OLBIA-LECCO 1-0

Olbia (4-3-1-2) Tornaghi; Pisano (86’ Secci), Altare, Emerson, Cadili; Ladinetti (78’ Arboleda), Pennington, Biancu (78’ Doratiotto); Giandonato (78’ Lella); Ragatzu, Udoh (69’ La Rosa); a disp.: Van der Want, Arboleda, Dalla Bernardina, Pitzalis, Demarcus, Occhioni). All.: Max Canzi
Lecco (3-4-2-1) Pissardo; Celjak, Cauz, Capoferri (60’ Merli Sala); Giudici (60’ Nesta), Bolzoni (87’ Moleri), Lora (73’ Marotta), Nannini; Iocolano, Kaprof (73’ Mastroianni); Capogna; a disp.: Bertinato, Del Grosso, Mangni, D’Anna, Porru, Haidara, Raggio. All. Gaetano D’Agostino
Arbitro Mario Cascone di Nocera Inferiore
Note: Angoli: 5-10. Amm.: Iocolano, Cadili, Udoh, Cauz, Giandonato, Ragatzu;Tornaghi. Espulsi: Cadili per doppia ammonizione al 56’ e Cauz al 90’.
Meravigliosa strenna Natalizia, al Nespoli l’Olbia riassapora l’inebriante gusto dei 3 punti contro un’avversaria di prestigio che viene domata con merito, classe e tanto cuore dai ragazzi di Canzi. Nessun dubbio sulla legittimità del risultato, perché proprio Tornaghi è stato il protagonista meno impegnato tra tutti i contendenti. Quel che è certo che, l’Olbia messa in campo oggi ha dimostrato di essere in grado di uscire dalla provvisorietà di questo primo scorcio di campionato. Finalmente in campo ogni uomo è stato il tassello giusto nel puzzle di un equilibrio tattico che, non può prescindere dalla posizione di playmaker davanti ai difensori di uno stellare Giandonato e, dalla sorpresa positiva, di un Udoh persino sorprendente da un punto di vista tecnico (la volontà e l’agonismo non gli hanno mai fatto difetto),  e in sovrappiù la piena responsabilità del redivivo Roberto Biancu che, come servitor cortese, del tandem avanzato, ha svolto al meglio compito e supportato la prestazione con spessore e responsabilità. e che dire della stangata, tanto attesa e decisiva, di un Emerson finalmente ai livelli del suo pedigree. E Bravo, soprattutti, Canzi ad incastrare le pedine al posto giusto e, lo speriamo, nel chiudere definitivamente con i dubbi e le “sperimentazioni”. Questa è l’Olbia che vogliamo, quella che potrà giocarsela con qualsiasi avversaria. Splendido anche l’apporto di una panchina che, agonisticamente, è entrata in campo con il piglio giusto e con una caparbietà che ha annullato il vantaggio dell’uomo in più dei lariani. Di fatto le vere occasioni da gol le ha “sprecate” proprio l’Olbia che, per una volta tanto, ha creato e concluso pericolosamente una mezza dozzina di occasione che, in alcuni casi (Pennintgon al 31’, Biancu al 55’, Ragatzu al 74’, Doratiotto all’83’) avrebbero potuto sortire miglior fortuna. Di fatto il Lecco, se si esclude il predominio territoriale e lo zigo-zago svenevole di passaggi senza costrutto nella mezzoretta di superiorità numerica, ha meritato pienamente la sconfitta rimediata sul campo. Per la prima volta, non concludiamo questo commento che, riprenderemo più tardi alla conclusione di tutte le partite della 17ma giornata, perché davvero questo cambio di registro della nostra Amata, può e deve essere presagio di futuri scenari nient’affatto disdicevoli.

Perciò, arrivederci a dopo.

Simprie.