In attesa che si completino i playoff di Serie C, che si concludano i campionati di A e di B, tra i tanti verdetti  decretati sin d’ora, la promozione in A del Frosinone si appresta a ritoccare una delle tante “graduatorie” nella storia calcistica della Nostra Amata Olbia.
Nella Rosa della squadra ciociara che ritorna in A, dopo 4 stagioni “svernate” nella serie cadetta, un posto tra le prime fila della Rosa nella stagione vincente, l’occupa Matteo Cotali, il ventiseienne difensore bresciano lanciato nei professionisti dall’Olbia, con cui ha collezionato 111 presenze ed un gol, con la maglia bianca in 4 stagioni, la prima in serie D nell’anno della promozione e le prime 3 dell’era Marino in C.
Di lui in una delle prime cronache della sua esperienza Olbiese scrissi:
«Matteo Cotali: il potenziale è davvero immenso. Su quella fascia in grado di fare cose bellissime. Deve essere lui, il primo a crederci. Anche oggi in alcune sgroppate nella sovrapposizioni, si è trovato vicino al… paradiso, fallendolo per poco, ma fallendolo. A Matteo auguro di aggiungere alla sua grinta, qualche sorriso in più… perché con quel mancino incantevole te lo puoi permettere».
Cotali è uno dei tanti giovani di Bianco Vestiti che si sono affacciati nel grande calcio nazionale, tante volte prima del salto in A, altre nel finale di carriera.
Di sicuro, per quel che riguarda le statistiche se, come appare probabile, Matteo venisse riconfermato nella rosa, anche per la stagione in A, lui sarebbe di fatto, al netto di qualche mia “dimenticanza”, il 52° calciatore Bianco a “calcare” i rettangoli di gioco della massima serie Nazionale.
La grande maggioranza hanno fatto il cammino di andata, difendendo prima i colori dell’Olbia per poi arrivare al traguardo della serie A; altri e non di poca importanza (Colaussi e Domenghini su tutti che dopo le straordinarie carriere, campione del mondo nell’Italia prebellica il primo e vicecampione mondiale in Messico il “Domingo” nazionale) hanno completato il percorso inverso come tanti altri e, talvolta, chiudendo le loro carriere ad Olbia.
Così come, ad onore della internazionalità del calcio moderno, abbiamo ammirato anche un importante manipolo di calciatori che, prima o dopo la milizia con la maglia bianca, hanno frequentato  le prime serie  delle leghe ed anche le nazionali  di altri Stati, dal diario dei ricordi riportiamo:
Michele Polverino, lussemburghese che, unici in Italia, abbiamo avuto modo di apprezzarlo nelle 26 gare  ed 1 gol in C2 con l’Olbia nel 2015-16, lasciando un ricordo indelebile,  e che è stato protagonista di una prestigiosa carriera costellata di oltre 400 partite nella Bundesliga tedesca, Super League Svizzera, nonché capitano della nazionale Lussemburghese;
– l’attaccante sudafricano Davide Somma, 15 presenze e 2 gol in C2 nel 2007-08 con noi ed una significativa esperienza  nella Major League Americana;
-dalla serie A Greca arrivò invece nel 2014 il centrale difensivo spagnolo Castells Ortega Cristian che con noi disputò 10 gare in quella serie D con Scotto e Biagioni in panchina.
Di fatto
il primo di questa significativa storia, fu il portiere Pietro Miglio che nel primo anno di C (1939-40) difese con grandissimo onore la nostra porta, dopo aver indossato in 8 occasioni, le maglie numero 1 di Alessandria e Inter nel massimo campionato.
A scorrere questa speciale graduatoria “storica” della Olbiesità in serie A, si scopre che, proprio il ruolo dei portieri è il più nutrito in questa “collana” di orgoglio sportivo.
Questi i loro nomi in sequenza e le squadre di riferimento della loro serie A; dopo il già citato Miglio negli anni ‘70 Moreno Tampucci, in A col Cagliari; poi Roberto Aliboni  con Brescia e Cesena; negli anni ’80: Gianluca Berti (88 presenze con Empoli, Roma, Samp, Fiorentina e Parma); Armando Pantanelli nel Catania in A; Giovanni Indiveri nel Bari; Davide Falcioni alcune presenze con Vicenza ed 1 nella Juve nel 1996-97, anno del 24° scudetto bianconero e della seconda Coppa Intercontinentale.
L’elenco continua con Alessandro Testaferrata, in A con Udinese; con Luca Pastine che arriva ad Olbia nelle prime due stagioni della C2 nel nuovo millennio, 35 presenze complessive in A col Torino; nell’elenco va inserito anche Simone Aresti che, ai suoi esordi ha difeso la porta del Cagliari in serie A nel 2006.
Dieci portieri di assoluto valore che, manco a dirlo, sono rimasti nella storia e nella memoria collettiva di Tutti i sostenitori di color Bianco.
