Grande Arezzo, Grandissimo Pavanel
Poca Olbia, Pochissimo Mereu

Olbia-Arezzo 2-3
Olbia: Aresti; Del Vecchio, Dametto, Iotti, Cotali; Muroni, Biancu (82’ Choe), Feola (82’ Pennington); Murgia (69’ Geroni); Silenzi, Ragatzu; a disp.: Van der Want, Manca, Pisano, Oliveira, Mossa; all. Mereu.
Arezzo: Ferrari; Semprini, Varga (46’ Luciani), Muscat; Della Giovanna (62’ Ferrario), Foglia (46’ De Feudis), Lulli, Cenetti, Benucci; Cellini (54’ Moscardelli), Di Nardo(54’ Cutolo); a disp.: Perisan, Talarico, Mazzarini; all.: Pavanel
Arbitro: Viotti di Tivoli
Reti: 2’ Ragatzu; 16’ Biancu; 29’ Cenetti; 40’ Cellini; 91’ Cutolo
Note: corner 1-4; espulso 87’ Moscardelli per proteste; ammoniti: Varga, Lulli, Della Giovanna, Geroni e Cenetti; rec.: 2’ e 3’.
Al 91’, di questa sfida, i nostri juvenes scoprono quanto sia «carogna » il gioco del calcio.
Un piazzato, piuttosto generoso, concesso da un arbitro a fasi alterne, ed il sinistro maldestro di Choe che devia la palla “sfottendo” Aresti, hanno regalato il colpo del KO ad un Arezzo che, comunque, ha strameritato la vittoria.

A dirla giusta, questa gara l’ha vinta Pavanel e l’ha persa Mereu.
Mereu, più ancora che i suoi giovani epigoni, oggi quasi eroici nel resistere quasi fino al termine, a questa “Grande Berta”, ha cullato un’illusione sbagliata dopo quella splendida doppietta del nostro primo bellissimo quarto d’ora. Sul 2-0, con molta probabilità, ha pensato che i suoi boys potessero riuscire a domare, come sabato con Livorno, un’altra blasonata corazzata.
Mai errore fu più fatale.
Sul 2-2, al rientro dall’intervallo, il mister portogruarese ha capito che non si poteva andare troppo per il sottile e, subito, inserisce Luciani un ’90 al posto del ’96 Varga, cambia anche lo spento ex torresino Foglia con il 35enne De Feudis. Pochi minuti dopo, per trasformare la pressione costante dei suoi ragazzi in un vero e proprio assedio, toglie altri due “pesi” medi , inserendo le due più insidiose alabarde a disposizione Moscardelli (38 anni) e Cutolo (35anni) al posto del ventenne Di Nardo; infine per aumentare ancora il tasso di esperienza toglie un altro ’96 per far posto a Ferrario, altro trentatreenne.
Insomma dei sei giovani under, Pavanel ne lascia in campo solo la metà.
Per il resto si affida all’esperienza (degli ultretrennni) ed alla forza di una batteria scatenata contro la quale, anche i miracoli (almeno 6) di Aresti, alla fin fine, finiscono per soccombere.
In questo tourbillon, la nostra panchina resta, colpevolmente, spettatrice, fino a 20’ dalla fine, quando Murgia (più che in ombra, non pervenuto in alcun modo) fa posto a Geroni.
Per il resto… niente.
Possibile che, con quel che combinavano Cutolo e Moscardelli lì davanti, Pisano fosse costretto a far da spettatore? Magari non sarà al top, ma visto quel che accadeva per tutta la gara sulla fascia destra, forse era persino doveroso sollevare il pur bravo esordiente (’98) Del Vecchio da così immense responsabilità.
E vista la supremazia incontenibile degli amaranto sulle palle alte, perché non utilizzare anche il metro e 86 di Oliveira, magari spostando, di rinforzo a centrocampo, i piedi buoni di Dametto?
Invece niente di niente, abbiamo subito, senza batter ciglio, secondo per secondo, la straripante forza di un Arezzo che voleva vincere a tutti i costi, senza se e senza ma.
Tutto ciò, mettendo nel conto, anche la risicata disponibilità di rincalzi, è stato probabilmente decisivo per consolidare il nostro atteggiamento remissivo. E stavolta, la inerzia “assordante” della panchina, a noi non è piaciuta per niente.
Per chiarirci, sia con Siena che con Alessandria (le altre due sconfitte al Nespoli di quest’anno), qualcosa da ridire l’abbiamo sicuramente avuta, ma questo pomeriggio si è semplicemente posticipata la nostra… via crucis pallonara. Ci hanno surclassato in ogni dove e, quantomeno nel risultato, ci è persino andata bene.
Rialziamoci, ed andiamo avanti, cercando di non perdere occasioni più propizie con compagini più abbordabili, pe incamerare i punti necessarie per arrivare ai tanto agognati PlaYoff. Magari, utilizzando meglio le, seppur non ampie, risorse umane a disposizione. Per i playoff, infatti, servono alcune manciate di punti ed oggi,a dirla tutta, l’unico rimpianto, è proprio quello di averne visto svanire uno giusto allo scadere del tempo.
Peccato, ma, ribadiamo, che se fosse arrivato, avremmo dovuto organizzare un pellegrinaggio di ringraziamento devozionale alla Santa Vergine di… Cabu Abbas.
Ad Majora Ragazzi, nunc et semper…oléOlbiaolé
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