….eppure, era una bella giornata di Sole!

Olbia-Piacenza 1-3
Olbia (4-3-1-2): Ricci; Pinna, Dametto, Cotali, Pisano; Piredda (77’ Benedicic), Geroni (46’ Ragatzu), Feola; Cossu; Ogunseye (64’ Capello), Kouko. A disposizione: Deiana, Van Der Want, Iotti, Murgia, Senesi, Muroni, Quaranta, Tetteh. All.: Mignani.
Piacenza (3-5-2): Miori; Pergreffi, Silva, Abbate; Castellana, Saber, Taugouredau, Matteassi (64’ Segre), Masullo; Razzitti (81’ Dossena), Romero. A disposizione: Pelizzoli, Criscione, Cazzamalli, Pozzebon, Colombini, LaVigna, Bertoli, Nobile, Tulissi. All.: Franzini.
Arbitro Paterna di Teramo.
Reti: 3′, 15′ e 23′ Romero; 73’ Pisano.
Note: Espulso: 78’ Castellana per doppia ammonizione Ammoniti: Cossu, Segre, Benedicic. Tiri: 15-6. Corner: 10-0. Recuperi 0′ e 5′. Giornata soleggiata, campo in buone condizioni. Spettatori 830.
kss1

   Voglio trovare un senso a questa situazione
   Anche se questa situazione un senso non ce l’ha

   Voglio trovare un senso a questa condizione
  Anche se questa condizione un senso non ce l’ha…

Meno male che ho Vasco che mi arriva in soccorso… altrimenti come poter spiegare il nonsense di una gara che è il naturale epilogo di una storia che rischia di non vedere mai fine?
In campo entriamo con una formazione… sciuè-sciuè.
Manca Muroni e, nei 90’, questa decisione si fa sentire. Continua a mancare il secondo centrale, perché per quanto cuore e impegno ci metta, Pisano non è ancora entrato nella caratura del ruolo. Ok, non c’è Miceli (quanto e tanto rimpianto), ma di centrali ne abbiamo addirittura due in panca, persino alti e stangoni che, probabilmente, contro Iadaresta della Lupa (ricordate?) e questo Romero (mai così unto dalla sorte) avrebbero potuto gareggiare almeno in… centimetri.  Infine, anche oggi, cominciamo a giocare con Ogunseye, che in 64’ ne prende una per sbaglio e (così come col Pontedera) rischia persino di far gol, ma che è assolutamente incapace di dare un senso alla sua presenza negli schemi della squadra, anche in considerazione de fatto che i “sacrificati” in panchina sono il nostro Bomber Capello e il Talentuoso Ragatzu.
A proposito. Qualche spiffero della domenica, racconta come per qualcuno il declassamento sia stato necessario per motivi disciplinari. Diciamo subito che se fosse vera la storiella, noi all’ipotetico “nottambulo” non avremmo garantito neppure la panchina; anche perché qualsiasi accondiscendenza a comportamenti nient’affatto professionali lede alle basi qualunque… Progetto.
Torniamo alla gara che di fatto, dura solo 23’, tanti quanti servono a Matteassi (due volte) e Saber (in una occasione) di servire sempre dalla destra, i cross per la testa (due inzuccate) e i piedi (bambola stratosferica di tutta la difesa) di questo tal Romero che, grazie a questa manna terranovese, raggiunge i 7 gol in questa stagione (2 segnati fino a dicembre col Feralpi) che sono quasi il suo massimo storico, perché una sola volta, giusto lo scorso anno, sempre col Feralpi, ne segnò 9 in tutto il campionato. Insomma, diciamolo pure, oggi abbiamo messo in scena una retroguardia difensiva che ha fatto diventare fenomeno un giocatore di discreto livello.
Dicevamo dunque, solo 23’ di gara, perché tutto quello che succede dopo è stato un monologo di un’Olbia stile “vorrei, ma non posso” che già nel primo tempo, oltre all’inzuccata di Ogunseye, ha avuto, con una bella stilettata di Geroni, un lampo, rintuzzato sul palo dal fortissimo Miori. Nella ripresa entra Ragatzu al posto di Geroni (??.. mah.. d’altronde, tocca quasi sempre a lui il primo posto verso la doccia). La musica comunque cambia e per 50’ minuti non facciamo battere chiodo agli ospiti. Oddio, anche i nostri chiodi, sono abbastanza spuntati: Dieci corner contro zero, dall’ultimo arriva l’inzuccata per la bandiera di Pisano, una dozzina di buone palle, almeno 5 sventate da quel Miori, di cui sopra. Ma niente di più che questo, uno a tre è, ci piaccia o no, il dolorosissimo verdetto del campo.
Altra notizia è la riconfermata fiducia a Mignani da parte della società. Non condividiamo, ma ci adeguiamo. Il poker consecutivo di batoste, le 6 sconfitte casalinghe, lo spaesamento di un gruppo che è la pallida ombra di quel che è stato qualche mese fa, non debbono comunque aver convinto Marino e i suoi all’ultima ratio per tentare di raddrizzar la rotta. Come tutti i fedeli sostenitori della maglia e del progetto, attendiamo gli eventi (positivi) e ci auguriamo, più presto che prima, la conclusione di questo incubo sportivo. Insomma, una sorta di ritorno al passato anche con Mignani. Di più, non saprei proprio che dire, anche perchè, come ripeto spesso ai miei tre lettori: io quando non ho parole, ho la buona abitudine di rifugiarmi in lui… il mio Vasco:
….Sai che cosa penso!
Che se non ha un senso,
Domani arriverà,
Domani arriverà… lo stesso
Ad majora ragazzi, sempre e comunque olèolbiaolè.
Simprie