Dei rimanenti 35 calciatori di movimento, alcuni sono Olbiesi purosangue: Gustavo Giagnoni, Sergio Bagatti, Gianbattista Scugugia; o comunque sardi, oltre il già citato Simone Aresti, ricordiamo: Mario Tiddia, Riccardo Dessì, Andrea Cossu, Mariano Sotgia, Paolo Manunza, Beppe Mastinu, Francesco Pisanu, Daniele Ragatzu.
Gli altri alfieri con questi “connotati” sono difensori, uomini di centrocampo o attaccanti; questi in ordine crescente, dal passato al presente: Galliano Parigi, una presenza nel 1939, in passato militante nella Fiorentina, Salvatore Vullo (36 presenze ed 1 gol con noi nel “75-76 140 presenze in A,con Samp, Avellino, Torino), Claudio Vinazzani (31 ticket e 3 gol in bianco; 260 gare e 5 gol tra Napoli e Lazio), a seguire Fausto Belli che nel 1979 esordisce in A col Bologna, poi ad Olbia una stagione nel’84 in C2 con 29 presenze e 5 gol; Giuseppe Accardi, in A con Reggiana; Giorgio Carrera, 58 presenze in A con Vicenza, Torino e Reggiana; Damiano Morra, 26 gare in A con Catania; Rosario Pergolizzi, 30 in A tra Napoli ed Ascoli; Moreno Morbiducci, con Como in A firmando 19 presenza; Giorgio del Signore è l’unico che dopo Olbia finisce nella serie Svizzera (55 presenze ed 1 gol); Simone Loria difensore centrale con 33 presenze ed 1 gol in maglia Bianca e 108 gettoni in serie A con Atalanta, Siena, Roma e Bologna; Nunzio Falco (75 e 20 gol nella esperienza Bianca;  11 presenze in A con Reggiana nel 1992.
Ancora: Luigi Malafronte, col Napoli ’97; Andrea De Cecco, in A, nel ’98 con Venezia; Fabrizio Cacciatore 179 presenze in A, condite da 10 reti con Samp, Verona, Chievo, Cagliari; Andrea Sussi che, dopo aver archiviato una score nella serie A, tra Perugia, Ancona e Bologna, di 86 gare e 2 gol chiude la sua grande carriera proprio ad Olbia, con 26 straordinarie prestazioni sulla fascia sinistra; Riccardo Cazzola, con noi una splendida stagione in C2 ai tempi di Rusconi con 32 presenze e 3 gol, poi grande spessore anche nell’Atalanta in A con 45 gettoni complessivi.
Gli ultimi da segnalare in ordine temporale, sono quelli di queste ultime stagioni di serie C dell’era Marino:
– nel 2019-20 arriva ad Olbia Simone Gozzi, 22 gare complessive, a presidio della nostra difesa, ma anche 2 col Cagliari in A nel 2011-12; 
-Ramos Borges Emerson che nella sua lunghissima carriera, fatta di 30 stagioni cesellate dal record del golo più “longevo” tra i professionisti, quello segnato quest’anno nella vittoria per 3-2 a Recanati, alla veneranda età di 41 anni e 166 giorni, che vanta anche 31 presenze e 2 reti in A con Livorno;
Daniele Dessena, l’ultimo arrivato che, di stagioni ne ha collezionate 24, di cui 14 in serie A (331 presenze e 19 gol con Parma, Cagliari, Samp e Brecsia);
-nel gruppo c’è anche Joseph Minala, 12 presenze in questa stagione in maglia Bianca, 3 nella Lazio in A nel 2013-14;
-ancora Paolo Tornaghi, il nostro portiere nel 2020-21 con 37 presenze con l’Olbia e 14 nella Major League americana, cosi come il nostro indimenticabile Nicholas Pennington, (114 maglie Bianche impreziosite da 6 gol) ed attualmente protagonista della serie A Australiana, così come  di rilievo le “doppie” sessioni con il Cagliari di Daniele Ragatzu (45 in A con 5 gol), da non dimenticare, anche l’avvio di carriera di Manuel Giandonato (11 presenze tra Juve e Lecce) è Giorgio Altare (19 presenze ed 1 gol nella sfortunata ultima stagione in A del Cagliari). Giorgio assieme a Nunzio Lella è ancora in lotta per la riconquista dei playoff e del potenziale ritorno in serie A.

A tutti loro ed al bravissimo Matteo Cotali che, in particolare questa meta l’ha già raggiunta, l’augurio di solcare quelle praterie della massima serie, con successo e con la vicinanza, il sostegno ed il tifo appassionato di una città ed una storia sportiva orgogliosa di averne “battezzato e forgiato” il loro indiscutibile talento.
Ad mAiorA, Ragatzi,
con affetto LOLBIA che NON dimentica…
Tore Zappadu.