Si chiude un Anno tra i più belli della nostra Storia:
Grazie Ragazzi, Tanti Auguri
e che bella vi sia la Vita

rosaLucchese-Olbia 1-1
Lucchese: Nobile, Capuano, Espeche, Dermaku, Cecchini (46′ Mingazzini – 59′ Bragadin), Nolè, Bruccini, Merlonghi, De Feo (75′ Fanucchi), Terrani, Forte. A disp.: Di Masi, Florio, Maini, Rinaldi, Fratini, Gargiulo, De Martino. All.: Galderisi.
Olbia: Carboni, Pinna, Pisano, Dametto, Cotali, Muroni, Geroni, Piredda (59′ Feola), Capello (91′ Tetteh), Kouko, Ragatzu (65′ Cossu). A disp.: Montaperto, Van der Want, Quaranta, Russu, Murgia, Senesi. All.: Mignani.
Arbitro: Gariglio di Pinerolo.
Reti: 9′ Kouko (O), 48′ Dermaku
Note: Corner 9-2 per Lucchese. Amm.: Merlonghi (L), Kouko (O); rec.: 4’st

Continuiamo ad essere imperfetti, ingenui, incostanti ma siamo capaci anche di essere unici, fantastici e meravigliosi. L’aspetto più positivo è che stiamo costantemente imparando a migliorare. Lucca è stata l’ennesima dimostrazione di quanto cammino abbiano fatto i nostri ragazzi. Opposti ad una delle corazzate del girone, a vederla giocare questa gara, ha dato la netta sensazione che i più austeri interpreti del bel gioco fossero comunque i nostri ragazzi. Per diversi spezzoni dell’incontro gli accademici del belgioco erano proprio i Mignani boys. Tant’è che, per riacciuffare uno “scontro” che rischiava di strozzare parecchie delle tante ambizioni degli uomini di Galderisi, Forte e compagni hanno dovuto mettere qualche tacchetto in più, osare ben più di una provocazione (ogni 6 falli su Kouko, l’inesperto arbitro ne fischiava a malapena uno e per giunta  di malavoglia), una immensa parata di Nobile (sempre su Kouko) ed anche una macroscopica svista del giovane arbitro sul netto rigore ai danni di Ragatzu. Certo, va detto della innegabile forza fisica ed atletica di una Lucchese che, grazie ai centimetri ed alla capacità realizzativa dei suoi bomber può permettersi anche schemi sparagnini e semplicemente funzionali. Sta di fatto che senza l’errore arbitrale e, purtroppo, anche la sfarfallata del nostro giovane Werter oggi, tutti noi, parleremo di un altro incontro e di un altro risultato. E comunque è stato bello concludere così, un anno meraviglioso, fatto di tante innegabili soddisfazioni. Siamo in sella ad un cavallo di razza. Puledro giovane, bizzoso ma che ha dalla sua una innegabile classe e un carattere che si va affinando ad ogni occasione importante. Insomma, per non andare molto lontano, prendiamo subito questo 2017 per migliorare ancora il 2016, già splendido, e poi… poi vediamo.

E’ così che salutiamo, uno ad uno i nostri protagonisti di quest’ultima gara del 2016,  facendolo singolarmente, di tutti gli altri parleremo in altra occasione, ma a tutti un grandissimo e sentitissimo augurio per un Comune Splendido Duemiladiciassette:
Werter Carboni: ha tanto potenziale dentro quel suo fisico ancora da plasmare, che è il primo ad accorgersi quando fa un errore. Ma il ragazzo è una colonna portante del nostro schieramento. Giovane Werter ti auguro tanta buona sorte e di lasciarti alle spalle. anche tutta la tua giovane “sfiga” che anche in questo anno e passa trascorso da noi. non ha mai cessato di perseguitarti.

Simone Pinna: credo che, i quattro amici che mi seguono, in questo mio cammino accanto all’Olbia, lo abbiano capito da tempo. Lui per me è l’Emblema di questa nuova Olbia. Ha un cognome, una origine ed un fisico perfetti, di quelli che in mezzo a mille lo riconosceresti come sardo di razza. Simone è il mio indiscutibile “trottolino amoroso”, dotato di classe autentica, di coraggio e di due polmoni inesauribili. E poi ha due piedi buoni… anche a te, auguro tutta la fortuna del mondo.

Paolo Dametto: il destino del nostro centrale Arborense, è segnato nel suo DNA. Ed è una benedizione ed una maledizione allo stesso tempo. Da come sa stare in campo, da come tratta la palla, da come gioca da lui ti aspetti sempre la perfezione. E questo, non potrà mai essere e, per questo, i suoi errori diventano ancora più vistosi. Ha una classe unica che, probabilmente, gli garantirà più presto che tardi, un futuro verso altri ambiziosi traguardi. Ma intanto, come qui a Lucca,  si prende persino la responsabilità di guidare i suoi compagni da capitano. A Paolo auguro di tagliare presto quei traguardi e quelle categorie che sogna e merita di scalare. Ma di farlo con la maglia dell’Olbia.

Francesco Pisanu: tanto di cappello a questo giovanissimo trentenne che, dopo i tanti, eccezionali, e, comunque, fugaci fasti giovanili, ha voluto e saputo rimettersi totalmente in gioco con la nostra maglia, la nostra storia e questo splendido progetto. Lo sta facendo una forza, una dignità ed una signorilità che mostrano tutta intera la stoffa del campione e questo signor Campione ce l’abbiamo noi. Grazie Francesco ed ti auguro che questa tua seconda giovinezza e questi nuovi traguardi non si fermino più.

