Cesena-Olbia, la prima delle sfide “sopravvivenza” della OLBIABELLA si disputerà domenica alle ore 14.30 e la dirigerà il signor Filippo Giaccaglia di Jesi.
L’arbitro di Jesi ha due precedenti con Cesena, l’ultimo in Coppa Italia di quest’anno in un Rimini-Cesena 2-1 e nella vittoria di campionato per 1-0 per i romagnoli ad Arzignano nella stagione 2019-20 sempre nel girone B della serie C.
Due volte, in Coppa e Campionato, ha diretto anche l’Olbia, sempre in trasferta.
A Noi andò male, in entrambe le occasioni.
In Coppa, il 2 novembre di questo inverno, nella sfida all’ultimo secondo contro Lucchese, nel secondo turno per il passaggio agli ottavi.
In Coppa passarono i toscani con l’incornata di Maddaloni su angolo di Bruzzaniti al 95’, ma fu una gara con poche emozioni e piuttosto facile da dirigere per l’arbitro, 3 ammoniti, Gabrieli e la Rosa per noi. 
Anche in campionato, ma nella scorsa stagione, lo incrociammo in trasferta, a Pescara il 31 di ottobre 2021, alla 12ª giornata e ci andò, ancora una volta, male, sconfitti sempre per 1-0, sempre su calcio d’angolo e sempre (84’) all’ultimo corner utile.
In quella occasione, il signor Giaccaglia che, nelle 49 partite fin qui dirette in 4 stagioni della serie C ha una media di 4,9 ammonizioni per partita, una espulsione ogni 5,4 gare ed ha decretato 1 rigore ogni 4,5 partite, con noi ed il Pescara mantenne la media di ammonizioni (4) tutte del Pescara, ma purtroppo non concesse un rigore grande quanto una casa quando, al 77’ Demarcus lanciato a rete, da una spettacolare invenzione di Giandonato (chissà perché continuiamo a rimpiangerlo) sull’uscita del portiere Di Gennaro, tocca il pallone per saltarlo e chiudere l’azione, ma viene steso dal portiere che, nell’impedirgli la marcatura, si infortuna alla spalla e viene anche sostituito.
Per l’arbitro è tutto regolare, non fischia neppure la ipotetica “simulazione” di Demarcus che comunque è stramazzato a terra nello scontro e lascia correre il tutto, facendo capire che sia stato il portiere ad aver toccato per primo il pallone e a non aver neppure “sfiorato” Demarcus.
Insomma quel rigore non concesso a fine gara, forse ci avrebbe consentito l’impresa tanto agognata, quella di pareggiare o, perché no, vincere contro una squadra che quando la incontrammo la prima volta in trasferta, nel 1939 ci rifilò un umiliante 6-1.
Domenica sarà tutta un’altra storia, con un arbitro che, aldilà di quell’episodio “gestito” male, ha una onorevole e promettente carriera davanti a sé.
Buon Arbitraggio per tutti,
Tore Zappadu