A DUE PASSI DAL CIELO
Così è… se Vi pare!!! A due punti dal San Cesareo ed a quattro giornate dalla fine, non dobbiamo sbagliare più niente. Niente calcoli, ma solo quattro finali tutte alla nostra portata. Mancano appunto anche solo quattro 90’, e sono tutti in Sardegna: tre al Nespoli ed un Derby al Pirina di Arzachena. Non sono gare facili, ma è meglio così. Il conto è presto fatto, servono 12 punti e se facciamo strike pieno, al 99% siamo terzi e saltiamo la prima fase dei playoff. Solo Ostiamare, a quel punto, potrebbe impedircelo, perché hanno un punto in più e se vincono sempre, la terza piazza non gliela possiamo togliere. Nessun’altra potrebbe superarci, ma occorre vincerle tutte. Non sarà semplice, ma con questa possibile e raggiungibile dote finiamo persino meglio dello scorso anno, unna posizione avanti e 2 punti in più.
Cominciamo domenica con quelli della Ricerca Unicusano, guidati da un ex abbastanza problematico come Pochesci: si tratta di una squadra multidollar’s che da quando ha stravolto e rinforzato il motore (11 esoneri e 13 ingaggi) ha cambiato marcia ed è, anch’essa, ad un passo dal trovare quello che la “ricerca” del successo a tutti i costi la porta naturalmente a raggiungere. O noi o loro, non ci sono santi.
Se si vince, una domenica dopo ci attende il secondo match-ball: ce lo giochiamo con San Cesareo, attualmente terzi, con due punti in più di noi. Va detto che proprio i ragazzi di Perrotti, sono sull’orlo di una irreversibile crisi di nervi e non solo. Difficoltà finanziarie sul proprio futuro ne minano il presente e, addirittura, la stessa iscrizione al prossimo campionato. Meglio non pensarci e prendere molto sul serio anche questa decisiva sfida.
Infine, anche se non ultima, dovremo superare la sfida nel pericoloso okkeicorral con il nostro amico Mauro señor Jorico di “smeraldo” dipinto che, in quel di Arzachena, sta completando un campionato da favola. Purtroppo trattasi di un Derby, e su questo tasto dolente abbiamo costruito le nostre note più dolenti del campionato: delle 7 sfide isolane quest’anno ne abbiamo vinto solo una, all’inizio con Selargius ai tempi di Scotto, tre pareggi e tre scoppole in tutte le altre. Ad Arzachena, chiudiamo il conto (?), magari vincendo dopo il primo anche l’ultimo derby.
Paradossalmente l’unica partita semplice potrebbe essere l’ultima con la capolista; quelli della Lupa, già in regime di sbornia andante e progressiva per una stagione memorabile, potrebbero arrivare alla festa di chiusura del torneo più che appagati e quindi indulgenti verso una “consorella” in debito con la sorte ed il futuro.
Comunque, vada come deve andare, ma davvero i ragazzi si giocano in quest’ultimo mese il meglio di quel che possono pretendere da un campionato che fino a non molto tempo fa sembrava da dimenticare.
Ci perdoneranno i suoi compagni se, per parte nostra, siamo convinti che la svolta della stagione si sia concretizzata con il rientro del Mastino di Monte Lepre; la nostra “maschera” ha riequilibrato la trazione anteriore che ci aveva fatto sognare agli albori del campionato, assestando finalmente anche il retrotreno che, meglio ricordarlo, nelle ultime 10 gare ha incassato solo 7 reti a fronte delle 19 segnate; uno score ed un differenziale da prime della classe che la dice lunga su quel che poteva essere e, purtroppo, non è stato. Un differenziale sul quale ha inciso anche il mai troppo celebrato benedetto feedback su Saraò che, con il ritrovato feeling con allenatore e società, ha dato una sicurezza ed una solidità difensiva davvero decisiva. Ovviamente non solo Mastinu, non solo Saraò, non solo Molino, Steri, Khalì e tutti gli altri: in questa Olbia operaia e finalmente affamata ed attenta quanto serve, c’è tanto di più. C’è un gruppo che ha recuperato appieno tutti i suoi valori, dentro e fuori dello spogliatoio e, dopo tanti distinguo, probabilmente è il tempo della raccolta e del riconoscimento dei giusti meriti. A noi spetta il piacevole compito di raccontarla e di assecondarla questa Olbia, lanciata nel più sublime finale di torneo che potessimo sognare.
Grazie Ragazzi, grazie Società, ad Majora oggi più che mai, perché i 110 anni arrivano solo una volta ed onorarli e festeggiarli la in alto, ad appena due passi dal cielo, per tutti Noi è una goduria impagabile.
Simprie
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