Olbia-Arzachena 1-1

Olbia: Crosta, Pinna, Pisano, Cusumano, Cotali, Vallocchia, Muroni, Pennington, Biancu (58’ Ceter), Senesi, Ragatzu. A disp.: Van der Want, Pitzalis, Mastino, Melgari, Soro, Tetteh, Occhioni, Martiniello. All.: Filippi.
Arzachena: Ruzittu, Busatto, Moi, La Rosa, Pandolfi, Nuvoli, Casini, Bonacquisti, Taufer (82’ Manca), Loi (67’ Porcheddu), Sanna (87’ Onofri). A disp.: Pini, Belardelli, Lombardo, Corinti, Casula, Bruni. All.: Giorico.
Arbitro: Michele Giordano di Novara.

Reti: 50’ Sanna, 91’ Damir Ceter Valencia
Note: Corner 7-0; Amm.: Bonacquisti, Pisano, Moi, Nuvoli, Casini. Spettatori: 750; Rec.: 1’; 3’

Nel calcio d’agosto, coppa Italia compresa, il solo spettacolo che puoi attenderti è la… noia.
E, giusto dirlo da subito, questo tipo di “spettacolo” non è davvero mancato.
Complice sicuramente la preparazione sommaria (evidentissima quella dei ragazzi di Giorico che l’hanno cominciata con 10 giorni di ritardo. Rispetto ai bianchi), è apparso chiaro che lo sterile possesso di palla, con quell’ormai stucchevole tikitaka nella propria metà campo, di Ragatzu e compagni non avrebbe prodotto alcun tiro in porta. A dire il vero uno, buono c’è stato, su punizione al 46’ quando, una deviazione della sua barriera, ha costretto Ruzittu a volare al suo sette destro per deviare in angolo la “quasi rete” dell’esteta di Quartu. Le poche azioni pericolose, anche nel primo tempo le ha avute l’Arzachena. Nei primi minuti, due volte Crosta riesce ad avere la meglio su due pericolose incursioni di Sanna ed al 9’ Loi, servito da Nuvoli, sfiora davvero il gol con un bel diagonale finito appena a lato alla destra dell’estremo difensore bianco.
Nella ripresa segna (tutto solo) Sanna, con il diciassettenne Cusumano che lo perde di vista, sfruttando un’altra imbeccata di Nuvoli, in azione susseguente ad una “paperissima” sprint di tutta la difesa terranoesa su un piazzato a nostro favore. Il diciassettenne alcamese (Francesco “Mutch” Cusumano) si rifà con un salvataggio spettacolare (Crosta battuto) sulla rasoiata di Porqueddu. Lo scampato pericolo non scuote l’Olbia che, continua il fraseggio, senza (quasi mai) vedere la porta.
Tutto così sterile finché….
non arriva…LUI. Un “armadio” colombiano dal pedigree incoraggiante (è nato infatti a Buonaventura e, come matronimico, fa Valencia), 188 centimetri spesi bene ed una grinta da sicuro vincente. Di nome fa Damir, cognome Ceter ed è meglio segnarlo sui taccuini del… nostro futuro. Dal primo momento che tocca palla si capisce che l’Olbia cambia aspetto. È LUI il terminale offensivo che, orfano per tutto questo stramaledetto 2018 di RobertONE (rientro previsto a novembre), può chiudere i conti con la porta avversaria. Tiene bene il fronte offensivo, si muove a suo agio anche se pressato, ha nelle gambe la cavalcata vincente ed una testa che, se servita bene, non sbaglia la mira. A servirlo al meglio ci pensa Senesi, nell’inconsueto (evidentemente non per quest’anno) ruolo di sostituto di Biancu sulla tre quarti d’attacco, che seppur al 91’ chiude i conti di questo primo scontro ufficiale di stagione. Insomma, vorrei spiegarmi meglio, a me “scoprire”  SETEEEER, in maglia bianca, con il numero 20 sulla schiena, come i suoi anni, mi ha fatto… riposare bene.

Per tutto il resto, aspettiamo domani.
Nunc et semper, oléOlbiaolé e… ad Majora
Simprie.