Matteo Cotali: il potenziale è davvero immenso. Su quella fascia in grado di fare cose bellissime. Deve essere lui, il primo a crederci. Anche oggi in alcune sgroppate nella sovrapposizioni, si è trovato vicino al… paradiso, fallendolo per poco, ma fallendolo. A Matteo auguro di aggiungere alla sua grinta, qualche sorriso in più… con quel mancino incantevole te lo puoi permettere.

Mattia Muroni: è l’ancora sicura di un centrocampo fortissimo. Era difficile, con tanti puledri ai nastri di partenza assicurarsi il posto fisso e …la pensione. Scherzo, ma fino a un certo punto, perché, mi piacerebbe davvero che M&Mattia d’Aristanis rimanesse come punto inamovibile del progetto dell’Olbia che punta al raggiungimento di risultati e traguardi sempre più ambiziosi. Ed allora, anche a te Mattia…Ad Majora.

Marco Piredda: genio e sregolatezza, un talento naturale che ogni tanto esce dall’alveo. Mi ricordo alle prime uscite, lo scorso campionato, quando da solo ubriacava tutti gli avversari e faceva la netta differenza, ma poi ci lasciava in 10 perché puntualmente beccava la doppia ammonizione. Mignani corse ai ripari, finendo per richiamarlo in panchina subito dopo il primo giallo. Da lui è lecito attendersi tutto il meglio del calcio. Per questo al mio guerriero, a Kocis auguro di cuore di potersi esprimere in tutta la sua classe, con continuità e successo e, magari, riuscire a farlo senza tracimare.

Enrico Geroni: è uno dei pochissimi sopravvissuti al “setaccio” dello scorso anno quando, al cambio della dirigenza, cambiarono percorsi, strategie ed obiettivi della società e della squadra. E già questo la dice lunga sul valore di Genorik il fiorentino. Lui è parte imprescindibile di quel centrocampo che, sicuramente, è la vera forza della nostra squadra. Ha tutto quel che serve per fare una eccellente carriera calcistica. E qui ad Olbia lui è davvero a casa sua: Saludu e Trigu!

Alessandro Capello: sta prendendo sempre più corpo nel suo stile di gioco, l’adeguamento al ruolo di attaccamento moderno a tutto campo. Gli mancano ancora alcuni fondamentali, per esempio il colpo di testa, ma ha tutte le caratteristiche per diventare un grande. È generoso, non molla mai, vede la porta e, sempre a titolo di esempio, è il miglior rigorista. Alessandro il Pianorese, a 21 anni, ha già un grande futuro alle sue spalle e quel che deve arrivare è ancora meglio…Ad majora.

Daniele Ragatzu: vederlo in campo è sempre un piacere, è un mago del pallone, ha qualità e classe indescrivibili. Forse glielo hanno detto troppe volte e troppo presto. Ha 25 anni, ha toccato il cielo delle stelle e poi gli eventi lo hanno restituito alla più dura realtà. Adesso è a casa sua, col suo fratello Andrea e con altri fratelli che ha conosciuto in casa Olbia. Per questo, si sta esprimendo ad altissimi livelli. Le voci di mercato parlano di una sua possibile partenza. Al mio Profeta Daniele, auguro che siano solo voci e che gli sia consentito di completare questa bellissima stagione con tutto il gruppo e… vedere l’effetto che fa. E poi, dopo, ma solo dopo… si vede.

Daniel Kouko: è il migliore in assoluto. È il più bravo a spizzare i palloni con la testa, il più tirrioso a contrastare l’avversario (è lui che lo marca, non il contrario), il più resistente, sa crearsi le migliori occasioni da rete, è il migliore persino nello sbagliarne di clamore e di segnarle altre difficili di bellissime. Ma quello che piace a tutti noi tifosi è più di ogni altro il suo cuore, il suo non mollare mai nonostante tutto. Insomma il footballeur delle lagune di Abidjan è il “più bianco” tra tutti i colored che la nostra storia calcistica abbia conosciuto. E vederlo “combattere” con la Nostra maglia ci rende orgogliosi e fieri della sua presenza… Bonne année, mon ami !

Andrea Cossu: Questo, tutto questo di cui parlo e scrivo da anni, è Il Suo Regno, esattamente da 14 mesi in qua. Un anno e più in cui il Principe di Fonsarda, ha messo in mostra quel che si può fare con il pallone tra i piedi e la testa sulle spalle. Difficile non cadere nella retorica quando si deve raccontare di un ragazzo che ad appena 16 anni arriva da noi, dalla “lontana” Cagliari schedacossper coltivare il sogno di diventare calciatore.
E che da lì sale tutti i gradini delle gavetta fino al massimo traguardo della maglia azzurra. E poi quando non ha più da dimostrare o da raggiungere alcunché, decide di sposare e dirigere questo stupendo progetto di un’Olbia dei Talenti e delle Competizioni di prestigio.
E lo fa da subito, ripartendo dal basso, con tutta l’umiltà del suo stupendo cuore e la grinta della sua anima “sconvolts”.
Un solo grande Augurio: Lunga Vita, al Principe!