo, palleggio aereo col mancino ed assist al bacio, per Bernardotto, son da antologia.
La conclusione facile dell’attaccante centrale biancorosso è il suggello finale di un piccolo capolavoro. E, magistrale, è anche la assoluta compostezza tattica con cui, il Teramo respinge ogni tentativo di rimonta della Fermana. Tutti i giocatori, nessuno escluso, partecipano alla difesa del fortino presidiato da Perucchini.
Lo stesso Bernardotto, un gigante, con una fisicità impressionante, non perde un contrasto, difende il pallone e tutte le volte e che p chiamato in causa, non solo interrompe il forcing avversario, ma “alza” il baricentro della squadra, e mette in ambasce la difesa Fermana.
E la Fermana ci ha provato in tutte le maniere a chiudere il gap di quel gol pesantissimo: 8 corner a favore, 13 piazzati sulla metà campo avversaria, tanti da posizione invitante, ma pochi pericoli per l’estremo difensore bergamasco.
Perucchini nella ripresa ha avuto il suo da fare solo in pochissime occasioni: giusto nei minuti di recupero quando Pannitteri, grandissima occasione, di testa manca il bersaglio grosso da un metro. Un minuto dopo ancora un’occasione per i gialloblù con una girata di testa di Rossoni che Perucchini sventa in tuffo.
In trasferta, il Teramo h conquistato 20 dei suoi 37 punti complessivi, ha vinto 5 volte, ne ha pareggiato altrettante e perso 7 volte. La vittoria esterna più clamorosa, a Pontedera con un indiscutibile 0-3, sempre fuori casa ha segnato 19 delle 32 reti complessive, e ne ha subite 29 di cui 9 in 2 gare (Reggiana e Carrarese).
Tre di quelle vittorie fuori casa le ha ottenute con Pistoiese, Viterbese e Fermana, tre dirette concorrenti per la salvezza.
Complessivamente (32 gol fatti e 51 subiti) in 8 gare (4 in trasferta) delle 33 sin qui disputate, il Teramo non ha subito gol, 13 (6 in trasferta) sono invece le partite in cui non è riuscita a segnare neppure un gol; il Teramo ha avuto a favore 2 rigori (entrambi segnati da Arrigoni), come l’Olbia, e ne ha subiti 11, più di tutte le squadre del girone.
Questo è il 10° confronto tra le nostre due squadre, finora 1 vittoria per noi 5 pareggi (compresso l’ultimo 2-2 dell’andata) e 3 sconfitte (tutte in trasferta); 12 le loro reti e 8 le nostre.  
I primi “scontri” sono datati nel 1939, nella nostra e loro prima storica serie C.
Ma questa domenica 27 marzo 2022 alle ore 14,30, vale a dire 46 anni e 12 giorni, dopo la nostra unica vittoria (1-0 grazie ad un’autorete di Roberto Canestrari, per un tocco decisivo su una punizione calciata da Pelè” Marongiu) ci giochiamo la più importante e decisiva chance per questa stagione e per la nostra Storia.
Buona Partita a Tutti,
Tore Zappadu.