Olbia Epica:
Che bello…e C’ero anch’IO!

Olbia-Pontedera 3-2
Olbia: Ricci, Pinna, Pisano, Dametto, Cotali, Muroni (74′ Capello), Geroni, Piredda (51′ Feola), Cossu, Kouko, Ragatzugeronix (57′ Ogunseye). A disp.: Montaperto, Van der Want, Miceli, Murgia, Russu, Senesi, Quaranta, Tetteh, Benedicic. All.: Mignani.
Pontedera: Lori, Risaliti, Della Latta, Videtta, (83′ Vettori), Corsinelli, Calò, Germignani D., Gemignani A., Bonaventura (46′ Caponi), Kabashi, Santini (76′ Udoh). A disp.: Becuzzi, Grassi, Chella, Massa. All.: Indiani.
Arbitro: Lorenzo Gentile di Seregno.
Reti: 14′ Ragatzu, 27′ Santini (P), 34′ Kabashi (P), 83′ Enrico Geroni, 88′ Ogunseye
Note: corner 3-1; Amm.: Dametto, Kabashi, Kouko, Santini, Pinna, Cossu; Espulso: 85’ Piredda dalla panchina 630 spettatori. Recupero: 0’; 5′

Poco importava Come, ma era chiarissimo il Perché: Vincere, vincere, nient’altro che vincere!
Così, alla fine è stato, ma quanta strizza.
Nella risaia del Nespoli, alla fine ride e batte solo il cuore della nostra amata, dopo una battaglia epica, dal sapore antico e, perciò stesso, favolosa, magnifica, meravigliosa, mitica, stupefacente, stupenda, straordinaria, eccezionale… Bestiale.

Onore agli avversari, perché anche solo entrare in quell’acquitrino, con quella stramaledetta pioggia torrenziale e quel vento gelido e sferzante che ti rende sterile qualsiasi pensiero razionale, è stata davvero impresa eroica per tutti i protagonisti (spettatori compresi). In sovrappiù, bisogna anche riconoscere, che a far compagnia alle peripezie di un pallone in costante “stato confusionale” ci si è messa la prestazione di un inesperto e debolissimo fischietto di Seregno che, di fatto, non ne ha indovinato una in tutta la gara. Anche se (persino per la sua giornataccia) c’è il giustificato alibi che si è trovato a dirigere una gara di… pallanuoto.
Insomma, quel che contava alla vigilia è risultato materializzarsi a conclusione di un match che ha accarezzato la passione dei coraggiosissimi 700 spettatori (quantomeno quelli di fede bianca) presenti sulle tribune.
Diciamola quindi, come va detta: non si vincono gare come queste, se non hai le Palle per Farlo. E Cossu (due assist, due gol) e compagnia, hanno mostrato che nel loro repertorio, oltre che di fioretto possono far male anche con la clava dei flinstones. C‘era un solo portone per arrivare al terrazzino del 7° posto in classifica e loro, i nostri Mignani boys, l’hanno letteralmente scardinato nei cinque minuti finali più solari e celestiali che un cielo così plumbeo, triste, uggioso e torrenziale, aldilà degli oltre 70mm d’acqua previsti, potesse mai regalarci.
E, giura il falso chi dice il contrario, tutti alla fine abbiamo sentenziato: Vincere così è persino più bello! Tanta grinta e cuore da entrambe la parti, cinque gol, ma potevano essere persino il doppio, e non necessariamente a vantaggio nostro, meritano un elogio condiviso per tutti. Anche se, inutile nasconderlo, per tutta la seconda parte del primo tempo non c’abbiamo capito una mazza del periglioso incedere in aquaplaning che il “Puma EvoPower 2.1 Match” (che poi sarebbe l’identità anagrafica del pallone sballottato nel rettangolo di gioco) decideva di fare ad ogni tentativo di creare una qualsiasi azione. Nel mentre la stazza fisica e l’ordine tattico degli amaranto di Toscana, non facevano presagire niente di buono per l’esito finale. Poi, nella ripresa siamo stati noi ad ordinare il “desco” e quel che hanno servito i piedini del principe di Fonsarda, la Testolina magica di Geronix e quella stratosferica dell’esordiente coloured virgiliano Ibukun (o Roberto se preferite) Ogunseye, nel pirotecnico finale della sceneggiatura, è stato davvero impagabile e eccezionalmente adrenalinico.
Adesso, a 31 punti, siamo nel gruppetto dell’Ottovolante che rincalza il podio della classifica. Dobbiamo essere in grado di dare continuità ad un cammino che può davvero preludere ad un finale a sorpresa. Mister Mignani, giustamente, parla ancora di salvezza e, di sottecchi, guarda solo dietro le sue spalle. Ma a noi, proprio nessuno può impedirci di volare alto e sognare che giocarcela fino alla fine con Lucchese, Siena Viterbese e compagnia bella sia addirittura più semplice che battere gli indomiti “Indiani boys”, in un pomeriggio plumbeo, triste, uggioso e torrenziale, in una partita dal sapore antico e con una vittoria impagabile ed eccezionalmente adrenalinica e, perciò stessa favolosa, magnifica, meravigliosa, mitica, stupefacente, stupenda, straordinaria, eccezionale… Bestiale.

Ad Majora ragazzi, ora e sempre OlèOlbiaOlè,
Simprie.