Pontedera-Olbia 2-1

Pontedera: Biggeri, Fontanesi, Borri, Ropolo; Magrini, Calcagni (75′ Tommasini), Caponi, La Vigna (65′ Vettori), Giuliani (87′ Masetti), Mannini, Pinzauti (75′ Serena). A disp.: Sarri, Marinca, Benassai, Bruzzo, Pandolfi, A. Benedetti, Raimo, Benedetti. All.: Ivan Maraia
Olbia; Marson, Pinna, Bellodi, Iotti, Cotali, Vallocchia, Muroni, Pennington (73′ Biancu), Senesi, Martiniello (59′ Ogunseye), Ragatzu. A disp.: Van der Want, Crosta, Pitzalis, Cusumano, Pisano, Tetteh. All.: Michele Filippi
Arbitro: Mario Saia (Palermo).
Reti: 19′ Calcagni, 54′ Caponi, 60′ Vallocchia (O).
Note: corner 3-4; espulsi: 23′ Borri (P) e al 34′ Senesi; Amm.: Caponi, Borri, Senesi, Martiniello, Tommasini; al 52’ Biggeri para un rigore di Ragatzu. rec.: 1′ e 5′.

Da Pontedera torniamo con le mani nel sacco e con i piedi per terra. Abbiamo meritatamente perso e loro hanno vinto, meritatamente, e tengono in casa i tre punti. Solita melina di possesso palla, sterile e inconcludente, da parte nostra, ficcanti ripartenze e tiri efficaci nella nostra porta da parte degli avversari. Nella prima frazione di gara, il nostro “palla-pallina” (Filippi lo chiama “palleggiato”) produce al 9’, verso il sempre pronto Biggeri, unicamente un “refolo” moscio moscio di Danielinho, da subito apparso in giornata fuori contesto.
Negli ultimi venti minuti, con tutta la rabbia che avremmo dovuto avere in corpo, non abbiamo mai tirato in porta. Martiniello (non pervenuto), Ogunseye (controfigura di quello che conoscevamo nello scorso campionato) sono un “terminale” decisamente “inoffensivo”.
Dietro, le cose non vanno meglio.

Sul loro primo gol (6 dei nostri contro 4 dei loro), la nostra difesa era schierata malissimo, con Pinzauti (perso dai centrali) e Calcagni (perso dai centrocampisti) che hanno buon gioco della sterile opposizione del solo Cotali per far fuori, da due passi, l’esordiente Marson. Mi preoccupa dell’analisi di mister Filippi, quando dice che “su alcuni aspetti dobbiamo limare ancora qualcosina”. Ma è davvero convinto che noi stiamo perdendo colpi, semplicemente per “qualcosina”?

In ogni partita abbiamo subito gol (sono 9 compresa la coppa Italia) e ci salviamo in altre pericolosissime occasioni degli avversari: con Albissola, ci salvò uno splendido Crosta, oggi al Mannucci è servito il palo. In ogni partita portiamo a termine appena il 10/15% delle azioni che proponiamo; abbiamo (soprattutto da quando è entrato in letargo Ceter) una velocità di esecuzione dell’azione, che rasenta la “camomilla”. Questo “qualcosina” di troppo va risolto in fretta, perché la stagione non ci aspetta. Perché spesso, gli scontri con gli avversari, ci servono anche sorprese inattese e sgradite come quella di un arbitro, Saia di Palermo, esibizionista ed insufficiente oltre la decenza. Al 32’ Caponi stende, al centro del campo, ancora una volta Senesi, che tenta una ripartenza. Il fallo è nettissimo, da giallo, ma il direttore di gara si accorge che Caponi era già ammonito e, nonostante la celerità del suo passo e la veemenza del “chiacchiericcio” con Caponi, evita l’espulsione. Due minuti dopo, si inventa la simulazione di Senesi che cade in area su “proposta” più che convincente dello stesso Caponi.  Il rigore probabilmente sarebbe stato eccessivo, ma la simulazione è del tutto inventata. E pensate che, il “graziato” Caponi  ha poi segnato il gol del raddoppio. Insomma piuttosto imbarazzante l’apporto “soggettivo” del nostro insufficiente arbitro. Come “soggettivo” è stato anche il nostro penalty  a favore su Pennington, sicuramente meno evidente di quello su Senesi. Insomma, vuoi o non vuoi, le gare vengono condizionate anche da fattori esterni e noi, anche in questo, non sappiamo gestire le avversità, nella maniera dovuta.

Se non corriamo ai ripari, con una dose massiccia di interventi su queste troppe “qualcosine”, dovremmo accontentarci di vivacchiare (se non peggio) in un anonimato che, a ben vedere, questo organico e questa Olbia non meritano. Abbiamo di sicuro un buon potenziale (il gollasso di Vallocchia è uno di questi), quel che non convince è l’uso (al rallentatore) che si continua a farne.

Un’altra piccola, sommessa annotazione. In mezzo alle tante “stronzate” fatte dall’arbitro, c’è stata anche l’ammonizione a Martiniello colpevole (?) di essere andato (schema Filippi) a far contro-barriera verso Biggeri nella prima punizione a nostra vantaggio. Questa pratica, suggestiva quanto inutile, comunque non irregolare, che abbiamo preso a prestito forse da qualche video-gioco, rischia di diventare più deleteria del necessario (stupide ammonizioni più che probabili) e, comunque sia, è persino molto antipatica, sportivamente parlando.

Forse, sarebbe il caso di riporla nel cassetto delle intenzioni, non andate a buon fine.

Ad Majora Ragazzi, nunc et semper OléOlbiaOlé,

Simprie.